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Wollny / Kruse / Schaefer
Live At Jazzbaltica
The ACT Company 2010 – Act 9668-2 Distr. Egea
1. Blüten (4:23)
2. Shelley (3:50)
3. Phlegma Pighter (8:53)
4. Sov Lilla Alma (3:39)
5. Kiyoshi (4:34)
6. In Water (3:33)
7. Etude No. 1 (3:38)
8. Arsene Somnambule (5:41)
9. Gorilla Biscuits (5:02)
10. Break It (4:14)
Michael Wollny - pianoforte
Eva Kruse - contrabbasso
Eric Schaefer - batteria
Che sia il momento del jazz tedesco, sembra che non vi siano dubbi. Il novero delle
offerte teutoniche si amplia sempre più e palesa una creatività rocciosa, senza
troppe sbavature e manierismi pieni di ripetitività. Si affianca a quella corrente
"fredda" scandinava o, ancor più, nord europea mettendo in mostra nuovi talenti
e nuove idee. Ad alcuni potrà sembrare un jazz "distante" da quello che tradizionalmente
si fa ascoltare nei festival italiani, perlopiù, e nei club evangelici. Fatto sta
che questa musica è il simbolo acusmatico del jazz europeo: suona bene ed è ben
suonato. E bene fanno i nostri jazzisti più arditi a prendere spunto o percorrere
queste vie di confine.
JazzBaltica è un bel festival che si celebra a Salzau, in Germania e The
Act Company è un'etichetta tedesca in costante fermento che ha inteso consacrare
il trio Wollny/ Kruse/ Schaefer con un live che marca il loro tempo artistico, forse
all'apice della creatività e dell'interplay medianico.
Questo live è stato registrato durante la ventesima edizione del festival di
Salzau (luglio 2010), a distanza di sei anni
da quando - sempre a Salzau - Siggi Loch, patron della Act, ascoltò per la prima
volta i tre giovani musicisti. E'l quarto lavoro discografico del trio e racchiude
dieci brani che conducono per mano l'ascoltatore verso il loro universo sonoro;
un pianeta musicale fatto di minimalismo non ordinato, ma incalzante e ricco di
tensioni, grazie anche al sagace gioco di interpunzioni di Wollny ed al poderoso,
ampio e asimmetrico walking della Kruse, sempre attenta – con naturalezza a non
apparire scontata. Il drumming di Schaefer è ricco di contrasti timbrici,
ritmici e libero di disegnare anche melodie. Certo, il rimando all'E.S.T. trio è
d'obbligo (mercè la label in questione), ma i tre musicisti tedeschi seguono la
loro via senza bagnarsi in altri mari già navigati e, per molti versi, inimitabili.
Avant-jazz, venature rock, minimalismo filmico, classica contemporanea permeata
di un linguaggio urbano asciutto, sono gli ingredienti che formano questo gustoso
piatto musicale offerto dal vivo, e quindi ancor più prelibato per lasciar suonare
le dinamiche triangolari sempre perfettamente in equilibrio.
Un trio dalla contagiosa tensione espressiva ben comunicata all'ascoltatore,
quello più attento e meno bigotto.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 27/11/2010
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