Doctor 3 proudly presents "Doctor 3" di come i padri abbracciarono i figlioli prodig(h)i Auditorium Parco della Musica di Roma, 8 giugno 2014 di Monica Mazzitelli foto di Musacchio&Ianniello
Auditorium Parco della Musica, giugno
2014: concerto gratuito di presentazione del nuovo lavoro dei Doctor 3 e
l'atmosfera è festosa. La sala Sinopoli fin troppo piena per un matinée giocato
contro la prima giornata gloriosamente estiva di quest'anno, e infatti la sala conta
una piacevole e inedita presenza di bambini e ragazzi, silenziosi e attenti. Si
percepisce un mood davvero affettuoso da parte del pubblico: i figlioli prodighi
sono tornati finalmente a casa dopo cinque anni di necessario digiuno, e offrono
meraviglie a un pubblico di fan che affollerà poi la libreria dell'Auditorium per
acquistare il cd firmato in diretta dal trio. La scaletta del concerto, come sempre
estemporanea, è stata quasi tutta presa dal nuovo album, che non deluderà assolutamente
i fan più storici della formazione.
La formula è quella solita: classici del rock/pop rivisitati in chiave jazz, più
qualche standard. Il nuovo album che si intitola assertivo "Doctor 3" (Parco
della Musica Records, in associazione con Jando Music) spazia e pilucca dai Bee
Gees ai Doors, non triturando nella resa ogni suggestione melodica ma tirandone
fuori una diversa essenza. In effetti, le parti migliori sono spesso quelle dove
il pezzo originario sparisce, come in Kandiski, diventando altro: giochi melodici,
complicità, stile. E il cantato si mimetizza, come nel finale di Life on Mars
dove Pietropaoli e Sferra partono con un groove irresistibile. La complicità
riduce spesso la sala a un salotto, e su Check to cheek scappa quasi una
risata nell'assistere al divertimento di Rea, che scherza con la tastiera come un
prestigiatore con il suo mazzo di carte.
Altro momento magico il lungo assolo iniziale di Pietropaoli prima di How deep
is your love dei Bee Gees. e un momento in cui Sferra - con la sua precisione
micrometrica nel tocco - riesce a giocare con il volume del suono, alternando in
modo straordinario vuoto e pieno, ed è speciale anche durante (Ain't) No sunshine,
dove i suoi gorgheggi dalla cadenza un po' africana rendono più ipnotici alcuni
passaggi.
Parco della Musica Records, in associazione con Jando Music