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Mark Turner Quartet
Lathe Of Heaven
ECM (2014)
1. Lathe of Heaven
2. Year of the Rabbit
3. Ethan's Line
4. The Edenist
5. Sonnet For Stevie
6. Brother Sister
Mark Turner - tenor saxophone Avishai Cohen - trumpet Joe Martin - double bass Marcus Gilmore - drums
Mark Turner è un musicista molto considerato nell'ambiente del jazz e anche
in Italia ha trovato convinti estimatori, come
Enrico Rava
che lo ha voluto nel suo "New York Days" o
Stefano
Bollani che lo ha ingaggiato per il recente "Joy in spite of everything".
La valutazione favorevole deriva in larga parte dallo stile originale del sassofonista,
sospeso fra lo spirito afroamericano del blues e del soul e un suono terso, morbido,
privo di vibrato, apparentabile al genere cool, inequivocabilmente "bianco". Il
tenorista non ha inciso finora molti dischi come titolare. L'ultimo album a suo
nome data 2001; preferisce, evidentemente, affidarsi
alle collaborazioni, spesso di ottimo livello. Prima di questo album ha inciso,
infatti, per l'ECM con il Fly Trio in compagnia di Larry Grenadier e Jeff
Ballard. Qui, per non sbagliare, si circonda di tre eccellenti personaggi di
vedute aperte e di notevolissime doti tecniche ed espressive. Alla tromba figura
l'israeliano Avishai Cohen, anche lui compositore di talento, orientato verso
una visione personale del Third Stream. Al basso compare Joe Martin,, con
un curriculum di prim'ordine, dove sono presenti incontri con tipi come Maria
Schneider o Chris Potter, per citarne solo un paio. Alla batteria siede
Marcus Gilmore, percussionista di Steve Coleman e di Vijay Iyer
fra gli altri. Insomma la compagnia scelta è di gran lusso. Non ci sono dubbi in
proposito.
La musica del cd è rigorosa e rigogliosa, colta e audace: pur prendendosi
molte licenze la proposta nel suo complesso si muove nell'ambito del sistema tonale.
Si possono riconoscere alcune coordinate comuni nelle varie tracce. I temi sono
sovente esposti all'unisono dai due fiati. Si sviluppa, successivamente, un contrappunto
fra tromba e sax per lanciare, poi, gli interventi alternati fra i due strumenti
melodici. Si avvicendano, ancora, ritorni al tema iniziale e dialoghi incrociati
fra Turner e Cohen sempre all'insegna della classicità nei toni e nei modi e di
una libertà patente nella costruzione armonica. Basso e batteria, da parte loro,
accompagnano in modo decorativo e fantasioso. Vanno a ruota libera scoprendo la
maniera di rimanere in equilibrio, pur procedendo a zig zag, in obliquo, seguendo
il filo conduttore per mezzo di un solo continuato che attraversa i motivi, li sfiora,
li blandisce, li abbandona e li riprende. Tutto è contrassegnato da un apprezzabile
senso della misura e da un assoluto controllo della situazione.
"Lathe of Heaven" è un disco che conferma quanto di buono si dice da anni di
Mark Turner e, anzi, ci restituisce la figura innovativa di un bandleader dalle
idee chiare e precise. Se aggiungiamo a questo che il sassofonista sa anche scegliere
i suoi compagni di viaggio, si sarà capito che questo cd è di quelli valorosi, pregiati,
un po' fuori dalle tendenze correnti e perciò ancora di più da ascoltare e ammirare.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/04/2015
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