Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Chris Potter: Recensione e Intervista
Blue Note Milano - 12 luglio 2006
di Rossella del Grande
foto di Alberto Gottardelli

Chris Potter si presenta questa sera come leader della propria band, che comprende Craig Taborn al fender rhodes, Adam Rogers alla chitarra elettrica e Nate Smith alla batteria.

Potter e Smith hanno militato a lungo nel quintetto di Dave Holland, una formazione prestigiosa che sicuramente ha avuto una grande influenza su di loro. Ma questa nuova formazione vuole percorrere strade diverse.



Il sound di questo nuovo gruppo è insolito. Per prima cosa, osserviamo che proprio il contrabbasso non c'è. Non vi è nemmeno il basso elettrico. Il ruolo del basso è ricoperto dal fender rhodes e dalla chitarra elettrica, ma in un modo inaspettato e molto aperto.

Di questo particolare sound ci parlerà più tardi lo stesso Potter, durante l'intervista.

La prima parte della serata si apre con un brano dalla ritmica incisiva che fa immediata presa sul pubblico. Si tratta di jazz moderno, elettrico. Sembrerebbe vicino al funk, a giudicare dalle prime battute. Fender e chitarra suonano sui registri centrali, non si avvertono mai toni particolarmente gravi. Potter in questa band suona esclusivamente il sax tenore, malgrado il fatto che abbia dimostrato, in altre formazioni, di essere un abile polistrumentista. Fraseggia in modo spezzato, nervoso. Il suo assolo cresce. Craig Taborn si concede a sua volta un piccolo spazio improvvisativo sui registri medio bassi, senza mai emergere in modo netto. Il brano si chiude con sax e chitarra all'unisono.

Seguono altri brani tratti dall'album "Underground", l'ultimo lavoro di Potter. Questo album (che comprende: Next Best Western; Morning Bell; Nudnik; Lotus Blossom; Big Top; The Wheel; Celestial Nomad; Underground; Yesterday), pur contenendo brani notevolmente lunghi, riesce a mantenere vivo l'interesse e l'attenzione dell'ascoltatore. Effettivamente, di primo acchito saremmo portati a classificare l'intero cd come un album funk. Ma ben presto ci si rende conto di quanto sia riduttiva questa classificazione.

Dopo un avvio decisamente percussivo, scaturisce un'atmosfera molto rarefatta e sospesa. Quindi Nate Smith esegue un bell'assolo che cambia nuovamente l'andamento del brano. Il pezzo diventa più vivace. Segue un lungo solo di chitarra, sempre su registri centrali, sorretta ritmicamente dal grande Smith. Potter rientra su una ritmica sempre piuttosto nervosa e un fraseggio frammentato e chiude il pezzo con un ostinato.

Le strutture dispari abbondano. I brani sono in continua evoluzione grazie alla grande fantasia ed inventiva di Potter e compagni.

Segue il brano dei Radiohead, Morning Bell, sempre caratterizzato da sonorità piuttosto eteree, grazie al contributo di Taborn al fender rhodes. Potter sfodera anche tutta la sua capacità ritmica, suonando da solo il tenore, ma creandosi un'intelaiatura ritmica incredibile che realizza battendo con le dita sui tasti a vuoto. Entra anche la chitarra elettrica che lo sostiene ma senza mai sovrapporsi a lui. Sono vicinissima al palco. Sento tutta l'energia di questa musica che arriva a far vibrare gli oggetti, dandomi la sensazione che la creatività e la fantasia di Potter si siano trasformate in qualcosa di fisico. I musicisti si stanno visibilmente divertendo, si scambiano occhiate compiaciute ogni volta che scaturisce un'idea nuova, uno spunto originale da qualcuno di loro.

I cambiamenti ritmici sono frequenti, mentre non varia molto il registro entro il quale improvvisano fender rhodes e chitarra. Sempre piuttosto pacati e sempre nella gamma delle ottave medio-basse. Grandissimo assolo di Smith con applausi a scena aperta. La chitarra invece non riesce a catturare particolarmente l'attenzione del pubblico. I lunghi assolo risultano un po' troppo monotoni, sia dal punto di vista del registro, sia dal punto di vista del fraseggio.

Il gruppo concede un bis. Inizia Potter per sax solo, su una struttura circolare che per un certo tempo non permette di intuire di quale brano si tratti. Poi sboccia all'improvviso una Yesterday di beatlesiana memoria, riarmonizzata e alquanto diversa da ogni altra versione ascoltata finora.

Grandi applausi. Il pubblico si è dimostrato abbastanza coinvolto ed attento, durante questo primo concerto.

Nella pausa fra i due sets, Chris Potter è disponibile per fare una chiacchierata con noi, ci riceve in camerino, gli porgiamo alcune domande.

