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Giovanni Mirabassi Trio & Strings
Viva V.E.R.D.I.
Cam Jazz (2013)
1. Viva V.E.R.D.I. (G.Mirabassi)
2. A Song for Sabrina (G.Renzi)
3. Anna and Sevy (G.Rienzi)
4. Octobre (G.Mirabassi)
5. Somewhere in Seoul (G.Mirabassi)
6. The Ancient Oak (G.Mirabassi)
7. Bebè (H.Pascoal)
8. Arirang (tradiz.)
Giovanni Mirabassi - piano Gianluca Renzi - contrabbasso Lukmil Perez Herrera - batteria
Bee String Orchestra diretta da Lorenzo Pagliei
CAM JAZZ is a label of the KEPACH group
KEPACH Music S.r.l. - All rights reserved
Via Cola di Rienzo, 180 - 00192 Rome (Italy)
Tel: (39-06) 6840791
E-Mail: info@CamJazz.com
Web Site: www.CamJazz.com
A dispetto del titolo non si tratta di un omaggio all'arte di Giuseppe Verdi, né
tantomeno una sperimentazione di jazz e opera lirica.
Il titolo del lavoro, usato ai tempi dei Carbonari per ingannare la polizia austriaca
(intendendo Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia), serve a Giovanni Mirabassi per
rivendicare le sue origini italiane, in quanto da tempo residente in Francia.
Il pianista perugino rappresenta infatti l'orgoglio del jazz italiano all'estero,
dotato di un tocco pianistico prezioso, semplice ma mai banale e con composizioni
che invogliano all'ascolto.
A impreziosire il tutto c'è anche l'apporto della Bee String Orchestra diretta da
Lorenzo Pagliei oltre che l'accurata registrazione live nello studio di Goyang,
nella Corea del Sud.
Non da meno il contributo di
Gianluca Renzi,
anche egli artista di ispirazione cosmopolita.
I musicisti creano una notevole alchimia basata sulla melodia e sulla suggestione
e ne è un esempio "A song for Sabrina" che parte prima romantica per poi subire
variazioni armoniche, mentre "Bebè" si fa apprezzare per il brioso pianismo di Mirabassi
e il suo botta e risposta con gli archi.
Legata alla tradizione coreana è invece "Arirang", dall'andamento notturno e carico
di magia.
La citazione di Verdi nel titolo non è del tutto casuale, in quanto come afferma
Mirabassi, l'artista di Busseto rappresenta un'icona della cultura italiana, oltre
che un modo per il pianista perugino di sentirsi vicino alla sua terra di origine
in un momento cruciale come questo.
Grazie anche agli arrangiamenti orchestrali pervade nell'album un' atmosfera sognante
e romantica unita alla tradizione jazzistica e al senso dell'improvvisazione, una
nuova conferma dell'arte di Mirabassi e del buon jazz tricolore.
Francesco Favano per Jazzitalia
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 23/12/2013
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