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Gent Jazz Festival – X edizione

Direttore artistico: Betrand Flamand
Gent – Belgio, 7-10 luglio 2011
di Antonio Terzo

Dieci candeline per il Gent Jazz Festival, la rassegna jazzistica che si tiene nel ridente borgo medievale a meno di 60Km da Bruxelles, in Belgio, nella sede rinnovata del Bijloke Music Centre.

Giovedì 7 luglio
Ad aprire le danze il quintetto capeggiato da Nathan Daems, sassofonista vincitore dello Young Jazz Talent 2010, la cui musica si caratterizza per le spiccate influenze medio-orientali: all'avvio il suo sinuoso soprano imprime un clima arabeggiante in duo con la batteria di Simon Segers, mentre nel pezzo successivo con tutto il gruppo — il potente contrabbasso di Sebastiaan Gammeren ed il piano elettrico di Fulco Ottervanger a fare da controparte — il tenore ha un suono caldo e tornito. Waltz Libanese è un 3/4 con pregevole contrappunto del contrabbasso, mentre le tastiere mostrano la notevole tecnica e fantasia di Fulco Ottervanger nel successivo pezzo, un gustoso 5/4 su pedale basso-batteria. Il chitarrista Bart Vervaeck si mette in evidenza nell'intro del brano successivo, mentre è ancora il soprano a infondere sonorità turco-balcaniche in Moo-Barack.



Formazione stellare per Michel Portal, sopraffino ancista che a Gent ha portato i brani del suo recente successo "Bailador": Bojan Zulfikarpasic al piano acustico ed elettrico, l'astro nascente della tromba Ambrose Akinmusire, Nasheet Waits alla batteria e Harish Raghavan al contrabbasso. Si parte con Dolce, elegante il clarinetto basso di Portal, intrigante Bojan Z, avventuroso Akinmusire, un punto fermo Raghavan, spingente Waits. I brani si susseguono, nella loro varietà ritmica, a volte in una splendida sintesi fra suoni balcanici e mediterranei, su cui Portal offre una fluidità di fraseggio ancora smagliante, in assolo con i colpi di Nasheet Waits. Acuto rifinitore, tanto al piano che al Rhodes, collante del gruppo è l'arguto e attento Bojan Z, capace di accompagnare Portal, assecondare le pruderie del giovane Akinmusire e duettare con Waits: così scorrono gli 11/8 di Bailador. Portal è una vecchia volpe del jazz e gli spazi per i suoi supporter sono solo durante gli assolo, mentre per il resto il quintetto deve funzionare come un'orchestra, sensibile ai suoi desiderata musicali: Cuba Sì, Cuba No. Ma la canizie è anche indice di saggezza, ed il bianco nocchiere riesce a fronteggiare un chase con Akinmusire sopra i tamburi di Waits, inseguendolo e facendosi seguire. Senza soluzione di continuità Alto Blues, numero lento, reso misterioso e affascinante dal clarinetto basso — strumento in cui Portal è maestro d'eccellenza — e Bojan Z a dare prova del proprio lirismo. Parte Raghavan, assorto e assolutamente incurante della pioggia scrosciante in sottofondo, per la moresca Citrus Juice (Eddie Louiss), in cui Portal si produce prima al soprano e poi al clarinetto basso, mentre l'acclamato bis, Tadoran, lo vede ancora al soprano, spumeggiante e sul finale sottile.

Com'era nelle previsioni, l'ultimo concerto della giornata inaugurale registra il pienone: sul palco il leggendario Sonny Rollins con una lunga camicia bianca – quasi un Gandalf il Bianco del jazz – scortato da Peter Bernstein alla chitarra, Kobe Watkins alla batteria, Bob Cranshaw al basso e Sammy Figueroa alle percussioni. Una formazione molto agile che mette in evidenza quanto il timbro del Saxophone Colossus sia ancora potente e solare. Nonostante la veneranda età, Rollins non gioca al risparmio e si spende per cavare fuori dal suo tenore anche note mai suonate. Il calypso Newark News mostra Bernstein proprio come la chitarra giusta per questo quintetto, versatile, fantasiosa, malleabile, mentre Rollins scherza continuamente con i semplicissimi motivi e crea grande jazz: la ballad Blue Gardenia, la danzante Serenade dove Watkins mostra di sapere il fatto suo al rullante, quindi un'immancabile ed entusiasmante Why Was I Born? che alla fine provoca la standing ovation e, anche questa volta, su invito insistente del pubblico, l'encore con Don't Stop the Carnival. Un set tutto condotto su un'unica linea direttrice, senza particolari sobbalzi o impennate. Ma si tratta pur sempre di Sonny Rollins e dunque si applaude alla grandezza di un ottuagenario che ha fatto grande, a sua volta, la storia del jazz.

