Toots Thielemans
Milano, Blue Note, 6 giugno 2004
di Claudia Federica Bernath
foto di Alberto Gottardelli
Eccolo! Con perfetta puntualità (del resto il magico locale che ci ospita rispetta immancabilmente la tabella di marcia dei concerti) il grande mito si palesa ai nostri occhi: rigorosamente in nero, dalla scarpa alla montatura degli occhiali, cosa che, insieme alla sua dinamica gestualità, lo rende estremamente up-to-date e così da creare,
con i suoi candidi capelli, il contrasto cromatico per eccellenza, Toots Thielemans si appresta, con un incredibile medley di " Green dolphin street" e "Bye bye blackbird", ad aprire il suo ultimo concerto per l'anno 2004 al Blue Note di Milano.
Terminato il medley, adottando un'accattivante mescolanza di italiano ed inglese, presenta la sua band,
Karel Boehlee alle tastiere, Bart De Nolf al contrabbasso, Dre' Pallemaerts
alla batteria e gioca divertito, e divertendo l'eterogeneo pubblico in sala, anagrammando le vocali del proprio nome "I'm Teets Thoolmans … oohps…Toots Thielemans"
La carica di simpatia che trasmette all'istante è incredibile così come il suo essere garbato nei confronti dei musicisti, e del pubblico stesso tra i quali noto degli attenti Nick the Nightfly,
Ray Martino e Jack Casale, padre di Rossana.
Riprende il concerto con una magistrale esecuzione di " Footprints" di Wayne Shorter, seguito da un'altrettanto splendida "Sno' peas". Un paio di volte, per qualche frazione di secondo durante l'assolo, allontana la bocca da quel piccolo strumento che suonato da lui ci dona infinite sensazioni e scoppia in una risata, quasi stesse giocando insieme con misteriosi folletti, invisibili agli occhi di noi comuni mortali.
Al termine del brano chiama sul palco il "suo grande amico e grande armonicista" come lui lo definisce,
Bruno de Filippi che ho la fortuna di avere seduto proprio al mio tavolo.
Iniziano a duettare in uno struggente " In a sentimental mood" le cui note arrivano direttamente al cuore del pubblico che ascolta in religioso silenzio, cui segue una indescrivibile "Embraceble you". Si percepisce la profonda reciproca stima e l'affetto sincero che lega i due grandi musicisti che, come mi racconta
Bruno de Filippi, si sono conosciuti nel 1962.
All'epoca Bruno suonava in sestetto (tra i musicisti ricorda Enzo Jannacci
al piano e Paolo Tomelleri al sax) presso il mitico Santa Tecla
(di recente è stato pubblicato un CD di De Filippi registrato proprio in quel periodo); Toots si trovava a Milano per partecipare ad una trasmissione televisiva invitato da
Gorni Kramer. Una sera Bruno, incredulo, mentre si esibiva, si trovò di fronte proprio Toots Thielemans:
naturalmente non perse l'occasione di poter suonare insieme con il suo grande
idolo ed in quel frangente De Filippi lo accompagnò alla chitarra. In seguito Toots andò nuovamente a trovarlo in un locale in Largo Cairoli: questa volta la meravigliosa armonica di Thielemans accompagnò
Bruno che cantò "Desafinado".
Da quel momento nacque la loro grande amicizia.
Bruno ricorda "Un giorno, mentre lo conducevo all'aeroporto di Nizza, volli metterlo alla prova: mi sembrava impossibile che fosse davvero infallibile e gli chiesi di suonarmi "Sophisticated lady" in tutte le tonalità possibili: nulla da fare, Toots fu immediato e perfetto sempre e dovetti convincermi di trovarmi davanti ad un vero mito."
Ed ancora mi racconta con estrema tenerezza e semplicità: "Quando mia moglie Mimmi era molto malata Toots mi chiamava spesso e, per alleviarle la sofferenza, suonava per lei al telefono"… Sono davvero toccata dal racconto di questo aneddoto e dalla palpabile gentilezza d'animo dei due grandi musicisti che questa sera ho l'onore di ammirare.
Al termine del secondo brano con Bruno de Filippi, l'entusiasmo del pubblico sfocia in una standing ovation che si prolunga per alcuni minuti.
Toots continua a farci sognare imbracciando la chitarra e intonando il suo mitico "Bluesette":
ancora ed incredibilmente il più grande armonicista di tutti i tempi riesce a regalare indicibili momenti di poesia!
Riprende poi l'armonica e dedica il nono brano "I do it for your love" di Paul Simon, al quale confessa di essere particolarmente legato, a tutte le persone che ama dal profondo del suo cuore gentile.
Infine Toots presenta, con la sua semplicità ed i suoi vivaci occhi che, due fessure sempre sorridenti, mi fanno tornare alla mente la simpatica espressione che da bambina vedevo in Mr Magoo, l'ultimo brano in programma: "Three views of a secrect" del compianto Jaco Pastorius.
Purtroppo si è concluso il nostro sogno ad occhi aperti che lo straordinario Toots Thielemans ci ha regalato, sapientemente coadiuvato dai suoi tre abili musicisti che durante tutta la durata del concerto sono sempre stati con estrema grazia incitati e valorizzati dal loro Grande Maestro!!!
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 21/07/2004
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