R.D.G.: La prima cosa che mi chiedo, ogni qualvolta mi trovi ad ascoltare musicisti così giovani e così geniali, è proprio "come" avvengano simili miracoli…. Mi risulta che quando avevi una quindicina d'anni, Marian Mc Partland ti avesse proposto di entrare nella formazione di Woody Herman. Ma tuo padre non era molto contento….la priorità era quella di finire gli studi…. Come la prendesti? Eri un ragazzino ribelle o no?
C.P.: Ho iniziato a suonare il saxofono all'età di dieci-undici anni, ma ho incominciato molto prima ad ascoltare musica. Ascoltavo i dischi dei miei genitori che erano grandi appassionati di musica. Avevano una quantità di dischi di tutti i generi musicali, da Bach a Stravinsky, da Bartok ai Beatles, dal pop al jazz. Avevano dischi di Miles Davis, Dave Brubeck, Charles Lloyd, Eddie Harris. Avevo anche un pianoforte ed incominciai presto a sperimentare i diversi suoni… i diversi accordi… questo fu il mio vero inizio. Ho suonato un po' anche la chitarra…Intorno ai dieci anni però il mio approccio alla musica divenne più serio. Un bel giorno andai dai miei e incominciai a chiedere loro con insistenza: "Compratemi un saxofono… per piacere compratemi un saxofono… voglio suonare il sax….!!" (Potter ride nel raccontarmi questo episodio, imitando l'insistenza tipica dei bambini quando vogliono una cosa a qualunque costo). E' vero. A quindici anni mi fu proposto di entrare nel gruppo di Woody Herman… ma prima portai a termine gli studi. D'altra parte avevo un grande sfogo nella musica e non fu così terribile…. Non credo di aver dato particolari problemi ai miei genitori… Ma comunque dovresti chiederlo a loro…..!!!! (ride) Proprio in quegli anni imparai a suonare vari strumenti, sax alto, sax tenore, clarinetto (che suonavo nella band della mia scuola), flauto… Il mio interesse iniziale fu il sax contralto. Quando mi trasferii a New York, mi accorsi che qualcosa stava cambiando e che lo strumento che desideravo veramente suonare era il sax tenore.

R.D.G.: Riesci ad esprimerti allo stesso modo con tutti gli strumenti che suoni?
C.P.: Penso che ogni strumento mi permetta di far scaturire una parte diversa della mia personalità, diciamo un aspetto diverso di una stessa voce…

R.D.G.: Ma è solo questione di estensione?
C.P.: Estensione e timbro. Diciamo che pensi al suono in un modo diverso. Il tenore è un po' il centro della mia voce. Quando suono gli altri strumenti, è come se comunque partissi da lì…. Io suono prevalentemente il tenore e gli ho dedicato tanto tempo… Di fatti, in questa formazione, suono esclusivamente il sax tenore. Non ho portato altri strumenti con me….

R.D.G.: In questa band non c'è il contrabbasso e neppure il basso elettrico…Perché?
C.P.: Perché non ce n'è bisogno. Ho sperimentato varie combinazioni, prima di arrivare a questo sound. Ho provato varie formazioni (al "55 Bar" di New York), con basso elettrico, basso acustico, organo. Quando suonai col fender rhodes di Craig Taborn mi resi conto che quello era il sound che volevo. Il fender svolge in un certo senso il ruolo del basso, ma il risultato è un modo di suonare molto più aperto.

R.D.G.: Dal punto di vista armonico come vi suddividete i compiti? Ho notato che il fender suona spesso le "fondamentali"...
C.P.: Di solito sì, ma certe volte le suona la chitarra. Certe volte non le suona nessuno… E' musica molto "open". Il linguaggio ritmico è molto vicino al funk, ma l'estetica dell'improvvisazione è molto "jazz", proviene dal vero jazz…

R.D.G.: Mi pare che molte delle tue recenti composizioni abbiano tempi dispari. Anche Dave Holland con il quale hai suonato a lungo ha composto tanti brani con tempi dispari, o sbaglio?
C.P.: Sì, hai ragione. Ci sono parecchie similitudini fra la musica che faccio ora con la mia band e la musica di Dave Holland. I tempi dispari, certamente, ma anche lo stesso batterista, Nate Smith. Credo però che la musica sia molto diversa.

R.D.G.: Come ti sentivi all'interno del gruppo di Dave Holland e come ti senti ora? Hai maggiore libertà?
C.P.: La mia esperienza con Dave Holland è stata molto significativa. Ora ho molta libertà con la mia band. Pur essendoci parecchi aspetti in comune con la musica di Holland, la mia musica di adesso è differente, per via del sound elettrico, per il tipo di struttura. Il più delle volte non utilizziamo molte strutture…. Come dicevo, è una musica molto aperta.

R.D.G.: Quindi ritieni che sia molto diverso essere il leader della propria band rispetto a suonare nel gruppo di qualcun altro?
C.P.: Assolutamente sì. E' completamente diverso. Questa è veramente una grossa opportunità per me di far sentire la mia voce. Una delle ragioni per le quali ho voluto questi musicisti con me, è perché voglio che ciascuno di loro possa esprimersi al massimo delle proprie capacità. Voglio che ciascuno dia il proprio apporto. Non voglio controllare tutto io. Io posso guidare, indicare la strada...

R.D.G.: Provenite da esperienze musicali simili?
C.P.: No, proveniamo da esperienze molto diverse e ritengo che sia importante aver suonato in formazioni le più disparate ed aver fatto generi musicali così diversi. Questo significa che ci possiamo muovere in tante direzioni…

R.D.G.: Idee per il futuro?
C.P.: C'è molta musica che voglio fare con questa band. Ho in programma di fare un altro cd con loro. Quindi registrerò un altro cd, il prossimo mese. Si tratterà però di musica che ho scritto per una formazione completamente differente da questa. Un gruppo molto più grande, di una decina di elementi. Ci sarà una sezione ritmica, chitarra acustica, basso, batteria, violino, violoncello, flauto, clarinetto, fagotto …. ed io. Diciamo una piccola orchestra classica ma con la batteria. Con la mia band con cui suono qui questa sera, io tendo a scrivere il meno possibile, fornisco un tema e un "mood" e ciascuno di noi ha la massima libertà di espressione. In quest'altra formazione, invece, mi sono dedicato veramente alla composizione in un modo molto più approfondito e così ho potuto sviluppare ampiamente la mia attività compositiva. Non so ancora quando uscirà questo cd. I brani sono pronti. Li abbiamo eseguiti un anno fa in un locale di New York, ma non li abbiamo più suonati da allora. E' un progetto stimolante, è una vera sfida. Sono molto contento di poterlo portare avanti!