Venerdì 8 luglio
La seconda giornata si apre con il Quartet Del CuoreBruno Van Der Haegen ai sax, Jo De Geest alla chitarra, Lieven Van Pee al contrabbasso e Laurens Van Bouwelen alla batteria – affiancato dal contrabbassista italiano Paolo Ghetti, che ha curato la preparazione del gruppo e gran parte degli arrangiamenti. A parte Aspettando Anna dello stesso Ghetti e Helena di Mauro Negri, il repertorio ha presentato due pezzi di Cavaquiño fra cui Beija Flor, ed alcuni evergreen come Black Coffe e Cherokee. Nel quartetto si sono distinti il contrabbassista van Pee, con la sua potente cavata ed un pizzicato dal lucido discorso improvvisativo e, con minore enfasi, sassofonista e chitarrista.

Un grande quartetto per rivisitare un grande del jazz: il tributo a Joe Henderson ha visto in scena tre musicisti che hanno avuto l'onore di affiancare il grande sassofonista recentemente scomparso: ossia George Mraz al contrabbasso, Al Foster alla batteria e un Fred Hersch in grande spolvero. A questi si aggiunge il sassofonista Eli Degibri, che ovviamente non si impantana minimamente nell'imitazione di Henderson ma lo omaggia rileggendone lo spirito. Ottima l'interazione fra i quattro, in particolare di Foster e Mraz, titolari del progetto, durante gli scambi solistici. La scaletta ha presentato brani cari a Henderson, come Beatrice di Sam Rivers, Blue Bossa e Night & Day, ma anche sue indimenticabili composizioni, quali Serenity, Recordame, scritta da Henderson – secondo i ricordi di Al Foster – quand'era appena diciassettenne, e Isotope. Oltre alla prima voce di Degibri, quasi mai fuori posto, ai profondi assolo di Mraz e a quelli sempre coloratissimi e guizzanti di Foster, il set ha visto un concerto nel concerto, con Fred Hersch capace di incantare ad ogni suo intervento per la puntualità, la raffinatezza e la linearità del suo tocco pianistico.

Decisamente per un pubblico di soli jazzofili adulti la performance del DHQ, il Dave Holland Quintet che schiera alcuni fra i migliori solisti della scena, connotandosi per la particolare dotazione strumentale: l'immarcescibile Steve Nelson al vibrafono e alle marimbe, l'incredibile Robin Eubanks al trombone, l'insostituibile Chris Potter ai sax e l'implacabile Nate Smith alla batteria. L'energia prorompe fin dalle prime note, dal sax di Potter fuoriesce un magma di note, magistrale l'assolo del contrabbassista inglese, duo di fiati vulcanico e risultato esplosivo: una The Eyes Have It che trascina il pubblico. Il 10/8 di Sum of All Parts, di Eubanks, è avviata dal trombone, un fiume in piena di note e multiphonics, con grande creatività, per un tessuto di trame fitte e variegate – i controtempi di Nelson alle stizzose marimbe – che dà vita a un brano avvincente. A Rio mette in musica le impressioni della prima volta di Holland nella capitale carioca: una città non colorata e chiassosa ma piuttosto notturna e solitaria, languida sul leggero assolo di vibrafono. Walkin' the Walk è altro tempo composto, un tema malizioso con un Eubanks incisivo ed un incantevole monologo di Holland, fraseggio repentino e felino. Free for All riscatta Potter al soprano dopo alcune sue incisioni che evidentemente non gli avevano reso giustizia con questo strumento: propulsive le batterie di Smith sotto gli avvicendamenti di Eubanks e Potter, in brillante combinazione. Finale frammentato per l'inserimento di Smith: incredibile sensibilità e rapidità del pedale alla cassa, e break pirotecnico su rullante e charleston. Il pubblico è in visibilio ed il bis è presto accontentato con Easy Did It, dedicato alla città di New Orleans.

Ha lasciato invece perplessi la "World Sinfonia" di Al Di Meola che, con alte vette di virtuosismo chitarristico e sincere intenzioni artistiche, ha condotto nel suo mondo sinfonico, coinvolgendo quel rifinito pianista che è Gonzalo Rubalcaba, ospite d'eccezione di questo tour, nonché il fisarmonicista italiano Fausto Beccalossi, il chitarrista Kevin Seddiki e le percussioni di Gumbi Ortiz, senza però prendere fino in fondo: una musica sicuramente raffinata, ricca di sfumature gitane e aromi vari ma difficile da seguire, che ha richiesto moltissima attenzione senza ricambiare corrispondenti emozioni. Anche le diverse permutazioni dei solisti hanno solo in parte ravvivato la musica: prima Misterio senza il piano, poi Mawazine in duo Di Meola e Rubalcaba, buona la loro intesa, quindi tutto il gruppo senza la batteria per Brave New World e le inflessioni spanish di Double Concerto, e a seguire il trio Di Meola-Seddiki-Beccalossi per Michelangelo's. Musica che stordisce, narcotizza, risucchia nella sua grandiosità senza dare modo all'ascoltatore di goderne: Turquoise è forse il momento più emblematico, c'è pathos sul palco ma ne arriva poco all'auditorio. Più penetrante la fase finale: due momenti solistici, prima il pianista cubano con una ninna nanna quasi impressionistica, e poi il chitarrista, molto delicato, quindi ancora cambi in organico per Café 1930, e infine chiudere in ensemble con Chiquelin. Il pubblico si scuote e chiede un rientro: parte Siberiana, un boato dalla platea.

