Cisi, Ionata, Angiuli e Angelucci
Live @ Alexander Platz - 18 aprile 2012
di Pasquale Raimondo
L'Alexander Platz (Roma) si conferma una fucina di eventi e un crocevia importantissimo
per tutti i jazzisti e gli appassionati del settore. Lo si capisce immediatamente:
ex ungue leonem, dicevano i latini. Lo si capisce dai piccoli grandi particolari,
dall'atmosfera raccolta al pubblico multietnico, dalle pareti capaci di raccontarti
in pochi metri quadrati la storia del jazz fino alla passione con cui si ricerca
l'evento, perché di evento si tratta. Un concerto, meglio un grande "progetto" a
due tenori, una splendida idea di Nicola Angelucci,
batterista sideman di molti tra i più interessanti leader del Jazz internazionale,
quali Benny Golson, con il quale collabora dal 2004
insieme al trio del pianista
Antonio Ciacca,
Steve
Grossman, Sonny Fortune, Wess Anderson e tanti altri nomi.
È stata proprio la capitale ad assistere alle prime date di questa nuova formazione,
che ha visto e vedrà ancora Max Ionata,
Emanuele
Cisi,
Francesco
Angiuli e Nicola Angelucci
suonare nella cornice di uno dei jazz club più vecchi d'Italia. La formazione nasce
come trait d'union tra il Northbound 4tet, dove suonano stabilmente
Cisi ed Angiuli e il Max Ionata
4tet che unisce da anni Ionata ed Angelucci.
Sono le note della splendida "Work" di Thelonious Monk a rompere il
silenzio dell'attesa, un brano che lascia ai quattro la possibilità di esprimersi
al meglio in un ottimo try out che pone le giuste basi per una lunga storia.
Classe 1972, Max Ionata
si conferma uno dei sassofonisti più interessanti del panorama jazzistico italiano,
suonando negli anni in alcuni tra i più importanti jazz club e jazz festival al
mondo e collaborando con grandi musicisti come Robin Eubanks, Reuben
Rogers, Clarence Penn, Lenny White,
Steve
Grossman,
Mike Stern,
Bob Mintzer, e tanti altri.
Il concerto prosegue con brani inediti, come lo splendido Change a firma
dello stesso Ionata, un bop basato sulle armonie del celebre standard "Old
Milestones", che Ionata ha registrato nel suo ultimo lavoro "Kind
of trio"; segue Like a Boy (Angelucci), un brano che alterna la ritmica latina
ad un travolgente 4/4 swing capace di mettere in luce le notevoli capacità compositive
del giovane batterista abruzzese e Dear dello stesso Angelucci, un pezzo
di stile free, ma con una linea melodica su cui Angiuli riesce ad intessere un magistrale
sound capace di calamitare l'attenzione di ognuno dei presenti.
Giovane contrabbassista compositore fra i più attivi nell'ambito jazzistico europeo,
Francesco
Angiuli ha vissuto in Olanda per molti anni e ha avuto modo di esibirsi
su diversi palchi internazionali, condividendo la scena con i più grandi nomi del
jazz contemporaneo:
Steve
Grossman, Jim McNelly,
Toninho
Horta, Mike Manieri, Tommy Smith, Teddy Charles, John Ruocco, Billy Harper,
Victor Lewis,
Gianluigi
Trovesi,
Javier
Girotto e moltissimi altri.
A pezzi ormai storici come You stepped out of a dream e Up jumped spring
(Hubbard), i Quattro hanno continuato ad alternare loro brani, concludendo con
la magnifica Song For Iolanda, a firma di Cisi, un brano molto "fast"
dove i due sassofonisti hanno lasciato il pubblico senza fiato. Cisi è uno
dei musicisti più apprezzati della nuova scena europea: ha inciso sei cd a suo nome
e decine come co-leader o sideman, in vari paesi europei per etichette italiane
e straniere (tra cui Blue Note, Universal) collaborando con alcuni dei più importanti musicisti
della scena mondiale come
Clark Terry,
Jimmy Cobb, Billy Cobham, Nat Adderley, Aldo Romano,
Daniel Humair,
Enrico Rava,
Paolo Fresu,
Sting e molti altri.