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AA.VV.
Jazz Is Cool – Magic Moments 4
The ACT Company 2010 – ACT 9550- 2 EGEA Distribution
1. Azul - Wolfgang Haffner
2. Sir Revival - Roberto Di Gioia`s Marsmobil & Wigald Bonig
3. Brutal Truth - Ida Sand - Lars Danielsson
4. Blues Panic - Chris Gall Trio
5. We Were Indians - Solveig Slettahjell Slow Motion Quintet
6. Spam-Boo-Limbo (Radio Edit) - e.s.t. Esbjörn Svensson Trio
7. Fragile - Nils Landgren, Vladyslav Sendecki, Lars Danielsson & NDR Big Band
8. Yo Vivo Enamorao - Jan Lundgren Trio
9. Hang 'Em High - Oddjob
10. Silver White Man - Josephine Cronholm & Factum est?
11. The Madonna - Lars Danielsson
12. Jockey Full of Bourbon - Youn Sun Nah
13. Galang (Trio Riot Version) - Vijay Iyer Trio
14. ZigZag Blues - Céline Bonacina Trio
15. Si ay perdut mon sabre - Knut Rössler, Johannes Vogt & Between The Times
16. The Wind and the Leaves - Dan Berglund's Tonbruket
17. There Must Be an Angel - Jessica Pilnäs
18. Nach Hause - McJazz
La ACT è un'etichetta discografica che sa guardarsi intorno, senza farsi abbindolare
da nomi e cognomi. Pesca bene nella musica nordica e non solo ed ha partorito un
considerevole numero di musicisti oggi diventati cult. Premiata al Jazz Echo 2010 come "German Jazz Label of the Year", giunge
al quarto volume della sua già famosa collana Magic Moments. Una compilation si,
di quelle che però hanno un senso e rendono merito a musicisti di vaglia, alcuni
non molto conosciuti nello stivale, per snobismo acquisito o per campanilismo esasperato.
Siamo avvezzi a trovare negli scaffali dei dischi delle compilation che – in alcuni
casi – rasentano il ridicolo e si fregiano di apocalittici titoli come "the ultimate"
o "the very best", senza contare gli "unplugged" che abbondano più delle versioni
originali. Magic Moments si prefigge, con naturalezza, uno scopo divulgativo e,
così si possono ascoltare artisti più noti come Vijay Iyer – oramai entrato
nell'agone con i grandi pianisti – libero da muscolarità, ma dotato di una sinfonica
brezza che pervade ogni sua nota, sempre ben pesata. Ed ancora: Lars Danielsson
in coppia con la bella e brava vocalist Ida Sand, dall'album Meet Me Around
Midnight, qui cristallizzato in un blues senza infamia e senza lode.
Bella la versione di Fragile dipinta dal caleidoscopico Nils Landgren, accompagnato
– tra gli altri – ancora da Danielsson. Così come d'effetto e di sostanza è il remake
di There Must Be An Angel degli Eurythmics, nella cameristica versione di
Jessica Pilnas con Dan Berglund e Wolfang Haffner. Ovvio che colpisce sempre al cuore
ascoltare
Esbjorn Svensson con i suoi algoritmi pianistici che lasciano
ancora aperta una porta verso il nuovo mondo jazzistico.
Si ascoltano gli Oddjob (prendono il loro nome dall'antagonista di 007 nel leggendario
Goldfinger), ensemble svedese, dalle parti nostre misconosciuto, ispirato al soul
jazz anni sessanta/settanta e che si apparentano con quella musica da film d'azione
che tanto agita i sensi.
Youn Sun Nah con Ulf Wakenius, esempio di rara eleganza e spirito
eclettico. Interessante anche il Cèline Bonacina Trio, in particolare le rotonde
masse sonore del baritono della grintosa Cèline che funkeggiano a più non posso
in ZigZag Blues.
L'ascolto di questo quarto volume dei "momenti magici" di casa ACT, ci fa capire
come la musica jazz non si sia arenata e prosegua la sua corsa evolutiva. Per fortuna.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 07/11/2010
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