BasiliJazz Masterclass d'autore con Enrico Rava e Alceste Ayroldi Matera, 4 gennaio 2013 di Marco Losavio
Il 4 gennaio, il Basilijazz si è trasferito a Matera dove si
sono tenute due Master Class molto interessanti e un concerto serale. In calendario
era prevista anche una Master Class del batterista Gregory Hutchinson, il
quale purtroppo è rimasto bloccato a New York a causa di una bufera di neve.
Una giornata comunque intensa iniziata la mattina del sabato
4 gennaio, presso la chiesa sconsacrata di Palazzo Gattini con il seminario "Marketing
e Legislazione dello Spettacolo" curato e condotto da Alceste Ayroldi. Suddiviso
in due parti, si sono affrontati principalmente gli elementi marketing nella prima
e quelli legati alla comunicazione nella seconda.
Ayroldi ha innanzitutto esposto le ragioni di iniziative marketing in ambito artistico.
E' infatti consueto come il connubio Marketing-Arte potrebbe sembrare profano mentre
invece, analizzandolo attraverso una visione logica, si scopre che non v'è alcuna
"diavoleria" nell'agire con piglio marketing in ambito artistico anzi, si possono
favorire processi di fruizione più ampi e di conseguente riscontro maggiormente
positivo. E', de facto, un elemento imprescindibile che un artista necessita di
farsi conoscere, che vuol dire promuovere quel che fa e, di conseguenza, guadagnare
per vivere, come qualsiasi professionista. Pertanto visibilità e guadagno sono il
tornaconto che però non sopraggiungono quasi mai in modo spontaneo.
Il seminario ha quindi affrontato quali sono le leve che riescono ad aumentare l'interesse
sul territorio raggiungendo il target, le persone che possono avere un certo interesse
o che magari non sanno di averlo. Sono state illustrate le tecniche di fidelizzazione
e di coinvolgimento attivo del pubblico con l'organizzazione degli eventi in modo
da avere il doppio risultato: da un lato il pubblico avverte una maggiore diretta
condivisione aumentando così il suo senso di appartenenza e dall'altro si conoscono
meglio i gusti e i bisogni della domanda.
Se si pensa che in Italia, nel 2012, il 10,5% ha assistito a un concerto non pop-rock,
si capisce subito come l'utenza non è molta pertanto va davvero cercata con tecniche
mirate che tengano anche conto della concorrenza e della sovrapposizione con altre
iniziative del territorio. Ultima, ma non ultima, come si suole dire, la formazione,
che in un certo tipo di pubblico diviene una strategia di coinvolgimento e, sottolineiamo
noi, di investimento. Emblematico e sorprendente il video esplicativo del cosiddetto
"guerrilla marketing" il quale mostra come il teatro dell'opera di Valencia
ha promosso uno spettacolo all'interno del mercato coperto.
Nella seconda parte si è affrontata principalmente la tematica della divulgazione
adeguata di un evento. Progettare una comunicazione efficace è d'altro canto un'attività
articolata soprattutto in funzione dei diversi media oggi disponibili e di come
il potenziale pubblico ne fruisce. Riuscire a condensare un messaggio che catturi
l'attenzione, stimoli l'interesse e inneschi il desiderio di partecipazione è un
obiettivo raggiungibile solo se si tiene conto dei molteplici aspetti che convergono
alla comunicazione: coerenza ed efficacia nei messaggi inseriti sui vari strumenti
comunicativi, dalla locandina al comunicato stampa con idea chiara di dove e come
sarà divulgato, dalla pubblicità in radio e televisione, al banner su internet piuttosto
che l'uso dei social con la pagina su Facebook e i lanci su Twitter, e il diretto
contatto mediante a mailing list. Un progetto di comunicazione deve anche saper
scegliere opportunamente come divulgare l'informazione, consapevoli che non è sempre
necessario coprire tutte le possibilità esposte ma selezionare quelle che consentono
di raggiungere il target di riferimento e, soprattutto, saperle erogarle nei tempi
e modi adeguati considerando che ogni canale ha dinamiche differenti. Analoga attenzione
è poi data al monitoraggio per poter determinare controazioni e riscontro dell'azione.