R.D.G.: Ci sono moltissimi ragazzi che studiano il sax. Dovunque. Un consiglio che daresti loro?
C.P.: Beh, a parte le questioni puramente tecniche, l'esercizio, lo studio….. Io direi di ascoltare molto. Cercando di capire come fanno i musicisti a tirare fuori "quel dato suono", qual è il loro approccio ritmico, qual è il loro approccio al fraseggio. Scrivere musica, trascrivere i pezzi e gli assolo va benissimo. Ma cercare di farlo a memoria è ancora meglio. Io penso che sia meglio cercare di imparare il jazz come una lingua. Come fa un bambino quando impara a parlare. I bambini piccoli non scrivono. Ascoltano in continuazione, recepiscono il concetto, l'idea… Si tratta di un processo organico.

R.D.G.: Hai dedicato tanto lavoro alla qualità del suono….il tuo sound è sempre così chiaro, l'intonazione è perfetta, anche nelle sovracute…
C.P.: Diciamo che ho chiara l'idea del suono che voglio ottenere. In questo senso, consiglierei di lavorare molto sulle note lunghe e sugli armonici … su tutta la gamma sonora del sax.

R.D.G.: Grazie! Fra poco riprende il concerto.

La seconda parte della serata ci regala un'atmosfera più lieve e sospesa. La ritmica incalzante della prima parte, ora cede il passo a sonorità più dilatate, che sicuramente vengono gradite dal pubblico o forse, in un certo senso, lo ipnotizzano….

Ascoltiamo strutture complesse dal punto di vista ritmico, ma quello che colpisce maggiormente è proprio la ricerca del suono. Il fender ora emerge maggiormente. Ci regala anche un assolo molto bello. Il sax di Potter utilizza tutta la gamma di note che ha a disposizione, sempre con la sua intonazione perfetta e quel suo timbro così pulito.

Il gruppo, in questo secondo concerto, appare molto più libero e creativo.

Una sola critica: la chitarra con pedaliera ancora una volta non convince. Troppo piatto e monotono il registro. Anche il fraseggio, per quanto preciso, risulta un po' noioso. Forse anche il mixaggio non agevola il compito ad Adam Rogers, in quanto il suono risulta forte, ma privo di dinamica, sempre troppo uniforme. Talvolta va a coprire tutto il resto.

Il concerto si chiude con un pezzo a sorpresa: Potter chiama sul palco Tim Ries, virtuoso del sax soprano, che si affianca a lui in un fitto dialogo (Ries da molti anni accompagna i Rolling Stones nei tours, tanto da essere ormai considerato uno "Stones" d'adozione. Attualmente sta portando in tour uno spettacolo intitolato appunto "Rolling Stones Project" dove arrangia in chiave jazz i pezzi della band). Il pubblico, molto attento e non troppo numeroso, vista anche la tardissima ora, dimostra di apprezzare.

Personalmente, ritengo che il sound di questo gruppo non sia facilissimo da metabolizzare. I "loops", gli ostinati, la ritmica funky, gli assolo lunghissimi ma tutto sommato molto uniformi (se si eccettua Potter), non facilitano l'assimilazione immediata di questo tipo di musica. D'altra parte, questo è jazz del terzo millennio...

..::Chris Potter Quartet a Vico Equense, 22 luglio '06::..

Bella apertura per la sesta edizione del Vico Jazz Festival, grazie alla vitalità del sassofonista Chris Potter alla guida del suo Underground Quartet. Inconsueto già nella composizione dell'organico, di stampo elettrico ma privo di basso (surrogato in maggior misura dal Fender Rhodes di Craig Taborn, e più di rado dalle corde basse della chitarra di Adam Rodgers), il gruppo rinuncia parzialmente alla quadratura ritmica, affidata al drumming di Nate Smith, a favore di una maggiore libertà sul versante armonico e melodico. La sostanza musicale ha trovato i migliori momenti nelle serrate scorribande funky del leader, che ha ricordato a tratti le roventi atmosfere anni '70 del jazz-rock dettato da Miles Davis & Co.; il repertorio è stato comunque vario e articolato, con opportuni cambi di passo e esplorazioni in territori dove la materia sonora si è rarefatta (Joni Mitchell, Radiohead e Billy Strayhorn). Nonostante qualche inevitabile calo di concentrazione nei novanta minuti del concerto, alcuni automatismi ancora da perfezionare e qualche perdonabile momento di narcisismo di Potter, per brevi istanti vittima della sindrome di Mike Stern (ovverocomeinzepposeicentobiscromeinottobattute), il tutto è apparso corposo e coinvolgente, in giusto equilibrio fra rigore e godibilità. Il sassofonista si conferma una delle voci più valide dell'attuale panorama, un musicista già in grado di definire una personalissima sintesi tra modernità e tradizione con la massima naturalezza. Molto positiva anche la risposta del pubblico, nonostante la proposta non fosse in alcun modo indulgente o autoreferenziale, come quelle che sempre più spesso ormai ascoltiamo da ben più celebrate figure (ogni lettore avrà in proposito una personale riflessione, e una propria graylist) che da anni sembrano aver perso il gusto del rischio e dell'imprevisto, girando da un festival all'altro con i propri eleganti (a volte neanche quello) esercizi di stile poveri di emozione.
Alfonso Tregua


 







Articoli correlati:
26/11/2017

EFG London Jazz Festival: "Grandi atmosfere per i venticinque anni del prestigioso festival britannico, con ben 350 eventi sviluppati su oltre 60 location..."(Vittorio Pio)

30/09/2017

Seconda Edizione del Festival JAZZMI: JAZZMI al Blue Note Milano con Stacey Kent, Al di Meola, Mike Stern & Dave Weckl Band, Joe Lovano Classic Quartet, Maria Gadu', Kneebody

