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Tempo Permettendo featuring Jeff Gardner
Forever And a Day
Caligola Records 2009
1. A Stroll in a 52nd Street (J. Gardner) - 5:10
2. Vinse's Mood (B. Calamosca) - 6:06
3. In a Beppetone (J. Gardner) - 5:57
4. Last Chance Dance (J. Gardner) - 6:07
5. Pearson(g) (M. Polga) - 5:12
6. Forever and a Day (J. Gardner) - 9:39
7. Tempo permettendo (L. Calgaro) - 6:14
8. Waltz 10 (J. Gardner) 5:14
9. Ballata per un Conte (B. Calamosca) - 6:02
Beppe Calamosca - trombone, fisarmonica
9
Michele Polga - sax tenore
Jeff Gardner - piano
Lorenzo Calgaro - contrabbasso
Carlo Sacchi - batteria
Damiano Scarpa - violoncello 9
"Tempo Permettendo" nasce dall'idea di due musicisti di qualità tutta italiana,
quali il trombonista Beppe Calamosca ed il drummer Carlo Sacchi,
progetto al quale negli anni hanno partecipato diversi ed importanti musicisti come
Pietro Tonolo,
Marcello Tonolo, Franco Testa, Sandro Gibellini, Rudy Migliardi, Christophe Panzani,
Ernie Hammes.
A nostro avviso è stato l'incontro con la tecnica e l'eleganza del pianista americano
Jeff Gardner a fornire lo spunto per un salto di qualità decisivo,un contributo
importante nella scrittura dei brani e nella costruzione di un sound avvolgente,
di retrogusto hardbop, elegante nelle angolature estetiche sia delle improvvisazioni
che dei luminosi accompagnamenti. Questa bella ed intelligente registrazione ne
è prova: nelle polivalenti sfumature dell'interplay ogni brano muove emozioni calde
ed immediate, grazie ad un modus dell' arrangiare e dell' eseguire con evidenti
ed eleganti riferimenti al passato nella rilettura di strutture melodiche classiche,
bop e mainstream in primis, che delineano forme marcatamente libere, sciolte, mai
canoniche in senso accademico, motivate dalla congenita predisposizione della band
al nuovo, all'originale.
La pregevole struttura filologica è armonicamente essenziale e appassionante,
disegnata con fine cura del dettaglio e misuratamente bilanciata con lo spazio solistico,
nel quale gli strumentisti si alternano nelle esecuzioni uscendo raramente dalla
modulazione timbrica principale definita dal pentagramma.
Esuberante il pianismo di Gardner: i suoi rapidi assoli ricordano per
estro Art Tatum, Errol Garner, ma anche Tadd Dameron, il primo
Chick Corea,
e, per la levigatura di elementi formali colti, Dave Brubeck. Nonostante
questo, la sua verve rientra nei parametri dell'interplay senza risultare
straripante, anche se nei brani di sua stessa scrittura, come "A Stroll in a
52nd Street", la presenza delle sue sinuose ed edulcorate sincopi può risultare
fin troppo ampia. Tale groove si fa più marcato quando il pianista americano
si inserisce tra le leggere melodie di "In A Beppetone", dedicato all'amico
Beppe Calamosca, delineando un background sonoro squisitamente fine,
mai invasivo, muovendosi con tocco delicatissimo tra flessibili scale cromatiche
ed accordi suadenti, impalpabili, privi di alcuna legatura ridondante o eccessivamente
edulcorata.
Notevole anche la cultura musicale espressa da Beppe Calamosca
attraverso le imprevedibili curvature cromatiche disegnate in "Pearson(g)"
e, con altrettanto garbo, in "Forever An A Day", in un incisivo alternarsi
col sax di Michele Polga nell'esecuzione della melodia e nella costruzione
di un pathos assorto, suadente e lunare, alchemico nell'intensità del linguaggio
stilistico.
L'ensemble dei "Tempo Permettendo" dà dunque vita ad un album completo
e di buon livello, sia dal punto di vista formale che esecutivo, dimostrando di
possedere indiscutibili qualità tecniche e culturali. La rilettura delle sonorità
del passato risulta originale e raffinata e non appare, nonostante le difficoltà
dello scopo, mai scontata o prevedibile.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 01/11/2010
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