Jazzitalia - News: Pianisti di altri mondi, 7 + 1 concerti dal jazz alle sonorità contemporanee. Tornano a Milano i concerti delle domeniche mattina in una rassegna ideata da Gianni Morelenbaum Gualberto in collaborazione con la Società del Quartetto di Milano e il Teatro Franco Parenti
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Monopoli, sabato 12 marzo - Presentazione libro Alceste Ayroldi.

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News n. 25024 del 15/12/2019 >> tutte le news...


Pianisti di altri mondi
dal jazz alle sonorità contemporanee
Rassegna ideata da Gianni Morelenbaum Gualberto
in collaborazione tra la Società del Quartetto di Milano e il Teatro Franco Parenti

ore 11.00, Sala Grande del Teatro
Domenica 19 gennaio; 9 e 23 febbraio; 15, 22, 29 marzo; 5 aprile

ore 20.30, Bagni Misteriosi
Venerdì 22 maggio

Teatro Franco Parenti
Via Pierlombardo 14

Con la nuova collaborazione tra il Teatro Franco Parenti e la Società del Quartetto si vuole offrire un nuovo modo di "fare musica" rivolgendosi ad un pubblico più ampio di quello che tradizionalmente viene ai concerti.

"Milano è una città culturalmente unica – dice Ilaria Borletti Buitoni presidente della Società del Quartetto - anche perché le istituzioni milanesi sanno collaborare e l'iniziativa Pianisti di altri mondi è il frutto di questo spirito che porterà al Franco Parenti per la Società del Quartetto artisti straordinari con programmi affascinanti".

"La collaborazione fra il Teatro Franco Parenti con la Società del Quartetto di Milano sottolinea Andrée Ruth Shammah - porta nel nostro teatro una rassegna musicale di grandi interpreti che rafforza il nostro costante interesse per la contemporaneità. Ancora una volta il Franco Parenti sarà il punto d'osservazione privilegiato del panorama creativo internazionale, in una città come Milano, che oggi è il centro della vita culturale del Paese".

La rassegna si configura come un viaggio straordinario in 8 tappe affidato a 11 musicisti dal mondo. Un percorso, ideato da Gianni Morelenbaum Gualberto, che spinge a varcare frontiere geografiche, stilistiche, temporali, attraverso più linguaggi e sincretismi. Per sfatare il mito di una musica contemporanea incomunicabile e arcigna e la fama ostile che accompagna molta produzione del Novecento musicale e per fare la conoscenza - non senza divertimento e levità - con mondi di grande fascino e complessità, di straordinaria varietà e vivacità. Per seguire gli sviluppi della cultura musicale accademica extra-europea, in particolar modo quella delle Americhe, dal Novecento fino ai nostri giorni.

Il cartellone è affidato a interpreti di grande notorietà e rilevanza internazionale e unisce impegno, spettacolarità e qualità, esponendo la molteplicità di esperienze che la musica vicina ai nostri tempi sa offrire.

Vijay Iyer (19 gennaio)
Autore e interprete celebrato internazionalmente, spalanca una finestra sulla musica improvvisata che, partendo dal jazz, è diventata uno fra i principali veicoli espressivi della tradizione musicale americana, assimilando una molteplicità di materiali: dalle strutture accademiche agli echi dei song e delle canzoni popolari ai ritmi che il Nuovo Mondo ha saputo estrarre da più e diverse tradizioni.
E'stato fin da giovanissimo un genio della matematica, chiamato a Stanford poco più che adolescente. Ha mollato tutto per darsi alla musica, e in poco meno di un decennio è diventato una star negli Stati Uniti, mescolando la sua tradizione (i genitori sono stati fra i primi a emigrare dall'India) con quella della musica contemporanea e quella improvvisata. Oggi è professore con cattedra a vita a Harvard, ha scritto testi illuminanti di filosofia della musica improvvisata e sui criteri neurologici e antropologici dell'improvvisazione. Elegante di portamento, vagamente altero e professorale, ha uno spiccato sense of humor di marca britannica più che americana. Ha ricevuto la MacArthur Grant (dotazione è 500.000 dollari), che negli Stati Uniti si conferisce a chi è considerato un genio. E' artista ECM.