11/05/2017

Blue Note Jazz Festival 2017 di New York: Pat Metheny, Dr. John, Robert Glasper Experiment, The Isley Brothers, Laura Mvula e molti altri per 100 eventi in 10 differenti teatri e club

26/04/2015

Imaginary Cities (Chris Potter)- Enzo Fugaldi

22/06/2014

Pat Metheny Unity Group: "...un modo nuovo per Pat Metheny di forzare qualunque confine esistente nell'universo musicale e creare, insieme allo Unity Group, qualcosa di inedito e che toglie il fiato e obbliga i sensi ad abbandonarsi al piacere." (Nina Molica Franco)

06/04/2014

Intervista a Matteo Sabattini: "...bolognese, sassofonista, ci racconta la sua permanenza decennale negli States, il suo non facile rapporto con l'Italia, l'incisione dei suoi lavori discografici. Con tanta umiltà, rispetto per il jazz e immensa energia ancora da spendere. Ancora da ascoltare... " (Gianmichele Taormina)

30/09/2013

Without a net (Wayne Shorter)- Vincenzo Fugaldi

30/09/2013

Cross Culture (Joe Lovano Us Five)- Vincenzo Fugaldi

24/02/2013

Intervista con Arianna masini: Arianna Masini presenta il nuovo album "Perchè io non potevo dimenticare le rose" al Blue Note. (Eva SImontacchi)

08/12/2012

Kenny Werner feat. David Sanchez, Randy Brecker, Scott Colley e Antonio Sanchez: "Siamo una squadra talmente affiatata che ognuno è attento al modo di suonare dell'altro e lo completa." (Gaetano Petronio)

10/03/2012

Tucci è un leader autorevole e certo non autoritario. Suggerisce il clima, senza imporne i volumi o le complete fattezze, guida ma ascolta. (Daniela Floris)

26/02/2011

Intervista a Marcus Miller durante l'ultima tappa del tour "Tutu Rivisited", omaggio a Miles Davis, al Blue Note di Milano (Eva Simontacchi)

06/02/2011

Sempre tutto esaurito al Blue Note di Tokyo per i trii di Vincent Gallo e del settantenne Chick Corea (Giovanni Greto)

29/01/2011

Intervista a Sagi Rei che al Blue note ha presentato il suo nuovo album dedicato alla musica di Michael Jackson: "Per me la contaminazione è una cosa favolosa, nel senso che io attingo anche alle mie origini. Io sono israeliano e la musica orientale, mediorientale, o comunque etnica è una musica che è dentro di me, nel mio sangue..." (Eva Simontacchi)

21/11/2010

The Blue Note Years (Paolo Fresu)- Vincenzo Fugaldi

01/06/2010

Green Factor (Ada Rovatti)- Roberto Biasco

15/05/2010

Il Tino Tracanna Quartet presenta al Blue Note di Milano l'album "Un'ora": "Da una parte mi piace la ricerca, amo cercare di lavorare su organizzazioni del materiale musicale non convenzionale, non tonale, non tipo "standards", a volte lavoro su tempi dispari, con strutture anomale, ma mi piace molto anche la melodia. Quando mi capita di scrivere una bella melodia, mi piace suonarla anche in maniera abbastanza classica, perchè penso che in un concerto sia bello avere anche una melodia cantabile, perchè fa anche parte della nostra cultura." (Rossella Del Grande)

03/05/2010

Lost In A Dream (Paul Motian Trio)- Gianmichele Taormina

02/05/2010

Roy Hargrove Quintet al Blue Note di Milano. Recensione del concerto e intervista al trombettista statunitense: "Hargrove si riconferma un vero fuoriclasse della tromba, dotato di un suono brillante e personale che lo rende riconoscibile e unico, e di una sensibilità non comune...un trombettista di rara eleganza dotato di energia, fraseggio e suono immediatamente riconoscibile ed estremamente personale." (Eva Simontacchi)

15/11/2009

I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi)

31/10/2009

Intervista a Ivan Lins: "Quando inizio a comporre, a scrivere lo faccio per altri. In effetti non ho mai scritto canzoni per me, perchè ho iniziato a cantare tardi nella mia carriera. Ho iniziato tutto tardi. Ho iniziato a suonare il piano a 18 anni, poi ho cominciato a scrivere canzoni mentre frequentavo l'università, e non ho mai nemmeno pensato di poter cantare un giorno. Dunque quando iniziavo a scrivere delle canzoni, immaginavo semplicemente che qualcuno le cantasse. E questo è ciò che sento nel cuore ancora oggi." (Eva Simontacchi)

31/10/2009

Ivan Lins al Blue Note di Milano: "La sua semplicità, naturalezza e generosità sono ben evidenti durante le sue esibizioni. Si avverte che è con il suo pubblico in ogni momento, si concede senza riserve e lo fa divertendosi e coinvolgendo il chitarrista Amuedo con sguardi e intese per stabilire al momento tempi e dinamiche." (E. Simontacchi, N. Pazzaglia)

08/08/2009

I Take 6 al Blue Note: "Il sound dei Take 6 è superlativo. Il loro lavoro negli anni è maturato e gli arrangiamenti sono sempre più raffinati e sofisticati. Sono degli ottimi intrattenitori, e coinvolgono anche il pubblico con spiritose gag e studiate coreografie." (Eva Simontacchi)

06/06/2009

Think (Paolo Fresu & Uri Caine)

15/05/2009

La Preservation Hall Jazz Band porta New Orleans al Blue Note: "...Allan e Sandra Jaffe nel 1961 iniziarono la missione di preservare la musica di New Orleans e iniziarono così a mandare in giro per il mondo una band di professionisti specializzata nel genere....Il concerto di questa sera ha ispirato la folla stipata ad applaudire, ad alzarsi in piedi, ballare e sorridere di gusto in questo ambiente dove la melodia fa star bene." (Roberta E. Zlokower)