Sabato 9 luglio
Della giornata dedicata al blues, inserita probabilmente per accontentare gli sponsor e richiamare gente, a convincere più di tutti è il gruppo Steven De Bruyn, Tony Gyselinck & Roland, il primo all'armonica, il secondo alla batteria, il terzo alla chitarra. Una sorta di blues progressivo, per smentire chi pensi che questo genere sia ripetitivo e suonato solo su tre accordi. I tre sono ad ogni brano sorprendenti: c'è dentro medio-oriente, tango, elettronica – a tratti persino la slide guitar è filtrata – ed i brani sono molto variegati, minimo comune denominatore il riff battente e le improvvisazioni. Ed anche queste vedono De Bruyn darsi da fare con l'armonica, l'armonica basso, filtri ed effetti a trasfigurarne il suono, una mini chitarra e perfino una chitarra-tastiera con soli 4 grossi pad. Fra i numerosi pezzi, Round Up and Down, con la voce ora nasale ora grottesca di Roland, My Baby Don't Care, in omaggio a Nina Simone, una ballad, un po' di Mississippi blues e tanto divertimento. Qualche effetto elettronico in meno ed un paio di colpi in più, magari un break acustico, non avrebbero guastato alla potenza ritmica del batterista. Ma il concerto è stato senz'altro divertente.

Nonostante le passate glorie, Mavis Staples invece è riuscita a coinvolgere soltanto chi aveva nostalgia delle Staple Singers: vari canti gospel come Wade in the Water, sermoni in stile Baptist Church, una ballad scritta dal patriarca Roebuck "Pops" Staples nel 1962, ed in chiusura I'll Take You There of the Weight e Too Close to Heaven. La sua voce consumata graffia appena ed anche il gruppo, salvo forse il cantante solista, resta attaccato ai cliché di questa musica.

Tutto esaurito in ogni ordine di fila e posto per il concerto del mitico B.B. King, la cui esibizione tuttavia è stata a livello del minimo sindacale: un lungo brano di riscaldamento della band, poi l'ingresso del King of the Blues, cerimonia di "imbracciamento" della chitarra Lucille, giro di presentazione dei musicisti, e finalmente, inframmezzato da tante parole, un po' di grande verace blues: Rock Me Baby, Every Day I Have the Blues, One Kind Favour. Pochi gli assolo della band, anche meno quelli del Re, che si spende davvero poco, anche se quando canta e suona il blues lo fa come se non avesse il carico dei suoi 85 anni. Ultimo brano, l'effervescente Thrill Is Gone, il pubblico balla elettrizzato e avrebbe voluto un bis: ma in un attimo è finita la magia del blues.

Domenica 10 luglio
L'ultima giornata è all'insegna del jazz più improvvisato e declinato in molte delle sue accezioni. Si comincia con Rêve d'Eléphant Orchestra, settetto delle meraviglie che concilia Duke Ellington ed il suo jungle jazz con le più moderne spazialità elettroniche, artefici in testa il tubista e trombonista Michel Massot ed il batterista Michel Debrulle, nonché tutti gli altri singolari solisti, dal trombettista Alain Vankenhove al flautista Pierre Bernard, dal chitarrista Benoist Eli ai percussionisti Etienne Plumer e Stephan Pougin. I groove sono ipnotici, gli assoli ben articolati, le atmosfere spaziano dalla musica orientale ai ritmi nordafricani e il concerto trova godibilità a molteplici livelli. Particolarmente versatile Massot, tanto alla tuba che al trombone, ma anche Vankenhove con l'harmonizer opportunamente dosato su tromba e flicorno. Spesso i brani concatenati senza soluzione di continuità non permettono al pubblico di tributare l'applauso finale al solista di turno, mai come in questo caso meritati. Percussioni a tutto spiano ed obbligati all'unisono, varietà di stili e babele di linguaggi per O cieco mondo, di lusinghe pieno del compositore trecentesco Jacopo da Bologna, mentre l'ultimo brano è avvolgente e magnetico, con un altro nitido e rigoglioso fraseggio di Massiot.