Vanessa Wagner (9 febbraio)
Vanessa Wagner mette il suo ben noto virtuosismo al servizio di autori che hanno voluto porsi ai confini fra il linguaggio accademico e la ricchezza dei vernacoli che sincretismi e contaminazioni hanno disseminato lungo tutto il Novecento: l'inclinazione cinematografica di Michael Nyman, il lontano e poetico mondo baltico di Peteris Vasks, l'ipnosi timbrica di Hans Otte, il tratto incantatorio di Meredith Monk, il trascinante sciamanesimo di Moondog, il romantico minimalismo europeo di Wim Mertens, lo ieratico incontro fra linguaggio accademico e l'energia dell'improvvisazione elettrica di Bryce Dessner.
Giovane prodigio, Vanessa Wagner ha studiato a lungo la musica accademica, specializzandosi nel repertorio lisztiano e in quello francese novecentesco, per poi mettere tutto da parte e interessarsi ai rapporti fra strumenti acustici ed elettronica. Lavora da tempo con una celebrità dell'elettronica come il messicano Murcof, creando spettacoli in cui la pagina scritta viene rielaborata contestualmente dall'elettronica. Collabora poi con numerose compagnie teatrali francesi, come quella di Yoann Bourgeois, creando azioni teatrali sulla musica eseguita.

Yonathan Avishai (23 febbraio)
Pianista virtuoso e raffinato il cui talento è stato esaltato da una recente serie di incisioni per una prestigiosa etichetta come la ECM, Yonathan Avishai presenterà un programma che intende illustrare le radici della musica popolare d'autore nel Nuovo Mondo: il ragtime del leggendario Scott Joplin e il tango brasileiro di Ernesto Nazareth, compositore al quale s'ispirarono artisti del calibro di Darius Milhaud e Heitor Villa-Lobos.
Avishai è uno dei più significativi pianisti a emergere dalla ricchissima scena israeliana. Trapiantatosi in Francia, è diventato artista dell'ECM che lo cura in modo particolare. In tempi recenti, Avishai si è particolarmente interessato ai rapporti fra musica popolare del Novecento e le radici in certa musica accademica delle Americhe: Gottschalk, Lecuona, Ernesto Nazareth e gli autori legatisi a Broadway, creando un recital che è vivacissimo intellettualmente e di grande poesia e spettacolarità.

Lisa Moore (15 marzo)
Lisa Moore fa conoscere in modo spettacolare e trascinante il costante connubio fra musica e immagini, fra musica e happening teatrale, che ha caratterizzato molta produzione contemporanea attraverso pagine di Steve Reich, Philip Glass, John Adams, David Lang e della giovane ma già affermatissima Missy Mazzoli. Australiana, Moore è nota per essere stata un giovane prodigio del pianoforte, per quanto si sia dedicata quasi tutta la vita alla musica di ricerca, collaborando con i principali compositori e ensemble di oggi. Ogni suo recital è uno spettacolo anche teatrale perché ha soprattutto investigato i legami fra musica e azione teatrale (a partire dagli happening del Living Theatre) e l'interazione fra musica e azioni visive. Appartiene a una generazione di donne che si sono votate alla musica contemporanea: lei, Ursula Oppens, Vicky Chow, Sarah Cahill, Margaret Leng Tan, Lisa Bielawa, Jennifer Higdon, Gloria Cheng, Meredith Monk, Lera Auerbach, Vanessa Wagner, Ashley Bathgate, Anne Le Baron, Gabriela Lena Frank, Caroline Shaw, Tania J. León, Angélica Negrón, Zoe Keating, Maya Beiser, Anna Thorvaldsdóttir, Missy Mazzoli, Julia Wolfe, Lois V Vierk, Annea Lockwood e molte altre ancora.

Timo Andres (22 marzo)
Compositore e pianista dalle doti espressive e strumentali del tutto fuori dal comune, Timo Andres ci porterà nel cuore della nuova musica dei nostri tempi, riallacciando un rapporto con il pubblico grazie a un'ispirazione ricca e feconda quanto disponibile a dialogare e a farsi ascoltare. Senza steccati linguistici o posizioni preconcette, senza timori nei confronti di un diverso uso della tonalità, senza rifiuti nei confronti di una ricchezza ritmica e melodica. Autori americani di oggi come Philip Glass, John Adams e Nico Muhly si affiancheranno a compositori europei come Louis Andriessen e Donnacha Dennehy e a uno dei padri storici della musica americana, Aaron Copland. Ma non mancheranno pagine di autori che hanno saputo porsi al crocevia fra più culture e stili come Robin Holcomb, Gabriella Smith, Brad Mehldau (che molti conoscono come celebre jazzista) e Frederic Rzewski (ben noto per le sue monumentali Variazioni su El Pueblo Unido Jamás Será Vencido).
Andres, oltre a essere uno dei più affermati compositori americani, è anche un noto pianista: da un decennio, grazie anche ai legami con la Nonesuch, esplora la musica americana contemporanea e del Novecento. In Italia suoi lavori sono state eseguiti da Sentieri Selvaggi e altri gruppi.

