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Botte Di Cool
John Lewis Centennial
Drycastle (2020)
1. Concorde (arr. A, Fabbri)
2. Two bass hit (arr. F. Morgera)
3. Django (arr. A. Fabbri)
4. Rouge (arr. F. Morgera)
5. Afternoon in Paris (arr F. Morgera)
6. Milano (arr. A. Fabbri)
7. Blues in C Minor (arr. D. Cecchini)
8. Two degrees East, three degrees West (arr. F. Morgera)
Fabio Morgera - trumpet, flugelhorm Dario Cecchini - baritone and soprano sax Alessandro Fabbri - drums Guido Zorn - double bass
Special guests:
Andrea Pozza - piano Alessandro Di Puccio - vibraphone
Il 3 maggio 2020 è stato
il centenario di John Lewis, indimenticabile pianista del Modern Jazz
Quartet, autore di innumerevoli brani decisamente belli e pregni di influenze
ora dal bop, dal barocco, dalla cosiddetta musica colta, dal cool e da altri stilemi
assorbiti durante la incredibile carriera.
Botte di Cool, nome "sfottente" ma emblematico di un quartetto di quattro
musicisti come Fabio
Morgera,
Alessandro
Fabbri, Dario Cecchini e Guido Zorn i quali hanno deciso
di rifarsi ad un estratto del nutrito songbook di Mr. Lewis sperando di rappresentarne
la grandezza ma anche di non perdere l'occasione per esaltare le proprie identità
di musicisti e/o band e/o arrangiatori. Due gradite incursioni,
Andrea Pozza
al piano e Alessandro Di Puccio al vibrafono, rendono lo scorrere di questo
tributo davvero piacevole. Il suono è ovviamente più fresco ma anche più incisivo
nella ritmica e nel supporto che i fiati offrono ad ogni pezzo e nei soli.
In ogni brano il combo procede fluido sugli arrangiamenti che
sembrano dei tappeti su cui camminare rigorosamente scalzi. Il focus all'essenza
del brano (ora melodia, ora incastri ritmici e armonici, ora spunti per solismi,
ora orchestrazioni…) è esaltato in modo ottimale e pronto per offrirsi alla destrezza
del singolo o della band insieme. E così si passa dalla eterna "Django",
alla swingantissima "Rouge", alla giocosa "Two bass hit", la sicura
e tranquilla "Afternoon in Paris" in cui l'esposizione del tema ha la grazia
che merita. Il waltz di "Milano" con un bel baritono ad impreziosirla, il
rilassante e coinvolgente "Blues in C Minor" con un bel duetto baritono-tromba
per chiudere con "Two degrees East, three degrees West" blues più classico
con cui l'ensemble tutto si congeda.
Un lavoro quindi che si potrebbe licenziare con una sola parola: bello! Intanto
al termine lo si fa partire di nuovo nel lettore, garantito.
Marco Losavio per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 24/05/2020
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