Ed: Dreyfuss Jazz- 2005
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Anne Ducros
Piano, Piano
1. Four
2. God bless the childs
3. You go to my head
4. Les feuilles mortes
5. Never let me go
6. Gnossienne n° 1
7. I thought about you
8. My foolish heart
9. Moon and sand
10. Just in time
11. Body and soul
12. Naima
Anne Ducros - Vocals Chick Corea - Piano 4,8,11 Jacky Terrasson - Piano 2,5 Enrico Pieranunzi - Piano 3,9 Renè Urtreger - Piano 7,10 Sal La Rocca - Double Bass Manhu Roche - Drums Karl Jannuska - Drums Bob Franceschini - Tenor Sax Olivier Louvel - Saz
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Distributed by
Egea Distribution
Una ridda di grandi nomi, eccellenti musicisti, si muove all'interno di
questo lavoro, ultima creazione di una signora (veramente tale) che tanto ha dato
- e continua a dare – al jazz.
Chick Corea,
Jacky Terrasson,
Enrico
Pieranunzi, Renè Urtegrer, Benoit De Mesmay sono i pianisti
che accolgono le nitide note vocalizzate da Anne Ducros.
Ma vi è di più. Al di là del roccioso ed inossidabile Sal La Rocca
al contrabbasso, già fedele da tempo alla Ducros, si alternano alla batteria
il giovane e talentuoso Karl Jannuska ed una leggenda vivente che risponde
al nome di Manu Roche, il cui timing ha da tempo sostituito il funzionamento
delle sue valvole mitraliche.
Il nutrito ed interscambiabile ensamble è completato dalla voce notevole
e ribollente del sax di Bob Franceschini e, per l'esecuzione di
Gnossienne n.1, dal saz
(o chitarra saracena) di Oliver Louvel.
La Ducros ha impalmato tutti i grandi e prestigiosi premi che una
vocalist jazz possa volere. Con questo corposo lavoro cerca di conquistarsi quella
parte di pubblico che, ancora, non l'ha in gloria. E lo fa cimentandosi con brani
senza tempo, arrangiati ed eseguiti con ardore, ma che scivolano via troppo velocemente.
A Four di
Miles Davis fa seguito God Bless
the Child che vede l'ispirato driving di Manu Roche scandire le
note di Jacky Terrasson, dal tocco morbido ed elegante.
Enrico
Pieranunzi libera le emozioni di
You Got My Head, mentre
l'esecuzione di
Chick Corea, che suggella gli immortali versi di Prevert ne
Le Feuilles Mortes,
è magistrale e ben incontra lo scat determinato e convincente della Ducros.
Un'indigestione di classici che vedono l'alternarsi stilistico di eccellenti
pianisti blandire e sollecitare la voce della Ducros. Ma il lavoro non graffia
e non brilla per originalità, anche negli arrangiamenti. E' tutto perfetto, fin
troppo.
Due brani, sicuramente, colpiscono nel segno: il sapore arabo e danzante
di Gnossienne n.1 di
Erik Satie, che accarezza ed al contempo colpisce con violenza la bocca dello stomaco,
lasciando senza fiato. Un'esecuzione (arrangiamento della vocalist) scintillante
e grintosa. Il secondo: Naima,
lì dove Coltrane rivive nei fraseggi apollinei di Franceschini che conferisce
nerbo alla rivisitazione, confermando la sua importanza in ambito internazionale.
Franceschini, così come accade in ogni suo intervento in questo album, coniuga
sentimento e professionalità, cesellando una sonorità sensuale e avvolgente, priva
di sbavature.
Un lavoro che riporta Anne Ducros verso il jazz dopo la parentesi
più popular di "Close Your Eyes".
L'intervento di eccellenti musicisti rende l'album sicuramente gradevole,
ma per certi versi, già narrato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
18/08/2011 | Gent Jazz Festival - X edizione: Dieci candeline per il Gent Jazz Festival, la rassegna jazzistica che si tiene nel ridente borgo medievale a meno di 60Km da Bruxelles, in Belgio, nella sede rinnovata del Bijloke Music Centre. Michel Portal, Sonny Rollins, Al Foster, Dave Holland, Al Di Meola, B.B. King, Terence Blanchard, Chick Corea...Questa decima edizione conferma il Gent Jazz come festival che, pur muovendosi nel contesto del jazz americano ed internazionale, riesce a coglierne le molteplici sfaccettature, proponendo i migliori nomi presenti sulla scena. (Antonio Terzo) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 16/04/2006
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