Simon Ghraichy (29 marzo)
Altro affascinante virtuoso oggi nella scuderia discografica della Deutsche Grammophon, Simon Ghraichy rappresenta simbolicamente e persino fisicamente lo spirito della rassegna. Francese di nascita, libanese e messicano di origini, una gioventù trascorsa in Canada, studi musicali fra Parigi e Hensinki, egli presenta un programma affascinante, in cui si esplorano le radici ispaniche della musica del Nuovo Mondo. Partendo da alcune ben note composizioni di Albéniz come Astúrias, Málaga, Jerez e Eritaña , il pianista approderà alla Cuba virtuosistica e post-lisztiana delle danze afro-cubane di Ernesto Lecuona per poi soffermarsi sui ritmi caraibici di Porto Rico, così come immortalati da un compositore originale quanto stravagante come Louis Moreau Gottschalk, per poi concludere con l'immaginifico e coloratissimo Messico ritratto da Arturo Márquez.

Jason Moran (5 aprile)
Anche Jason Moran (dieci anni prima di Vijan Iyer) è stato premiato con la MacArthur Grant. Moran fonde l'improvvisazione con la composizione. Lui e la moglie, un mezzosoprano classico di nome Alicia Hall, appartengono, anche come tipi fisici, alla generazione degli africano-americani esemplificati dal film Black Panther: colti, plurilaureati, eleganti, dediti a attività culturali e filantropiche, organizzatori di concerti accademici e non. La loro casa, fotografata da Vogue, è uno studio-museo piena di testimonianze dell'arte africana e africano-americana. Moran è curatore al Whitney Museum, dove ha di recente organizzato una mostra dedicata ai rapporti fra la musica africano-americana e le componenti ebraiche e latinoamericane della società statunitense. Da vari anni è ospite fisso della Biennale di Venezia, dove espone installazioni con Joan Jonas e altri.

Emmet Cohen, Aaron Goldberg, Danny Grissett, Dado Moroni (22 maggio)
Il viaggio si conclude) con una festosa e coinvolgente celebrazione del jazz e di uno dei suoi profeti: Charlie Parker, leggendario sassofonista, uno dei padri del be-bop e uno fra i più influenti intellettuali del Novecento, di cui ricorre nel 2020 il centenario della nascita. Quattro pianisti fra i più apprezzati protagonisti della scena improvvisata internazionale odierna - Dado Moroni, Aaron Goldberg, Danny Grissett e Emmet Cohen - si alterneranno, su due pianoforti a due, quattro e persino otto mani, per ricordare uno dei linguaggi che hanno cambiato la storia del Novecento. Perché, come sosteneva Egon Schiele, L'Arte non può essere moderna, l'Arte appartiene all'eternità. Ognuno di loro, in particolare il giovane prodigio Emmet Cohen, è un celebrato solista nel mondo del jazz. Rappresentano l'ultima generazione di pianisti americani e africano-americani, a parte l'italiano Dado Moroni.


Biglietti
€ 20
€16 (over 65, under 26)

Abbonamento
8 concerti € 120

In vendita presso Teatro Parenti, Società del Quartetto e online su www.teatrofrancoparenti.it

Società del Quartetto di Milano – www.quartettomilano.it
Via Durini 2, 20122 Milano
Telefono 02 76005500

Teatro Franco Parenti – www.teatrofrancoparenti.it
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Telefono 02 59995206

