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Claudio Fasoli
Avenir
Caligola records 2011
1. Far Islands (C.Fasoli/L.Calgaro)
2. Len (C.Fasoli)
3. Waterhole Dance (L.Calgaro)
4. No Kidding (C.Fasoli/M.Calgaro/G.Bertoncini)
5. Fyra (C.Fasoli)
6. Nyspel (C.Fasoli)
7. The Man in The Ivory Tower (L.Calgaro)
8. Legs (C.Fasoli)
Claudio Fasoli
- sax tenore, sax soprano
Michele Calgaro - chitarra elettrica
Lorenzo Calgaro - contrabbasso
Gianni Bertoncini - batteria, elettronica).
Luca Garlaschelli & Claudio Fasoli
Duology
RadioSNJ Records - 2011
1. How insensitive
2. Long age and far away
3. Dear old Stockolm
4. Una nuova primavera
5. Kod
6. Mr.Luis
7. Hair
8. Il romanzo di Aldo
9. Invitation
Claudio Fasoli
- sassofoni
Luca Garlaschelli - contrabbasso
Non si può certo affermare che
Claudio Fasoli sia un artista contrario al ripensamento
o al rinnovamento. Dopo l'esperienza con l' "Emerald Quartet" lo troviamo, infatti,
in due cd con formazioni inedite e con un repertorio altrettanto ricco di interesse.
Il primo disco, "Avenir", lo vede affiancato
ad un trio rodato, per la verità già operante in proprio, ma la sua presenza porta
inevitabilmente da un'altra parte la musica.
Il secondo disco, invece, ci consegna una preziosa testimonianza della recente collaborazione
con Luca Garlaschelli ed è una delle poche incisioni in duo nella sua consistente
discografia.
Il sassofonista veneziano sceglie di avvolgere le composizioni, tutte originali,
nei suoni elettrici in "Avenir", dopo aver lavorato sulla digradazione dei toni,
su climi aperti e su tensioni progressive con una cura sapiente delle dinamiche
nell' acustico "Emerald Quartet". Le atmosfere, anche qui, però, non sono mai aggressive
o violente, si mantengono su un piano di equilibrio fra la melodia a volte aspra
dei temi, e l'accompagnamento orientato verso un funky-soft. Fasoli può, così, esporre
i suoi motivi, raccontare le sue storie su un tappeto ritmico e armonico frastagliato,
sporgente o rientrante, ma concorde con la voce dei suoi sax. Il merito va a musicisti
ricettivi come Michele Calgaro, chitarrista attento a sottolineare con interventi
di forma e sostanza le intenzioni del leader; Lorenzo Calgaro, per suo conto,
autore pure di tre originals, assicura un sostegno preciso e profondo con
il suo contrabbasso. Gianni Bertoncini lavora con la batteria in modo fantasioso,
ma non irruento o prepotente, concorrendo al suono complessivo dei "Four" con l'inserimento
di elementi electronics sempre coerenti con la filosofia di fondo.
Tutt'altra musica si scopre in "Duology". Nelle nove tracce del
cd si spazia dalla riproposizione di standards a brani d'autore composti
per l'occasione in un contrasto di ambienti sonori, pur amalgamati dallo stile e
dalla classe dei due interpreti, assolutamente diversificati e coinvolgenti.
Si comincia con "How insensitive" di Jobim-De Moraes, con i due che mettono da subito
le carte in tavola. Il basso di Garlaschelli ha accenti hadeniani, mentre il tenore
di Fasoli procede in modo austero e malinconico, ponendo in risalto la "saudade"
del testo del poeta brasiliano.
"Long age and far away", dopo un'introduzione ancora una volta molto discorsiva
sulle note gravi del contrabbasso, assume accenti cool all'ingresso di Fasoli.
"Dear old Stockholm" viene riportata ad una scarna cantabilità con un lavoro di
sottrazione, di ripresa essenziale di un tema già eseguito da tanti grandi che qui
viene reso magistralmente senza inutili fronzoli.
Fra i motivi originali si distingue "Una nuova primavera" per
un'aria vagamente coltraniana, almeno nell'ostinato di basso che ricorda "A love
supreme" e per il solo di Fasoli più libero e senza vincoli che in altre circostanze.
"Kod" scorre via veloce nel breve, intenso e intarsiato colloquio fra i due protagonisti.
E' significativa, per contro, la dedica al percussionista argentino Agudo di una
"Mr.Luis" aromatizzata al tango, ma appena appena, senza esagerare.
E' molto dialogata, in una sorta di botta e risposta espressivo, "Hair", dopo un
incipit in solitudine del sax tenore di carattere ondivago.
E' uno dei vertici del disco "Il romanzo di Aldo", giocato su una frase melodica
ripetuta con Garlaschelli che usa poeticamente l'archetto, fino a che il pezzo si
evolve in un ritmo latino, cambiando in successione la prospettiva. Chiude l'album
"Invitation" letto in maniera abbastanza tradizionale, quasi che i due volessero
semplicemente eseguire il pezzo senza pensare ad un'operazione di restyling.
Con questi due dischi
Claudio Fasoli conferma la sua volontà di comporre ed elaborare
un jazz moderno aperto al nuovo, mantenendo la sua cifra stilistica, il suo amore
per i temi ben costruiti e per le improvvisazioni che arrivino "necessarie" all'interno
delle strutture così create.
In "Duology", in sovrappiù, il musicista veneziano evidenzia una capacità non ancora
mostrata nel riprendere gli standards, oltre ad una abilità notevole nel riempire
gli spazi con la sua voce e con l'ascolto del partner in un contesto così impegnativo,
come il dialogo a due sax-contrabbasso,
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/09/2012
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