Il concerto successivo vede sul palco il quintetto di Terence Blanchard, introdotto dal giovanissimo pianista cubano Fabian Almazan che da solo avvia la sua Pet Step Sitters Theme Song: vorticoso il tenore di Brice Winston, Blanchard è un elogio della misura quando suona senza effetti, risparmia le note, si appoggia alle pause, costruisce pian piano l'assolo e poi esplode con l'harmonizer. Il prodigioso Almazan sviluppa le sue frasi nell'arco di poco più di un'ottava prima di portarsi sulle note più estreme del piano. Formatosi con Lionel Hampton e i Jazz Messengers di Art Blakey, il trombettista di New Orleans sa cosa sia la tradizione, e la sua rilettura di Autumn Leaves lo dimostra: ottima la sottotraccia fornita dall'instancabile Kendrik Scott, in evidenza nel duetto con il leader. Dolcissima Ashé di Aaron Parks, dall'album "Tale of God's Will", che impegna la band – presentata dal leader con ottime capacità di intrattenitore – ad un diverso stadio di sensibilità. Nell'ultimo brano previsto il trombettista è doppiato dal tenore di Winston, ed affiora il grande rigore che il capitano chiede ai suoi musicisti, la chiave perché tutto sia al suo posto ed ognuno possa esprimersi anche in modo personale. Una magnifica performance, che merita l'acclamazione del pubblico per un ultimo pezzo: Wonder Wandering, già un classico, con Blanchard che si concede ancora all'effettistica e la band ormai montata ed effervescente.

Ha decisamente convinto il Soulbop di Randy Brecker e Bill Evans, spalleggiato da uno dei trii più eclettici della moderna musica improvvisata: John Medeski, Billy Martin e Chris Wood, che festeggiano 20 anni di musica insieme. Evans ne esce sicuramente rivalutato rispetto al suo precedente Blue Grass, mentre Randy Brecker rappresenta l'elemento "classico", dall'alto della sua esperienza hard-bop: entrambi hanno letteralmente sguazzato dentro le liquide strutture amniotiche del trio MMW. Medeski è un architetto di volumetrie, incredibile ciò che riesce a fare zampettando e smanacciando sulle sue tastiere, o imboccando un'effettata diamonica; Martin equilibra in modo lucido le intemperanze del compagno; e Wood, per non farsi mancar nulla, tira fuori l'archetto per un avvio quasi avanguardistico di quella che sarà una pungente rilettura della monkiana Well You Needn't.

La settimana jazz del Gent Festival viene chiusa dal supergruppo Return to Forever IV: un Chick Corea smagrito ma in ottima forma, alcuni dei pilastri più longevi quali il poliedrico Stanley Clarke al basso, l'instancabile Frank Gambale alle chitarre e il roboante Lenny White alla batterie, ed un elemento di assoluta novità, ossia il tocco magistrale e signorile di Jean-luc Ponty al violino. C'è da dire che la parte più pregnante del concerto è stata la seconda, a fronte di una prima serie di brani – forse i primi tre: Medieval Overture, Señor Mouse e l'articolato binomio Sorceress/Shadows of Lo – in cui sembrava esserci poca organicità. Si sono avvicendati pezzi elettrici ed acustici: fra i primi, più d'effetto e trascinanti, è sicuramente da annoverare A Dayride in Oakland, con Gambale incisivo e spericolato, ed un frizzante dialogo fra Clarke e White; fra i pezzi acustici, molto più genuini, ha spiccato After the Cosmic Rain con un inarrestabile Ponty. Ovazioni per Spain e Romantic Warriors, ed inevitabile bis con School Days. Come l'araba fenice, Return to Forever risorge ormai dalle proprie ceneri, e dunque considerata che questa è la quarta edizione di un progetto iniziato praticamente 40 anni fa, il concerto è stato almeno all'altezza della sua storia.

Questa decima edizione conferma il Gent Jazz come festival che, pur muovendosi nel contesto del jazz americano ed internazionale, riesce a coglierne le molteplici sfaccettature, proponendo i migliori nomi presenti sulla scena.

Per completezza di informazione, la seconda settimana, dal 14 al 17 luglio, si è svolta nel segno di una musica a più ampio respiro, ospitando: Philip Catherine, Jef Neve Trio, Sing The Truth: Angelique Kidjo, Dianne Reeves & Lizz Wright, Agnes Obel, Absynthe Minded, Angus & Julia Stone, Nouvelle Vague, Raphael Saadiq, Gotan Project, BackBack, Red Snapper, Morcheeba, Daniel Lanois' Black Dub ft. Trixie Whitley & Brian Blade.







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Sonny Rollins all'Auditorium di Roma: "...annuncia i propri ingressi con un senso della struttura formalmente perfetto, vigoroso, smarrito nel calore e nell'immediatezza dell'istante, in un pathos che non conosce né fraseggi declamatori né saccenti passi virtuosistici, ma solo passione e senso del divertissement." (Fabrizio Ciccarelli)

05/11/2009

Chick Corea, Roy Haynes e George Benson al Pescara Jazz Festival 2009: "Il festival pescarese compie quaranta anni tra mille affanni con un cartellone di tutto rispetto che lo rende festival "principe" dell'area centro sud, in buona compagnia con la lunga kermesse umbra, dalla quale attinge con soddisfazione. Un sodalizio empatico che vede anche dividere la presenza della band pop Simply Red, qui chiamata ad offrire una sorta di anteprima del festival abruzzese, il cui cartellone "audiotattile" si è snodato serratamente a distanza di pochi giorni."

