  
           The Act Company 2009 – Egea Distribution 
           
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           Vijay Iyer Trio 
           Historicity
  
           
           1. Historicity   
           2. Somewhere 
           3. Galang (Trio Riot Version) 
           4. Helix 
           5. Smoke Stack   
           6. Big Brother 
           7. Dogon A.D. 
           8. Mystic Brew (Trixation Version)   
           9. Trident 2010 
           10. Segment For Sentiment #2. 
            
           Vijay Iyer - pianoforte 
Stephan Crump - basso 
Marcus Gilmore - batteria 
 
 
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Un trio jazz che parla una lingua diversa per ogni singolo brano. Ed anzi, 
all'interno di ogni brano si liberano differenti idiomi: ciò distingue il trio di 
Iyer da altri, anche più illustri. Nulla è banale, scontato per il matematico (laurea 
a Yale) consacratosi al jazz per merito di Steve Coleman. L'"americano d'india" 
(i genitori sono immigrati indiani) ha un approccio musicale matematicamente imprevedibile 
e prova ne è la traccia d'apertura Historicity, pulsante, "fibonacciana", 
potrebbe non avere mai fine. La triade mostra subito gusto ricercato ed inventiva, 
tanto da destrutturare Somewhere di Leonard Bernstein, alchemicamente scomposta 
dal pianismo percussivo e vibrante di Iyer che triplica i tempi originari del brano, 
mercè il walkin'bass intenso e preciso di Crump. 
Affiorano le influenze indiane in Galang, primo hit single della hip hop 
star M.I.A.(acronimo di Mathangy Maya Arulpragasam), un crossover che conduce verso 
un post-modern jazz sottolineato dal pedale di basso. Si diceva che nulla è scontato 
per Iyer, anche nel recitare una ballad (Helix) che dimentica subito d'essere 
tale.Molteplici sono le influenze musicali del pianista indoamericano, 
che mutua anche dal repertorio di
Andrew Hill 
con la bella Smoke Stack impreziosita da un solo tribale dell'ottimo Gilmore. 
Non disdegna lo stride piano (Dogon A.D.) ed incursioni nel mondo di Thelonius 
Monk (Big Brother di Stevie Wonder).  
Summa dell'intero lavoro è Mystic Brew (celebre brano di Ronnie 
Foster) del tutto rinfrescato con un'incredibile spinta ritmica, una metrica inconsueta, 
elucubrazioni lucide, apollinee. Così come accade in Trident 2010, a firma 
del leader, brano dall'inquieto lirismo. 
Historicity è un lavoro da ascoltare, ascoltare e riascoltare. Magari 
ad occhi chiusi e senza interruzioni.  
 
Alceste Ayroldi per Jazzitalia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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			Data pubblicazione: 31/10/2009
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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