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Jazzeyes004 - 2008
Al Foster Quartet
Love, Peace and Jazz!


1. The Chief
2. ESP
3. Blue in Green
4. Peter's Mood
5. Brandyn
6. Fungii Mama

Al Foster - drums
Kevin Hays - piano
Eli Degibri - saxophones
Douglas Weiss - doublebass
 



Un Cd registrato al Village Vanguard, nell'aprile 2007, dopo circa dieci anni che questo quartetto si esibisce in giro per il mondo. Ogni componente ha propri gruppi ma continua comunque ad immergersi in questo quartetto come per "riconciliarsi" con un jazz che si spoglia di tutte le contaminazioni, di tutte le sperimentazioni, le elettrificazioni e si versa fluidamente senza bisogno di essere filtrato. Questo non vuol dire suonare mainstream, il jazz di riferimento è quello di alcuni degli autori dei brani scelti come Shorter, Miles e Mitchell. Lo swing è sempre sottostante, sempre sgretolato e cosparso all'interno di evoluzioni ritmiche che puntano a rimarcare l'andamento dei brani stessi. Il batterismo di Foster, che a tratti ricorda il miglior Blakey, canta e suona insieme a tutti i componenti non lasciando mai che i brani avanzino in modo "automatico".



Al Foster
, Kevin Hayes, Douglas Weiss, Eli Degibri, è un quartetto tipico che snocciola in 6 brani una tale molteplicità di musica jazz da sembrare di ascoltarne almeno il doppio. Questo perché ad ogni assolo c'è sempre il piglio di qualcuno, principalmente dello stesso Foster, che induce ad un cambio di atmosfera la quale finisce con l'adattarsi alla perfezione all'intenzione del momento che il solista avverte. Il tutto senza esitazione e qui fuoriesce l'amalgama di un quartetto che conosce molto bene dove ognuno possa arrivare. E così Degibri può volteggiare instancabile dall'inizio alla fine sostenuto in modo magistrale da un solidissimo Hays il quale consente, così, a Foster di incastrare il suo batterismo nei meandri delle frasi di Degibri inventando figurazioni ritmiche continue che non vanno mai a sovrapporsi alle idee degli altri. I suoni sono sempre tutti "miracolosamente" ben distinti.

E ciò si nota sin dal brano di apertura dove il soprano riesce ad eseguire un solo di più di 4 minuti durante il quale Hayes è davvero co-protagonista insieme a Foster che, poggiandosi sul contrabbasso di Weiss, può letteralmente "infilare" continue acrobazie. In ESP, oltre ad un elegante sax di Degibri, è molto bello il solo di Foster contestualmente perfetto; sembra come se all'improvviso gli altri strumenti avessero di colpo perso l'amplificazione lasciando Foster suonare da solo mantenendo nel drumming sempre il brano nascosto ma presente.

La bellezza di una ballad come Blue In Green offre al quartetto un momento di raffinatissimo jazz. Dopo l'esposizione del delicato tema al soprano, Hays fa subito capire che qualcosa cambierà. E così avviene non appena è il momento del suo solo. Hays comincia lentamente ad arricchire e a rendere sempre più denso il suo pianismo, fino a quel momento essenziale, inducendo Foster ad accelerazioni e cambi ritmici ovviamente sostenuti senza alcuna difficoltà da Weiss. Analogamente fa Degibri al soprano. Riprende il pezzo partendo da un'atmosfera soffusa per poi inerpicarsi in direzioni sempre più ricche di colori fino ad "urlare" le note del tema che fanno tornare il brano alla sua quiete originaria.

Seguono due composizioni di Foster. Peter's Mood, introdotto da Hays che richiama alcune battute di "Jack in the box", si sviluppa in una bossa appena accennata dalle spazzole di Foster su cui Degibri si muove con una disinvoltura davvero egregia. Weiss, che fino a quel momento aveva assunto magnificamente un ruolo di sostegno, finalmente si espone in un solo molto melodico. In Brandyn si ascolta un po' l'intero campionario di questo quartetto.

La chiusura è affidata a Fungii mama, un calypso a firma di Blue Mitchell, il trombettista "Blue Note" con cui Foster ha suonato. La mente torna a quel periodo fulgido degli anni '60 dominato dalla prestigiosa etichetta americana in cui giovani nuovi leoni come Foster e Corea si "facevano le ossa". Particolarmente intenso il solo di contrabbasso di Weiss e i four finali dove emerge la cantabilità del drumming di Foster.

"Amore, Pace e Jazz, è tutto ciò di cui abbiamo bisogno…" è la frase finale di Foster durante i ringraziamenti e c'è da dire che è quanto si avverte su questo CD, senza dubbio un live di pregevolissima fattura.
Marco Losavio per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 07/09/2008

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