25/10/2009

Remembering Weather Report (Miroslav Vitous Group w/Michel Portal) - Dario Gentili

17/08/2009

Fireworks for Stefano Bollani & Chick Corea. Gran pubblico per l'evento jazz dell'estate con due giganti del pianoforte contemporaneo incontratisi sul palcoscenico del Ravello Festival. (Olga Chieffi)

04/08/2009

Da Umbria Jazz 2009: Guinga "Dialetto Carioca" con Gabriele Mirabassi & Lula Galvao; Gianluca Petrella Cosmic Band con Paolo Fresu: cronaca di una rivoluzione Jazz; Chick Corea & Stefano Bollani Duet; Richard Galliano Quartet Feat. Gonzalo Rubalcaba, Richard Bona, Clarence Penn (Enrico Bianchi)

26/07/2009

Jazz di tutte le misure, dal trio di Mehldau alla Brussels Jazz Orchestra, dagli storici Randy Weston e McCoy Tyner ai giovani Aka Moon, Yaron Herman e Christian Scott, dal tributo a Nina Simone fino alla miscela jazz-classica di Nathalie Loriers con la tromba di Bert Joris e gli archi dello String Quartet, e ancora George Benson e Richard Galliano: il belga Gent Jazz Festival convince dalla prima all'ultima nota, confermandosi una realt� attenta alla musica jazz propriamente intesa. (Antonio Terzo)

28/03/2009

La Five Peace Band di Chick Corea, John McLaughlin, Chris McBride, Vinnie Colaiuta e Kenny Garrett al Teatro Manzoni per Aperitivo in Concerto: "Questi cinque mostri sacri del jazz non hanno prodotto un risultato pari alla somma delle loro rispettive abilità, pur strabiliando, individualmente, per le innegabili ed indiscutibili capacità di ciascuno...." (Rossella De Grande)

08/03/2009

Intervista a Piero Bassini: "Ci sono tutti i presupposti perché il jazz sia ancora una musica di protesta; e questo perché il mondo non è migliorato...Da un lato il jazz ha avuto il riconoscimento culturale che gli spettava, ma dall'altro continua ad essere una musica fondamentalmente libera, una musica che ha in sé, fin dalla sua nascita, la rivendicazione di un diritto di resistenza, anche oggi. Al di là della vicenda storica degli afro-americani, a cui il jazz è comunque legato, questa attitudine alla protesta sopravvive, nonostante tutti i riconoscimenti culturali e accademici che ha ricevuto." (Giuseppe Rubinetti)

25/01/2009

Herbie Hancock Sextet al Roma Jazz Festival: "La formazione si è mossa abilmente tra esecuzioni acustiche ed elettriche, tra strumenti acustici ed elettrici, a partire dallo stesso Hancock, che si è alternato al pianoforte e al sintetizzatore. Tutti musicisti di altissimo livello internazionale..." (Dario Gentili)

01/01/2009

Herbie Hancock al Bologna Jazz festival: "Quella di Hancock è una poetica della complessità, l'evocazione di un «villaggio globale» musicale che non si semplifica in un'assimilazione jazzistica di altri materiali, ma che muove piuttosto dalla ricerca di un terreno comune, dalla definizione di un orizzonte di intesa che si situa oltre le distinzioni di genere." (Giuseppe Rubinetti)

09/11/2008

Pass It On (Dave Holland Sextet)

26/10/2008

Venezia Jazz Festival e Veneto Jazz Summer: "Abbiamo notato come, in genere, i grandi nomi spesso deludano le aspettative e come certi progetti probabilmente siano forme studiate a tavolino da manager e produttori scaltri e navigati che cercano di spremere il nome consolidato, sicuri che egli sia capace ancora di radunare un folto pubblico." (Giovanni Greto)

16/09/2008

Herbie Hancock ad Aosta: "Hancock è un artista che ha sempre affrontato le nuove esperienze musicali con entusiasmo, con gioia e freschezza quasi infantili, caratterizzate da quel suo sorriso realmente divertito mentre suona, quel sorriso di quando aveva poco più di 30 anni, come lo si vedeva anche nel celeberrimo film di Tavernier, Round Midnight. Lo stesso identico sorriso che ha ancora oggi, a 68 anni..." (Rossella Del Grande)

07/09/2008

Love, Peace and Jazz! (Al Foster Quartet)

21/07/2008

Speciale da Umbria Jazz 2008: «Continuità, stabilizzazione della struttura, mantenimento dei rapporti internazionali», sono questi gli imperativi su cui Regione dell'Umbria, Comune di Perugia e Umbria Jazz si impegneranno, sin dalla prossima edizione, per assicurare al Festival il giusto e sicuro futuro. (a cura di Marcello Migliosi)