04/04/2009

McCoy Tyner Quartet al Blue Note: "Stasera ci troviamo dinanzi al quartetto di uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi...non mancano gli accordi molto marcati (questo è McCoy!) che si alternano a volate rapidissime sulle note acute del pianoforte...alla fine, sotto la luce intensa, appare molto magro, il suo viso è scavato, ha occhi dolci, ma appare molto affaticato. Il tempo è inclemente. Modifica le fattezze degli uomini, senza pietà. Ma non ce la fa a togliere l'energia ed il calore dal loro cuore." (Rossella Del Grande)

22/02/2009

"Tony Williams Lifetime Tribute" featuring Jack Bruce, Vernon Reid, John Medeski & Cindy Blackman al Blue Note di Tokyo: "L'idea di rendere omaggio ad un ensemble originalmente formato dal talentuoso batterista jazz nel 1969, dopo aver lasciato il quintetto di Miles Davis, da John Mclaughlin e da Larry Young, cui in seguito si sarebbe aggiunto Jack Bruce, parte da Vernon Reid, chitarrista inglese trasferito a Brooklyn, che nel 1984 creò i Living Colours." (Giovanni Greto)

01/02/2009

Malene (Malene Mortensen)

03/01/2009

Intervista con Kelli Sae e Peter Legat - Count Basic: "...è partito come un progetto che avevo in mente combinando gli stili musicali che amo...Un po' di funky groovy con influenze jazzistiche. Ho incontrato Kelli a Londra quando abbiamo inciso il nostro primo disco, e dal 1993 continuiamo ad andare avanti insieme." (Eva Simontacchi)

01/01/2009

L'High Five Quintet al Blue Note di Tokyo: "Otto set in quattro giorni. Mai un minuto per il tempo libero. Però un successo crescente, che sfocerà in un DVD e in un CD che conterrà parte dei brani eseguiti nel prestigioso locale giapponese." (Giovanni Greto)

14/12/2008

Nick The Nightfly e la Montecarlo Nights Orchestra con special guests Sarah Jane Morris, Michael Rosen, Mario Biondi al Blue note di Milano per presentare il cd "The Devil": "Nick the Nightfly ha presentato ogni brano, dialogando con il pubblico e raccontando anche divertenti aneddoti. Una serata molto piacevole e di effetto." (Eva Simontacchi)

14/12/2008

Laura Fedele presenta i lsuo nuovo album "Monna Lizard" al Blue Note di Milano: "Laura Fedele è in grado di catalizzare l'attenzione dell'ascoltatore grazie alla sua notevole poliedricità e varietà. Passa dall'italiano all'inglese, dal pianoforte alla fisarmonica, dalla canzone d'autore italiana a canzoni socialmente e politicamente impegnate, da Tom Waits a Nina Simone." (Eva Simontacchi)

16/09/2008

Herbie Hancock ad Aosta: "Hancock è un artista che ha sempre affrontato le nuove esperienze musicali con entusiasmo, con gioia e freschezza quasi infantili, caratterizzate da quel suo sorriso realmente divertito mentre suona, quel sorriso di quando aveva poco più di 30 anni, come lo si vedeva anche nel celeberrimo film di Tavernier, Round Midnight. Lo stesso identico sorriso che ha ancora oggi, a 68 anni..." (Rossella Del Grande)

16/03/2008

Airbop (Ada Rovatti)

25/02/2008

Luciana Souza & Romero Lubambo "Brazilian Duo" al Blue Note di Tokyo: "Lo scat fluisce morbidamente, senza inciampi, anche a metronomi velocissimi. La voce è delicata, leggera, esile, ma non nasale. L'espressione del viso è spesso sognante. Sembra una bella persona, seria, professionale, che rifugge dal cantare solo per onorare gli impegni presi e che cerca di trasmettere quello che sente dentro a chi la ascolta..." (Giovanni Greto)

25/02/2008

Sarah Jane Morris al Blue Note di Milano: "Il suo timbro è caldo, corposo, a tratti graffiante, mai scontato, con capacità di scansione ritmica della melodia e delle parole da interprete di gran classe, sempre contestuale e mai inopportuna." (Ernesto Losavio)

23/02/2008

Mirror (Miles Okazaki)

04/02/2008

Alessandro Francesio al Blue Note: "Dai classici del Jazz alla musica contemporanea, Francesio riempe il Blue Note di poesia" (Giorgio Motta)

27/01/2008

Matteo Brancaleoni al Blue Note: "Una delle cose più importanti per me è "sentirsi nel brano" rispecchiarsi, trovare una propria chiave di lettura nell'interpretazione essendo onesti con sé stessi e con il pubblico." (Eva Simontacchi)

27/01/2008

Gonzalo Rubalcaba Quintet al Blue Note di Tokyo: "Rubalcaba rivela sempre una tecnica invidiabile ma, col trascorrere degli anni, è riuscito a staccarsi dalla tastiera, a selezionare meno note, il che giova all'equilibrio di ogni brano." (Giovanni Greto)

11/01/2008

Chiara Civello al Blue Note: "...la musica che propone va al di là di qualsiasi etichetta, e include tante influenze e contaminazioni...In questa serata ho sperimentato una bella energia sul palco, e la performance è stata molto ben giocata sugli equilibri, le atmosfere e le energie." (Eva Simontacchi)

02/11/2007

Il Dave Holland Quintet ad Etnafest 2007: "Nella musica del quintetto si mescolano, fino a trovare una sintesi densa di pregnante classicità, buona parte delle influenze che hanno interessato Holland come comprimario o protagonista nel corso della sua lunga carriera..." (Enzo Fugaldi)