La terza e ultima parte ha affrontato gli aspetti, per certi versi spinosi, delle
normative vigenti nell'ambito dello spettacolo: il diritto d'autore, la contrattualistica
di settore, la Siae, l'ex Enpals e i rapporti con manager, discografici e organizzatori.
Subito dopo la prima parte del seminario di Ayroldi, si è tenuta la master class
di Enrico
Rava seguita da diversi musicisti, non solo trombettisti. Appena arrivato,
la prima frase che l'artista triestino ha pronunciato è stata "mettiamo su un
gruppetto e fatemi vedere cosa sapete fare...". Il dominus in queste circostanze
è il blues pertanto è stato suonato "Billie's Bounce" innescando una mini-jam,
poi ha voluto ascoltare una ballad e quindi i ragazzi hanno suonato "Easy Leaving",
"Lover Man", "Polka Dots And Moonbeams", "Misty", "Autumn
Leaves", "My Romance", "Sophisticated Lady". Rava ha
così potuto farsi una prima idea del livello degli allievi cogliendo però l'occasione
per dispensare citazioni, riferimenti storici, versioni dei brani da ascoltare e
consigli soprattutto espressivi.
Dopo questa fase, Rava ha organizzato un combo a cui ha distribuito le parti di
brani di sua composizione come "Secrets". L'uso di brani originali ha consentito
di evitare pre-impostazioni che gli allievi avrebbero potuto avere in caso di standard
offrendo quindi ad ognuno l'opportunità di emergere con la propria capacità esecutivo-espressiva.
Inoltre l'uso della forma non canonica AABA, la ripetizione dello stesso brano con
diversa ritmica, ha permesso a tutti di mettere a frutto quel che si conosceva e
di cogliere aspetti di dinamica e di gestione del brano sicuramente diversi dal
più classico standard ponendo l'accento sempre sull'ascolto e sull'interplay. Al
termine, quando il brano poteva ritenersi assimilato a sufficienza, anche lo stesso
Rava ha suonato con il combo regalando così un'ulteriore emozione agli allievi che,
concentratissimi, partecipavano alla performance e che sicuramente avranno tratto
numerosi insegnamenti da questo intenso e proficuo workshop.
In serata l'appuntamento è stato per il concerto presso la Casa
Cava di Matera. Colma in ogni ordine di posto, luogo incantevole, sebbene il suono
ne risulta un po' penalizzato tanto che i musicisti hanno deciso di suonare in acustico.
Dopo i primi brani è emerso un interplay naturale: il chitarrista Vincenzo Cristallo
si è distinto con degli ottimi interventi e con particolare attenzione alla fase
ritmica riuscendo a dilatare le dinamiche; il batterista Pasquale Fiore ha
colto l'invito a un ruolo da co-protagonista offrendo drumming rutilante, perfetto
timing, fantasia alla Art Blakey; Giuseppe Venezia al contrabbasso ha sfoggiato
tre soli d'ottimo pregio e fattura oltre a sostenere in modo sempre molto preciso
le intenzioni di ogni brano. Enrico Rava,
come è solito fare, non si è risparmiato per tutta l'ora e trenta del concerto ed
ha colto energia dalla band coordinando e duettando ripetutamente con il sax tenore
di Attilio Troiano giocando sulle note, sia nei registri gravi che acuti,
doppiando e raddoppiando.
I brani suonati hanno attinto dall'enciclopedia degli standard come il traditional
"Dear Old Stockolm", "Doxy", "Polkadots and Moonbeams", "I'm
Getting Sentimental Over You", "Autumn Leaves", una notevole "I'll
Remember April", una versione reggae (arrangiata al momento da Rava) di "You
don't know what love is" e la chiusura con il classico davisiano "The Theme".