In collaborazione con Associazione Pierlombardo

In collaborazione con
FAZIOLI

Gianni Morelenbaum Gualberto, ideatore del ciclo di concerti
Per parafrasare un noto detto, a parlar male della musica contemporanea si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Almeno a giudicare dall'istintiva ritrosia che molti manifestano non solo a proposito del repertorio musicale odierno di qualsiasi foggia ma, addirittura, dell'intero Novecento.
Il XX secolo viene certo ricordato per i drammi che lo hanno attraversato e per il riflesso che essi hanno avuto nella produzione artistica coeva. Agli artisti, agli storici e agli intellettuali del Novecento è toccato descrivere un'epoca funestata dalla Shoah e da due guerre mondiali, da conflitti, crolli di imperi, dall'incubo dell'olocausto nucleare: nel corso degli anni è cresciuto un pubblico intimidito o intimorito da un'arte spigolosa, aggressiva, (solo) apparentemente incomprensibile, difficile e lontana, soprattutto aliena alla riconciliazione, all'indulgenza, alla cordialità, a qualsiasi forma di intrattenimento. Dalla dodecafonia della seconda Scuola di Vienna sino alla musica elettronica dagli anni Cinquanta in poi, il Novecento e la nostra contemporaneità si sono fatti la fama di essere scostanti, difficili e persino urticanti. Fama immeritata, va detto, per quanto si tratti di arte che va vista e ascoltata in prospettiva, che forse non aveva e non ha, né poteva avere l'immediatezza di quanto eravamo abituati a considerare piacevole se persino un finissimo drammaturgo come Tom Stoppard si lasciava andare a un moto d'ironia: Non è difficile capire l'arte moderna. Se è appesa a un muro è un quadro, se si può camminare intorno è una scultura.
Eppure, il Novecento non è stato solo la culla di ideazioni artistiche complesse o introverse. Nel corso del secolo e fino ai nostri giorni si sono susseguiti momenti di straordinaria ricchezza, che hanno lasciato il segno: il jazz e tutte le sue ramificazioni, arti popolari ma di raffinata elaborazione come il tango, la diversificazione del teatro musicale dall'opera al musical, l'espansione della danza e del linguaggio del corpo, l'affermazione di culture un tempo neglette o sconosciute, l'arte di mondi nuovi, il rapporto fra musica e immagine e una straordinaria messe di materiali musicali cui nulla è mancato per imprimersi nella memoria e nel cuore del pubblico.

Milano, 11 dicembre 2019

PROGRAMMA

 

domenica 19 gennaio 2020, ore 11
Vijay Iyer pianoforte
Programma in via di definizione

domenica 9 febbraio 2020, ore 11
Vanessa Wagner pianoforte (prima e unica data italiana)
Moondog - Für Fritz
Emilie Levienaise - Louella
Bryce Dessner - Ornament
Philip Glass - Etude 9
William Susman - Quiet Rhythm 9
Hans Otte - Das Buch Der Klange 2
Philip Glass - Dead Things
Meredith Monk - Rail Road
Monndog - Sea Horse / Elf Dance
Mickael Nyman - The heart asks pleasure first
Nico Mulhy - Hudson Cycle
Gavin Bryars - Ramble on Cortona
Wim Mertens - Struggle for pleasure


domenica 23 febbraio 2020, ore 11
Yonathan Avishai pianoforte (unica data italiana)
"Il meticciato americano: alle radici della musica popolare del Novecento"
Yonathan Avishai interpreta e discute:
Scott Joplin | Ernesto Nazareth | Ernesto Lecuona | George Gershwin | Cole Porter
(Programma dettagliato in via di definizione)


domenica 15 marzo 2020, ore 11
Lisa Moore pianoforte (unica data italiana)
Mayke Nas - Cleaning Instructions, prima italiana
Missy Mazzoli - Orizzonte
Philip Glass - Étude n. 2, Metamorphosis II, Étude n. 7
David Lang - wed (video by Isabel dos Santos*)
Sal Cooper/Kate Neal -- The Commuter Variations*
Gyorgy Ligeti - Arc-en-Ciel
Erik Griswold - Danny Boy adrift in the rising tide*
Martin Bresnick - Ishi's Song
Frederic Rzewski - Piano Piece n. 4

* prima europea

domenica 22 marzo 2020, ore 11
Timo Andres pianoforte (prima e unica data italiana)
Timo Andres - Old Ground
John Adams -I still play
Timo Andres - Wise words
Louis Andriessen - Rimsky or La Monte Young
Donnacha Dennehy - Her wits about him
Philip Glass - Evening song n. 2
Brad Mehldau - La pastorale
Nico Muhly - Move
Robin Holcomb - Wherein lies the good
Gabriella Smith - New commission
Aaron Copland - Sonata for piano
Frederic Rzewski - Winnsboro Cotton Mill Blues


domenica 29 marzo 2020, ore 11
Simon Ghraichy pianoforte (prima e unica data italiana)
Isaac Albéniz - Asturias
- Iberia Livro
- Málaga
- Jerez
- Eritaña
Ernesto Lecuona - 4 Danzas Afro-cubanas
Heitor Villa-Lobos - New York Skyline
- Festa No Sertão
Louis Moreau Gottschalk - Souvenir de Porto Rico
Arturo Márquez - Danzon n. 2


domenica 5 aprile 2020, ore 11
Jason Moran pianoforte
Programma in via di definizione


venerdì 22 maggio, ore 20.30 (Bagni misteriosi)
Emmet Cohen pianoforte
Danny Grissett pianoforte
Aaron Goldberg pianoforte
Dado Moroni pianoforte
(prima e unica data italiana)
"Yarbird Suites for Piano: 4 pianists celebrate Charlie Parker"















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