Triad Vibration
Blue Note di Milano – 16 maggio 2009
Fotografie e testo di
Eva Simontacchi
Molto suggestivo il palco del
Blue Note
questa sera prima che inizi il concerto. Anche se il palco è ancora deserto,
gli strumenti, pronti per essere suonati sembrano essere i protagonisti indiscussi
della serata. Ci sono tre didgeridoo allineati sui loro supporti e un didgeridoo
appoggiato a uno sgabello; la batteria, le percussioni e il basso elettrico, oltre
che una tromba e un flicorno, attendono sul palco silenzioso.
Salgono sul palco i Triad Vibration, Tannì
al didgeridoo, Ezio Salfa al basso elettrico, Gennaro Scarpato
alla batteria e percussioni, e il guest
Gendrickson
Mena al flicorno, e parte il primo brano, "Let Me Dream".
L'atmosfera è calda e avvolgente, il brano è lento; il pubblico in sala è molto
caloroso e fa sentire la sua accogliente presenza ai musicisti attraverso un bell'applauso.
La serata prosegue con "Crazy Dog", brano un po' più tirato, suonato in trio,
e con "Funk Around The World", con
Gendrickson
Mena alla tromba. Questi due brani sono tratti dal loro ultimo album
"Triad". I Triad Vibration con i loro strumenti ritmici creano
un sound che penetra sotto la pelle, che fa vibrare. Nonostante non ci sia una vera
e propria armonia, l'armonia c'è, ed esiste sempre una linea melodica, grazie al
basso elettrico di Ezio Salfa, che canta, o alla tromba del guest
Gendrickson
Mena. Presentano poi "Safari ‘njema" in stile afro, sempre
con Gendrickson
Mena alla tromba, e "Kusha" che vede Luz Amparo Osorio
come special guest. La particolare voce di Luz porta il pubblico in terre
lontane, che hanno il sapore del Marocco, delle Terre d'Oriente, dei canti berberi.
Luz Ambaro Osorio affascina il pubblico con una danza orientale durante l'esecuzione
del brano, e riceve applausi scroscianti al termine della performance.
Impossibile inquadrare questa musica in una categoria musicale ben definita,
ma il progetto è senz'altro contraddistinto da una ricerca ritmica molto interessante.
Essendo il didgeridoo lo strumento principe del progetto, i Triad Vibration
definiscono la loro musica con il termine di "tribal jazz". La serata continua con
"Kangaroo tripping", eseguita con l'ospite
Gendrickson
Mena alla tromba "Clito", e "Run To The City", entrambe
eseguite in trio. Il primo set termina dopo la richiesta del "bis", per il quale
i Triad presentano "Afro".
Nel secondo set i Triad Vibration ripropongono "Funk Around
The World" con Mena alla tromba, un bellissimo brano lento intitolato
"Cote d'Azur" con
Gendrickson
Mena al flicorno che delizia il pubblico con una esecuzione intensa
e sentita, "Crazy Dog" in trio, "Kusha" con Luz Amparo
Osorio, "Let me Dream", e qualche altro brano riproposto dal primo
set. Eseguono però anche "Happy Walk" in trio e "Reggae" eseguito
con Mena alla tromba.
Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente,
energetico, ipnotico, riporta alle radici.
Molte sono le influenze musicali di matrice etnica che si possono ascoltare
e percepire nella musica dei Triad Vibration: si passa da contaminazioni
jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues,
e addirittura house. Infatti, c'è tutto un gruppo che balla nell'area vicino al
bancone del bar del
Blue Note,
in fondo alla sala. Non è possibile resistere a questo ritmo!
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Data pubblicazione: 15/11/2009
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