18/08/2007

Vik and The Doctors of Jive al Blue Note: "L'interpretazione dei vari brani da parte di Vik è dinamica e ricca a livello coreografico. Partecipano alle gag anche i fiati. Vik recita mentre canta, utilizzando una pronuncia in puro stile "broccolino"..." (Eva Simontacchi)

12/08/2007

Intervista e recensione del concerto che le Blue Dolls hanno tenuto al Blue note di Milano: "Molto brave le tre vocalist che oltre ad avere un'ottima preparazione vocale si muovono in sincrono sulla scena evocando nello spettatore gli anni a cui fanno riferimento le canzoni. I musicisti accompagnano le voci con dinamiche perfette, attenti a non coprire l'impasto, e il risultato finale è estremamente morbido e gradevole..." (E. Simontacchi - M. Losavio)

26/05/2007

Intervista a Karrin Allyson: "...Sono sincera nel voler portare gioia e bellezza, divertimento e raccoglimento all'ascoltatore. Non si tratta di posare. Si tratta di raggiungere le persone. Ed è ciò che spero accada..." (Eva Simontacchi)

26/05/2007

Karrin Allyson al Blue Note: "...Karrin Allyson dimostra prontamente la sua versatilità e le sue doti eseguendo canzoni in stili diversi con diversi tempi e moods, passando dal vocalese allo scat. Il suo scat è superbo; precisione e creatività non le mancano, e trasmette gioia e giocosità..." (Eva Simontacchi)

24/04/2007

Intervista a Billy Cobham: "...la musica è il linguaggio universale, ma una cosa è crederlo e un'altra cercare di dimostrarlo ... Questo è il mio compito della vita di ogni giorno, di confermare e far comprendere ogni volta questo concetto, e anche come viverlo, praticarlo per potermi sentire ogni giorno una persona migliore..." (Mario Livraghi)

09/04/2007

Padova Porsche Jazz festival: un Dave Holland Quintet che non decolla, una eccellente ma poco seguita serata con Claudio Fasoli e la Civica Big Band di Milano e un intraprendente Mino Cinelu polistrumentista in un bel concerto in solo che però non cattura l'attezione del pubblico. (Giovanni Greto)

07/04/2007

Gli SwingMatics al Blue Note: "...un organico insolito che nell'eccezionalità della sua struttura ha creato un fenomeno consueto nella musica jazz: l'originalità e l'importanza della timbrica come ricerca di qualcosa di diverso..." (Mario Livraghi)

01/04/2007

Ahmad Jamal Trio al Blue Note di Milano: "Ahmad Jamal è il leader indiscusso del proprio trio. Il suo stile sa essere nel contempo ricchissimo o minimalista. Ha una padronanza totale dello strumento e si percepisce tanta musica classica nel suo attuale modo di suonare. Ma vi è anche il blues. Un grandissimo contrasto di mondi, di stili, di sonorità ... Ha il carisma del capogruppo. Ha un suo modo di suonare che non assomiglia a nessuno. E' Ahmad Jamal. Con l'unicità dei grandi." (Rossella del Grande)

19/11/2006

The Blue Note Years: The Jazz Photography of Francis Wolff (Michael Cuscana, Charlie Lourie, Francis Wolff)

19/11/2006

Jimmy Scott al Blue Note di Milano, ha detto di lui Ray Charles: "Quest'uomo è tutto feeling. Ha definito cosa significhi la parola "soul" nel canto prima ancora che a qualcuno venisse in mente di usarla." (Eva Simontacchi)

17/11/2006

For the time being (Salvatore Bonafede)

15/10/2006

Gal Costa al Blue Note di Tokyo: "Gal Costa è apparsa fisicamente appesantita - ha compiuto 61 anni - ma ha conservato il timbro giovane della voce, assieme all'apparente facilità con cui spazia dalle tonalità alte a quelle basse." (Giovanni Greto)

04/08/2006

Al Di Meola al Blue Note: "...è un grande virtuoso, un compositore sensibile e sempre innovativo. Un talento che sa esprimersi in forme molteplici e variegate pur rimanendo immediatamente riconoscibile. Un concerto veramente memorabile." (Eva Simontacchi)

01/06/2006

Tuck and Patti al Blue Note di Milano: "...Tuck e Patti non solo riescono ad arrivare a toccare delle corde profonde e nascoste nell'ascoltatore, arrivando a commuoverlo, ma lo fanno anche sorridere e divertire." (Eva Simontacchi)

18/05/2006

Ronnie Jones and The Soul Syndicate Band al Blue Note: "...il concerto è stato piacevolissimo...Ronnie Jones ha talmente tanta esperienza e know-how da rendere ogni sua esibizione un successo." (Eva Simontacchi)

13/05/2006

Indigo4 (Gianluca Petrella)

04/05/2006

Israel "Cachao" Lopez with His Latin Band al Blue Note di New York: "E' stato il più grandioso evento di danza dell'estate newyorkese anche se non c'erano piste da ballo! Tuttavia, i cuori e le anime hanno danzato un intenso mambo con il magnifico bassista cubano e la sua band...." (Dr. Roberta E. Zlokower)

15/04/2006

Intervista a Michel Camilo: "Credo che la cosa più importante sia imparare e conoscere la tradizione. Una volta che si è compresa la tradizione e si ha rispetto per essa allora si può esplorare il proprio suono e la propria interiorità..." (Marco Losavio)

31/12/2005

Marco Zurzolo Band al Blue Note di Milano: "...Una musica che si sta spogliando sempre più del tipico incidere un po' a marcia bandistica un po' a tarantella della tradizione napoletana..." (Lauro Tamburi)

