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Anouar Brahem, John Surman, Dave Holland "Thimar"
03 dicembre 2007 – Auditorium di Roma
di Dario Gentili
foto di Daniele Molajoli


Dave Holland
: contrabbasso
Anouar Brahem
: oud
John Surman
: sax soprano e clarinetto basso



È
una politica musicale assolutamente apprezzabile quella dell'Auditorium di Roma di non rincorrere soltanto le nuove uscite discografiche per strappare una data del tour che ne segue, ma di costruire il proprio calendario cercando di riproporre e rilanciare formazioni e progetti, i cui lavori non intercettano propriamente la più stretta attualità e che probabilmente non torneranno in sala di registrazione. Un esempio, che ha incontrato il favore del pubblico, e di chi come il sottoscritto non sperava di ascoltare dal vivo un cd che ormai sono anni che fa parte della sua discoteca, è stato il concerto di Anouar Brahem, John Surman e Dave Holland, che hanno riproposto lo splendido Thimar (Ecm 1998). Certo, i nomi di Brahem, Surman e Holland già per sé bastano a garantire il successo dell'iniziativa, ma non era affatto scontato che fossero disponibili a riprendere un progetto di quasi dieci anni fa, che non ha avuto un seguito.

E, invece, con un po' di ritardo, eccoci finalmente ad assistere a un concerto che non ha affatto deluso chi già amava Thimar. Anzi, da grandi musicisti e professionisti quali sono, Brahem, Surman e Holland non si sono limitati a duplicare live il cd, ma hanno liberato quel potenziale d'improvvisazione costretto nei limiti di durata del compact disc. L'ordine dei brani del cd è stato sostanzialmente rispettato dalla scaletta del concerto, così come lo spirito e la struttura di ogni singolo pezzo: come in Thimar, a una prima parte dall'atmosfera malinconica che privilegia l'assolo a turno di ognuno dei tre e la sua libera interpretazione del tema – come è da aspettarsi in una formazione composta da tre solisti di tale levatura –, corrisponde una seconda parte caratterizzata invece da sonorità più leggere, che invitano alla danza, e da una maggiore ricerca dell'interplay. Ed è proprio la seconda parte del concerto che ha entusiasmato il pubblico, quando i tre solisti sono diventati un gruppo a tutti gli effetti; ed è per questo motivo che, essendo oud e contrabbasso impegnati a tessere la sezione ritmica, è stata la presenza del sax di Surman a emergere in primo piano, fino a diventare a tratti trascinante.

Il concerto è finito con il pubblico in piedi ad applaudire i bis, tra cui è stato offerto l'unico brano non incluso in Thimar: a differenza degli altri d'ispirazione araba (nove delle undici tracce di Thimar sono infatti firmate da Brahem), un brano dalle sonorità della tradizione folk britannica. Speriamo sia la premessa di un nuovo progetto che possa ancora una volta far incontrare questi tre straordinari musicisti e le loro diverse tradizioni musicali.











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Data pubblicazione: 25/03/2008

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