16/04/2008

Chick Corea & Gary Burton all'Auditorium di Roma: "...ciò che colpisce non sono tanto gli assoli, tutto sommato pochi e mai straripanti, bensì il feeling musicale tra i due...pianoforte e vibrafono confluiscono nel tema e si scambiano costantemente i ruoli, a tal punto che la musica scorre fluida, senza soluzione di continuità, come se fosse uno soltanto a suonare." (Dario Gentili)

25/03/2008

Anouar Brahem, John Surman, Dave Holland in "Thimar" all'Auditorium di Roma: "...una politica musicale assolutamente apprezzabile quella dell'Auditorium di Roma di non rincorrere soltanto le nuove uscite discografiche per strappare una data del tour che ne segue, ma di costruire il proprio calendario cercando di riproporre e rilanciare formazioni e progetti, i cui lavori non intercettano propriamente la più stretta attualità e che probabilmente non torneranno in sala di registrazione." (Dario Gentili)

30/09/2007

Bari in Jazz 2007: "La rassegna, che si è avvalsa della direzione artistica di Roberto Ottaviano, si è sviluppata per il secondo anno consecutivo lungo gli affascinanti vicoli del Borgo Antico, permettendo ad un pubblico allargato di godere delle esibizioni dei musicisti chiamati in quest'occasione." (Alberto Francavilla)

16/09/2007

Decima edizione di "Jazz in parco" a Nocera Inferiore che ha "dato al pubblico un'offerta di differenti modalità e impronte della musica jazz contemporanea, con artisti provenienti trasversalmente da nazioni ed esperienze completamente differenti." (Luigi Spera)

27/05/2007

Gillespie, Blakey, Baker, Petrucciani, Rollins...le jazz pictures di Paolo Ferraresi

09/04/2007

Padova Porsche Jazz festival: un Dave Holland Quintet che non decolla, una eccellente ma poco seguita serata con Claudio Fasoli e la Civica Big Band di Milano e un intraprendente Mino Cinelu polistrumentista in un bel concerto in solo che però non cattura l'attezione del pubblico. (Giovanni Greto)

18/03/2007

Nuova gallery di quadri curata da Henk Mommaas

11/01/2007

Gallery dal London Jazz Festival di Thomas Van Der Aa e Nadia Guida.

27/12/2006

Le nuove interviste di Mayday: Dick Oatts, Rosario Giuliani con Roberto Gatto e Pippo Matino, Al Di Meola e il giovanissimo Walter Ricci.

18/09/2006

Brad Mehldau, Wayne Shorter, Chick Corea, Ron Carter: ad Umbria Jazz 2006 quattro concerti dove il jazz si è espresso ad altissimi livelli...(Alberto Francavilla)

21/08/2006

Chick Corea a Palermo con 'In the Spirit of Mozart tour': "...Corea dimostra molta umiltà e al contempo grande personalità, mettendo al servizio di questa sua nuova visione musicale tutta la sua esperienza di pianista e jazzista." (Antonio Terzo)

04/08/2006

Al Di Meola al Blue Note: "...è un grande virtuoso, un compositore sensibile e sempre innovativo. Un talento che sa esprimersi in forme molteplici e variegate pur rimanendo immediatamente riconoscibile. Un concerto veramente memorabile." (Eva Simontacchi)

14/07/2006

La gallery di Umbria Jazz 2006 di Alessia Scali.

18/06/2006

Sonny Rollins all'Auditorium Parco della Musica: "Sonny Rollins è forse uno di quei pochi che non hanno più rimpianti né speranze e per questo può ancora cantare la gioia." (Daniele Mastrangelo)

21/04/2006

Michel Portal e Bojan-Z duo per Musicus Concentus: "...un duo che coniuga mirabilmente avanguardia e tradizione, impegno e grande comunicatività, palpabile gioia di suonare insieme e grande amore e rispetto per chi ascolta." (Enzo Fugaldi)

16/04/2006

Piano, Piano (Anne Ducros)

26/03/2006

Michel Portal Quartet feat. Louis Sclavis allo IUC di Roma: "...da un lato l'ascoltatore viene catturato dall'estasi di una poliritmia che rimanda all'Africa e dall'altro è invitato a seguire il corso di melodie suadenti cullanti..." (Daniele Mastrangelo)

04/03/2006

Musica e politica, oggi?! A colloquio con l'etnomusicologo e sassofonista Jerome Camal, assistente alla Washington University di Saint Louis (Franco Bergoglio)

26/02/2006

Nuova Gallery con le foro di Giuseppe Arcamone

12/02/2006

Jazz & Wine of Peace, 8a edizione del prestigioso festival di Cormons con, tra gli altri, artisti del calibro di Dave Holland, Dave Liebman, Omar Sosa, Dave Douglas... (Giovanni Greto)

30/01/2006

Nell'ambito del Ravenna JAzz Festival 2005, una serata dedicata ai contrabbassisti, con il Kush trio di Ben Allison ad aprire il concerto, seguito dall'attesissimo quintetto di Dave Holland. (Andrea Caliò)