25/11/2005

Sheila Jordan e l'E.S.P. Trio al Blue Note di Milano: "La sala del Blue Note è gremita di cantanti e vocalist, intervenute per ascoltare una grande cantante 'messaggera', come ama dire di sé, del 'bebop' e della musica jazz..." (Eva Simontacchi)

03/09/2005

Patti Austin con la Montecarlo Nights Orchestra in "Ella Fitzgerald Project": "...ascoltare dal vivo una Big Band di 13 elementi come la Montecarlo Nights Orchestra insieme alla voce una Signora di classe come Patti Austin è estremamente piacevole a prescindere..." (Marco Losavio)

27/08/2005

Gigi Cifarelli al Blue Note. Grande emozione e grande coinvolgimento in un sentito tributo che "il Cifa" dedica principalmente a Wes Montgomery... (Eva Simontacchi)

23/06/2005

Viktoria Tolstoj al Blue Note: "...una grande professionista con un grande feeling uniti ad una intonazione perfetta, una serenità ed una gioia di vivere e di amare la musica..." (Carlotta Gottardelli)

19/06/2005

Master Class di Marcus Miller al Blue Note: "...il 10 aprile 2005 si è tenuto presso il Blue Note di Milano il Master Class di un'icona del basso elettrico Marcus Miller. Il pomeriggio ha visto riunirsi intorno a questa grande occasione numerosissimi ragazzi e ragazze, la maggior parte con basso alla mano, ansiosi di vedere il nostro musicista all'opera accompagnato dalla propria sezione ritmica..." (Michelangelo Flammia)

17/03/2005

Nick The Nightfly & The Montecarlo Nights Orchestra al Blue Note per un tributo a Cole Porter: "...Nick riesce a catalizzare, intorno a questo progetto, attraverso i concerti della sua big band e le sue trasmissioni radio, l'interesse del pubblico per lo swing, offrendo un grande servizio al jazz in Italia..." (Eva Simontacchi)

21/12/2004

Other Directions (Nicola Conte)

19/12/2004

Jane Monheit al Blue Note: "...Jane ha una intonazione perfetta, è precisissima e sa usare molto bene le dinamiche, oltre ad avere un ottimo senso dello swing..." (Eva Simontacchi)

04/12/2004

Paula Morelenbaum al Blue Note: "...equilibrio perfetto tra una voce elegante e raffinata e gli arrangiamenti schiettamente elettronici. Il cocktail finale è un'insieme di innovativi contrasti che danno un tocco di originalità molto personale alla tradizionale musica brasiliana." (E. Simontacchi e V. Dominioni)

02/11/2004

Jim Hall trio con Enrico Pieranunzi al Blue Note: "La voce della chitarra di Jim Hall è estremamente fluida e delicata, ogni singola nota è densa di significato. A volte canta quasi impercettibilmente anche lui insieme alla sua chitarra mentre improvvisa." (Eva Simontacchi)

28/09/2004

Intervista a Michael Brecker: "...ho sentito musicisti davvero fenomenali, giovani musicisti che mettono una grande energia nella loro musica, musicisti con una grande creatività ed altri con abilità tecniche incredibili..." (Claudia F. Bernath)

07/08/2004

Regina Carter al Blue Note: "...Il fascino del violino assume un ruolo fondamentale nella mani di questa musicista che fa dell'intensità espressiva uno dei principali elementi della sua musica..." (Marco Losavio)

01/08/2004

Charles Lloyd al Blue Note: "...con i fraseggi del suo sax, Charles Lloyd, e la sua eccellente sezione ritmica riescono a dare delle pennellate luminose alla loro tela, creando zone di luce e ombra proprio come farebbe un Maestro sulla sua tela..." (Eva Simontacchi)

30/07/2004

M-Pact, un travolgente gruppo vocale a-cappella che entusiasma il Blue Note. 5 ragazzi che imitano tutti gli strumenti possibili e stabiliscono attraverso la loro musica un particolare feeling col pubblico che si entusiasma tributando loro una vera e propria standing ovation. (Claudia Federica Bernath)

21/07/2004

Toots Thielemans al Blue Note: "...Bruno De Filippi e Toots Thielemans iniziano a duettare in uno struggente 'In a sentimental mood' le cui note arrivano direttamente al cuore del pubblico che ascolta in religioso silenzio..." (Claudia Bernath)

20/06/2004

Il Blue Note di Milano compie un anno. Il direttore artistico Nick The Nightfly fa da patròn per una festa in grande stile. (Marina Stiletto)

20/06/2004

Amalia Grè al Blue Note: "Una donna multi-sfaccettata, poliedrica, creativa, una artista a 360 gradi. Non è possibile definirla semplicemente una cantante..." (Eva Simontacchi)

28/03/2004

Lalah Hathaway al Blue Note: "E' indubbiamente una giovane cantante ricca di talento e di doti naturali che ha saputo trovare un suo stile originale senza dare per nulla l'impressione di essere costruita." (Eva Simontacchi)

22/03/2004

Intervista a Lalah Hathaway: "...Sono stata molto fortunata ad essere sempre stata a contatto della musica per tutta la mia vita...sono molto sorpresa e contenta di aver visto di avere un pubblico italiano..." (Eva Simontacchi)

25/02/2004

Tuck & Patti al Blue Note: "...Grandissimi artisti, imperdibile serata. E, per chi è in grado di comprendere i testi, un balsamo per l'anima." (Eva Simontacchi)

20/12/2003

Rossana Casale al Blue Note: "...la trovo tanto piacevole quando canta il jazz. La sua voce è inconfondibile, trovo che non ci sia una voce nel panorama musicale italiano che le assomigli. E' veramente unica, come il sapore, il gusto che ci offre con la sua timbrica particolare.". (Eva Simontacchi)

