Intervista ai Triad Vibration
Blue Note di Milano, 16 maggio 2009
Testo e foto di:
Eva Simontacchi
Incontriamo i Triad Vibration dopo il magico
concerto, nel backstage del
Blue Note.
Sono rilassati e felici per l'accoglienza e il calore che il pubblico ha dimostrato
loro durante la performance e a fine concerto.
Triad Vibration, un progetto
che porta con se spiritualità - ci sono degli strumenti che ce la fanno percepire
chiaramente, come le campane tibetane e il didgeridoo - e terra, energia, ritmo;
qualcosa di primitivo, di radicato a terra. Dunque, terra e cielo nel vostro progetto.
Come è nato il progetto, e che in modo ognuno di voi ha contribuito a tutte queste
sfaccettature e a queste commistioni?
Gennaro Scarpato (batterista/percussionista):
Forse la differenza è la provenienza da diversi mondi, da diverse situazioni musicali.
Siamo cresciuti in posti diversi; io sono cresciuto ai piedi del Vesuvio e forse
ho tanto attaccamento alla terra…. Mi sento molto attaccato al vulcano e traggo
da lui tantissima energia. Tannì invece ha girato il mondo e quindi ha appreso
tantissimo in tutti i posti dove è andato. Invece Ezio è quello un po' più jazz,
più latin-jazz, poi racconterà lui il percorso musicale che ha fatto. Secondo me
abbiamo fatto un bel mix, un bel cocktail insieme quindi ci sono tantissime influenze
tra di noi e sono uscite tantissime idee……
Tannì: Infatti diciamo che il progetto è partito
all'inizio, nel 2002 credo, con un giro del
mondo. Ci siamo immaginati un itinerario nel mondo e l'abbiamo musicato; diciamo
che questo progetto ha fatto in modo che noi facessimo una ricerca musicale sulla
musica di tantissimi paesi e questo discorso è proseguito anche nell'evoluzione
che c'è stata successivamente e quindi, come dicevi tu, siamo abbastanza tribali
perché insomma il didgeridoo è proprio uno strumento tribale che richiama qualcosa
di primitivo.
Sì, riporta a qualcosa di molto antico e risveglia sentimenti
e sensazioni nell'ascoltatore come anche la campana tibetana, insomma associati
a degli strumenti estremamente moderni come batteria, basso elettrico ed elettronica,
si viene a creare un sound unico, con un incedere a volte ipnotico.
Tannì: Poi non dimentichiamo il nostro amico
Gendrickson
Mena che ha portato come contributo una maggior vena jazz nel progetto.
Questa sera eravate in trio con
Gendrickson Mena
che spesso vi accompagna come guest, però so che nel vostro progetto includete sempre
parecchi ospiti che portano anch'essi il loro contributo artistico…..
Gennaro Scarpato: Sì, abbiamo invitato sia amici -
ospiti e poi abbiamo addirittura avuto questo incontro eccezionale con Eric Marienthal
che ha suonato il sassofono su un nostro brano e quindi veramente siamo contentissimi.
Sai, provenendo da varie strade abbiamo incontrato tanti musicisti, tanti amici
musicisti che sono venuti a cantare e suonare sui nostri brani
Bellissima anche la performance di canto e danza di stasera
di Luz Amparo Osorio,che ha catalizzato l'attenzione del pubblico. C'è sempre
nei vostri concerti?
Tannì: Non sempre ma spesso, quando c'è la possibilità.
Non ha solo ballato ma anche cantato, un canto berbero….
Il timbro di voce che ha Mena quando canta da un colore
molto particolare al progetto. Questi pezzi un po' arabi, questo timbro di voce
ti fa sentire catapultato in quei luoghi.
Tannì: Quando è finito il concerto c'era il cuoco cingalese
che dopo averci ascoltati stasera è uscito e ci ha detto che anche nel suo paese
c'è una sonorità che gli è stata ricordata dalla nostra musica. Non è musica indiana,
ovviamente, ma è proprio musica del mondo che va a toccare sonorità, dall'afro al
jazz, al digeridoo prettamente australiano, alle voci berbere….
Ezio Salfa: Diciamo che siamo un trio ma utilizziamo
anche molti altri strumenti, Gennaro ha proprio un set con darabuka, tablas, insomma
abbiamo veramente tanti suoni e riusciamo a creare delle atmosfere che possono ricordare
queste ambientazioni e questi paesaggi sonori.
Si sono molto evocative, visive emotive ma molto profonde,
viscerali. Invece parlando del futuro, nella vostra musica personalmente sento molto
i paesi arabi, orientali, sento una certa parte dell'emisfero, avete intenzione
di andare a perlustrare anche i paesi più freddi oppure no? Visto che fate il giro
del mondo.
Tannì: Musicalmente o …. Fisicamente?
No, parlo della musica, certo se ci andaste fisicamente
sicuramente portereste delle influenze anche da là.
Ezio Salfa: Si diciamo che forse ci sentiamo molto
più anime del Sud - più calore - diciamo che tendenzialmente la musica va sempre
verso l'Africa, è sempre verso quei luoghi.
Avete qualche cosa in progetto di cui non siamo a conoscenza
e di cui potete parlare, avete nuove idee da esplorare, un nuovo CD?
Tannì: Vorremmo finire i 4 brani che abbiamo sulla
chiavetta USB, dovevano e dovrebbero essere lo stimolo per un futuro lavoro, la
conclusione di questo lavoro per far uscire un nuovo disco. I pezzi ci sono, dobbiamo
giusto trovare i soldi e il tempo per rimetterci seriamente a finire questi brani
e far uscire il CD.
Ezio Salfa: Abbiamo suonato stasera anche dei brani
inediti nel senso che non sono ancora stati incisi quindi con quei 4 che abbiamo
sulla chiavetta ed altri brani pronti, avremmo già quasi un CD. Però ci vuole tempo,
bisogna trovare il produttore….. avevamo un produttore che adesso non abbiamo più,
quindi si vedrà.
Non si sa mai, approfittiamo per scrivere che siete in
cerca di produttore e manager.
Tannì: Più che di produttori, abbiamo bisogno di manager
che ci vendano perché è questa la cosa più importante in assoluto. E' più importante
il live che avere un disco finito in mano in questo caso. Sicuramente per noi sarebbe
più interessante andare in giro a suonare e trovare il manager che creda in questo
progetto e cerchi di sfondare qualche porta per andare avanti perché non essendo
un progetto commerciale, bisogna trovare una strada. Noi non siamo rock, non siamo
jazz, siamo un po' di tutto e quindi bisogna trovare una strada per proporci.
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 15/11/2009
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