28/01/2006

Ira Gitler intervista Sonny Rollins durante l'Annual Conference della IAJE: "Sin da giovane ho creduto ad una forza naturale che ci guida, ho uno spirito religioso, faccio yoga, ciò mi ha aiutato a vivere e a non farmi sopraffare dal materialismo..." (Patrizia Scascitelli)

28/01/2006

Il Dave Holland Quintet per Aperitivo in Concerto al Manzoni di Milano (Bruno Gianquintieri)

28/01/2006

Il Dave Holland Quintet al Manzoni di Milano: "Il teatro è letteralmente stipato. Dal palco si riesce ad abbracciare con lo sguardo tutta la platea e non si fa fatica a riconoscere anche i volti di molti jazzisti, in mezzo a quel pubblico così numeroso. Non si tratta di un concerto qualunque..." (Rossella Del Grande)

30/10/2005

Gallery del quartetto di Al Foster per il concerto di apertura del Terni in Jazz Season #6 (Francesco Truono)

09/10/2005

Due grandi per Jazz a Juan 2005, Keith Jarrett: "...fluidità, miriadi di delicatissimi accenti ricercati nel più profondo della propria anima, fraseggi vertiginosi che accompagnano e si incanalano verso armonie vibranti..." e Sonny Rollins: "...Magiche sonorità, piene, potenti, tutte di un fiato...esecuzioni magnifiche all'altezza del personaggio, protagonista indiscusso del jazz moderno..." (P. & B. Gianquintieri)

01/09/2005

Cassandra Wilson e Terence Blanchard a Umbria Jazz 2005: "Fra i concerti più attesi dell'intera rassegna perugina, è stato anche quello più provato dal maltempo ..." (Antonio Terzo)

13/08/2005

Concerts (Michel Portal – Richard Galliano)

03/07/2005

LEZIONI (Trascrizioni): Il grande solo di Chick Corea su Spain. (Marcello Zappatore)

02/07/2005

Charlap, D'Andrea, Mehldau, Rea, Corea...Il piano jazz in un nuovo spazio di fotografia a cura di Giorgio Alto

28/06/2005

Overtime (Dave Holland Big Band)

12/09/2004

Herbie Hancock, Wayne Shorter, Dave Holland, Brian Blade, il super gruppo più atteso dell'estate. Noi lo abbiamo seguito in tre differenti festival proponendo un reportage di quanto visto ed ascoltato. Una band che ha sfoderato una musica innovativa frutto di un'elaborazione ritmico-armonica che potrà probabilmente fare da precursore per il futuro.

22/04/2004

Dave Holland Quintet per il Roma Jazz Festival all'Auditorium: "...l'inconfondibile marchio sonoro, una originale miscela che unisce il più classico Post-Bop con l'avanguardia newyorkese del M-Base, che da anni caratterizza i lavori del quintetto..." (Dario Gentili)

13/04/2004

Michel Portal Trio per Jazz all'Ambra: "Dalla musica classica al jazz più ortodosso all'avanguardia più radicale: la capacità live più sorprendente di Portal è di mescolare tali stili e generi anche in uno stesso brano..." (Dario Gentili)

29/02/2004

Dave Holland: discografia ragionata. Un'analisi dei "must" della sterminata discografia del contrabbassista inglese senza tralasciare la..."discografia mancata". (Gianmichele Taormina)

19/09/2003

Rendezvous in New York (Chick Corea)

17/01/2002

Intervista a Terence BLANCHARD: Gli Entusiasmanti Viaggi nel Jazz. Dalla vita, alla didattica, ai suoi lavori per il cinema fino al suo ultimo CD Let's Get Lost.