29/11/2003

John Scofield Trio al Blue Note: "...trovo che Scofield sia un musicista in continua evoluzione, assorbe di continuo gli stimoli esterni e li mette in musica con intelligenza, si mette ancora in gioco, rischia." (Andrea Lombardini)

15/11/2003

Sarah Jane Morris al Blue Note: "...canta e "recita" sul palco, con quella sua voce duttile che passa dalla delusione alla rabbia, dall'ironia, alla dolcezza..." (Eva Simontacchi)

13/11/2003

Dianne Reeves: "Ha un approccio recitativo al canto, ed esprime con molto vigore ed energia i sentimenti e le sensazioni che i testi le suggeriscono. Osservandola cantare, ho pensato: Una vera Signora del Jazz". (Eva Simontacchi)

10/10/2003

Written in the stars (Bill Charlap)

23/08/2003

Kurt Elling al Blue Note: "...si resta affascinati dalla padronanza ritmica, melodica, dalla semplicità e facilità con le quali Kurt si esprime, facendo delle cose che per un comune mortale sono quasi impensabili..." (Eva Simontacchi)

11/08/2003

Anita O'Day e Karrin Allyson al Blue Note di New York: "Il 23 luglio 2003, a New York, sul palco del mitico Blue Note, si sono alternate una grande leggenda del passato ed una nuova stella del jazz americano..." (Laura Pigozzi)

23/07/2003

L'Orchestra Tascabile di Claudio Angeleri ospite Paola Milzani al Blue Note. (Fabio Vitto)

06/07/2003

Barbara Casini al Blue Note: " ...Nei brani più lenti abbiamo la possibilità di entrare maggiormente in intimità con la voce di Barbara, che è più scoperta, è lasciata più sola… possiamo apprezzarne il colore, le sfumature, la bellezza..." (Eva Simontacchi)

31/05/2003

Jimmy Smith & Mark Whitfield al Blue Note. "...Jimmy Smith è una parte della storia del jazz e Mark Whitfield ha mostrato grandi doti tecniche. Un concerto senza grossi picchi ma con un elevato impatto emotivo per chi ha amato ciò che questo grande organista ha fatto.." (Marco Losavio)

20/04/2003

McCoy Tyner al Blue Note. "...è sempre un'emozione ed una bella esperienza vedere simili musicisti a cui la storia del jazz non può non offrire adeguato spazio." (Marco Losavio)

06/04/2003

Apre il Blue Note di Milano e, in occasione del concerto del Branford Marsalis Quartet, siamo andati a "perlustrare" questo luogo per mostrarvelo e per fornire una nostra opinione. (Clara Salina)





Video:
NPR Live at the Village Vanguard Webcast: Joe Lovano - January 12
On January 12th, celebrate the release of Joe Lovano's new Blue Note Recording, "Bird Songs" with a live webcast from the Village Va...
inserito il 09/12/2010  da JazzVideoGuy - visualizzazioni: 5759
Joe Lovano - Bird Songs
Joe Lovano's new Blue Note recording, "Bird Songs," an exploration of the music of Charlie Parker featuring Us Five, drops January 1...
inserito il 09/12/2010  da JazzVideoGuy - visualizzazioni: 6387
Chris Potter trying a Borgani Lovano Model tenor saxophone
Chris was really nice to try out the different Borgani tenor saxophone models for us. He himself plays a beautiful Selmer Super Balanced Action, howev...
inserito il 19/05/2009  da amsterdamwinds - visualizzazioni: 3809
Avishai Cohen - Aurora (making-of)
...
inserito il 23/03/2009  da bluenotefrance - visualizzazioni: 4735
#115 Avishai Cohen - Alon Basela
...
inserito il 19/03/2009  da cargovideo - visualizzazioni: 4637
chris potter underground funk 1
live new morning paris 2008...
inserito il 30/11/2008  da bilbojazz - visualizzazioni: 3161
MUSICA NUDA - NEW ALBUM 55/21 (BLUE NOTE) - Pazzo il Mondo
Teaser n°5 of the new MUSICA NUDA album to be released by BLUE NOTE on June 2008 - Pazzo Il Mondo (Live Paris 2008)...
inserito il 29/05/2008  da BONSAIMUSIC - visualizzazioni: 5034
Dave Holland quintet - Chris Potter Solo
au parc floral de Vincennes, Paris, le 14 juillet 2007...
inserito il 27/09/2007  da cab88888 - visualizzazioni: 4154
Bill Charlap at the Village Vanguard
Bill Charlap with Peter Washington and Kenny Washington at the Vanguard in NYC....
inserito il 24/06/2007  da crazyduckproductions - visualizzazioni: 4621
Avishai Cohen Trio Live at the Blue Note NYC
...
inserito il 05/06/2007  da crazyduckproductions - visualizzazioni: 4762
Michel Camilo Live At the Blue Note
Live At the Blue Note Directed and edited by Chuck Fishbein www.duckyou.com...
inserito il 01/06/2007  da crazyduckproductions - visualizzazioni: 4372
blue note - herbie hancock - cantaloop island
live with freddie hubbard, joe henderson, tony williams, ron carter...
inserito il 23/03/2007  da PlataAndSalut - visualizzazioni: 4141
Chris Potter Live with Dave Holland Quintet "Vicissitudes"
*sorry, but this is the only clip from the show I have*, , * this is from the MIDDLE of Chris' solo, leading the ignorant listener to believe that he ...
inserito il 04/08/2006  da thecosmicrain - visualizzazioni: 3298
Cantelope Island
One Night With Blue Note - DVD...
inserito il 08/01/2006  da drummer123 - visualizzazioni: 5099


Invia un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 7.966 volte
Data pubblicazione: 02/09/2006

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti