|
Adam Baldych & Helge Lien Trio
Bridges
Act Music (2016)
1. Bridges
2. Polesie
3. Mosaic
4. Riese
5. Dreamer
6. Requiem
7. Karina
8. Missing You
9. Up
10. Lovers
11. Teardrop
Adam Baldych - violino Helge Lien - pianoforte Frode Berg - contrabbasso Per Odvar Johansen - batteria
Prendete uno tra i migliori violinisti europei il polacco Adam Baldych, poi un trio norvegese capitanato da un pianista che sa perfettamente far asservire gli ottantotto tasti alla sua poetica esistenzialista e a un minimalismo fiorito e robusto e il prodotto non potrà che essere che il miglior melting pot di tradizioni, di improvvisazione che si abbeverano dalla ricca fonte della musica classica.
Già nell’introduttivo eponimo brano a firma di Lien, Baldych si fa bardo e coniuga il vellutato emisfero rinascimentale con la progressione armonica misurata del pianoforte di Lien. Il suono del violino è vibrante ma non aspro e pungente, come nella tradizione americana: il musicista polacco sa pizzicare armoniosamente le corde, tirandone fuori suoni sempre diversi e ricchi di timbri e colori vaporosi. La traccia melodica è sempre in proscenio; mutua dal folclore polacco in "Polesie" con lo swing suggerito da Johansen. Così anche in "Mosaic" che fa delle progressioni ritmico-armoniche il suo punto di forza. Apre un nuovo varco la concezione di "Riese", che si basa su di un’architettura composita: inizialmente sghemba che, nel prosieguo, fa suo un linguaggio più morbido schioccato dalle mani Lien. I paesaggi si fondono e i differenti vocabolari ne vanno a formare uno solo: registri e tempi medi padroneggiano le strutture di "Dreamer" e "Missing You". Un capitolo a parte merita il crepuscolare e bellissimo "Requiem", fatto di struggente massa e minimalistici orpelli e arabeschi; poi l’omaggio a un gruppo fuori dagli schemi, i Massive Attack con la blasonatissima "Teardrop", che insieme al già menzionato "Bridges" sono gli unici brani che non recano il sigillo di Baldych, riletto con quel creativo vigore nord europeo, di chi padroneggia la musica in maniera totale: senza confini.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.266 volte
Data pubblicazione: 01/01/2017
|
|