Video:
Al Di Meola & Peo Alfonsi @ World Music Project 2011 - Mediterranean Sundance (HD video)
Al Di Meola & Paolo "Peo" Alfonsi live in Frosolone (Italy) @ World Music Project IV Edition - August 14, 2011World Music Project (Art D...
inserito il 18/08/2011  da HandEyeFamilyMusic - visualizzazioni: 4966
Miles Davis and Friends in Paris 1991, Title: Jean-Pierre
Miles Davis Band, "La Grande Halle De La Villette", Paris, France, July 10, 1991 ,Miles Davis (tp) Bill Evans (ss) Kenny Garrett, Jackie McL...
inserito il 17/06/2011  da flink2009 - visualizzazioni: 4978
Sonny Rollins Digs Groucho Marx
A conversation with Theodore Walter Rollins, aka Sonny, from December 23, 2010. http://www.sonnyrollins.com...
inserito il 26/12/2010  da JazzVideoGuy - visualizzazioni: 5450
Corea, Berg, Gomez, Gadd - Sicily
1992 Lugano...
inserito il 04/12/2010  da darominu - visualizzazioni: 4194
DARY -GRASSO Quintet "Sunday"
Nicolas DARY:tenor saxLuigi GRASSO:alto saxPasquale GRASSO: guitarMathias ALLAMANE:bassPhilippe SOIRAT:drumsLive Caveau de la Huchette 21/02/2010...
inserito il 16/03/2010  da darominu - visualizzazioni: 5068
Joe Henderson - Serenity
Joe Henderson - Serenity. An Evening with Joe Henderson, 1987. Henderson (ts); Charlie Haden (b); Al Foster (d)....
inserito il 29/12/2009  da Praguedive - visualizzazioni: 4622
Joe Henderson Quartet - Blue Bossa
1994 Munchen...
inserito il 02/01/2009  da darominu - visualizzazioni: 3298
Sonny Rollins in Vienne
http://www.jazzvideoguy.tv presents a preview of the first DVD by the saxophone colossus, Sonny Rollins., , To buy this DVD:, http://www.amazon.com/gp...
inserito il 23/10/2008  da JazzVideoGuy - visualizzazioni: 4821
Avishai Cohen - Smash
...
inserito il 19/08/2008  da luccabf - visualizzazioni: 4855
Oleo - Hancock,Brecker,McFerrin-part B
1988 Oleo comp:Sonny Rollins...
inserito il 30/04/2008  da darominu - visualizzazioni: 5176
Oleo - Hancock,Brecker,McFerrin-part A
1988 Munchen Oleo comp:Sonny Rollins...
inserito il 28/04/2008  da darominu - visualizzazioni: 5365
Bill Evans - "I Loves You Porgy" Solo - NYC 1969
...
inserito il 19/11/2007  da svsugvcarter - visualizzazioni: 4881
Dave Holland quintet - Chris Potter Solo
au parc floral de Vincennes, Paris, le 14 juillet 2007...
inserito il 27/09/2007  da cab88888 - visualizzazioni: 4171
What Makes Sonny Rollins Happy?
Playing the tenor saxophone. For all things Sonny, www.sonnyrollins.com...
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chick corea jeff ballard avishai cohen live in spain
...
inserito il 05/07/2007  da dliberg - visualizzazioni: 4072
Dave Holland Quintet Metamorphos and interview 2002
Dave Holland Quintet Metamorphos and interview 2002 Newport jazz festival...
inserito il 14/06/2007  da markussiotube - visualizzazioni: 4148
Joe Henderson - Take the A Train
Joe Henderson - tenor Bheki Mseleku - piano George Mraz - bas Al Foster - drums...
inserito il 12/03/2007  da tenorfreek - visualizzazioni: 3376
Al Di Meola and Gonzalo Rubalcaba jam
Al Di Meola and Gonzalo Rubalcaba having fun in the studio in Miami in 2002...thanks to Marty Cintron who captured the impromptu jam !!...
inserito il 12/03/2007  da gumbiOrtiz - visualizzazioni: 3642
Sonny Rollins and Jim Hall (part 3)
Sonny Rollins and Jim Hall www.nuralema.splinder.com...
inserito il 29/01/2007  da sahishin - visualizzazioni: 4310
Sonny Rollins and Jim Hall (part 1)
http://nuralema.splinder.com Sonny Rollins Tenor Jim Hall guitar Bob Cranshaw bass Ben Riley deums...
inserito il 29/01/2007  da sahishin - visualizzazioni: 4548
Michael Brecker 1996 Interview - Practicing
Michael Brecker was interviewed by Bret Primack in 1996 about his then new release, Tales from the Hudson....
inserito il 27/01/2007  da JazzVideoGuy - visualizzazioni: 4655
Sonny Rollins - Tenor Madness
Solo transcription for Tenor Madness and other great Rollins solos: http://www.sonnyrollins.com , , This performance from the Antibes Jazz Festival, 2...
inserito il 30/12/2006  da JazzVideoGuy - visualizzazioni: 4552
Al di Meola Larry Coryell - Spain
Live Under The Sky 1986...
inserito il 20/12/2006  da 32emo42 - visualizzazioni: 4180
Rosenberg, Lagrene, Escoude - Spain
Stochelo Rosenberg, Bireli Lagrene, and Christian Escoude playing Chick Corea's Spain....
inserito il 01/11/2006  da adrianzaga - visualizzazioni: 3716
Freddie Hubbard - Straight Life
This is from the 1975 Downbeat Awards... Chick Corea, keys; Stanley Clarke, bass; Lenny White, drums; Airto, percussion... Hot clip!...
inserito il 09/10/2006  da eatsleeptrumpet - visualizzazioni: 3857
Frank Gambale Playing the song High 5.
...
inserito il 06/08/2006  da sweepfast - visualizzazioni: 4255
Chris Potter Live with Dave Holland Quintet "Vicissitudes"
*sorry, but this is the only clip from the show I have*, , * this is from the MIDDLE of Chris' solo, leading the ignorant listener to believe that he ...
inserito il 04/08/2006  da thecosmicrain - visualizzazioni: 3309


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Data pubblicazione: 18/08/2011

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