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Tuck & Patti al Blue Note - Milano Giovedì 29 gennaio 2004 – set delle ore
21:00 Testo di Eva
Simontacchi photo by Alberto Gottardelli
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Varco la soglia del Blue Note alle 19:50, ed entro nella sala per cenare prima del concerto. La sala è già gremita di pubblico che parla sottovoce ai tavolini illuminati dalla luce di mille candeline.
Sono qui per assistere al concerto di una coppia di musicisti eccezionali, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista espressivo e dell'anima… si tratta di
Patricia Cathcart e di William Charles Andress, in arte
Tuck & Patti. Il loro ultimo album, " Chocolate Moment" è uscito nel 2002 (T&P Records). Sempre nel 2002 era uscito un altro CD a loro nome: "As Time Goes By" (Windham Hill Records) con una compilation di standard jazz, e prima ancora, nel 2001 era uscito "Taking The Long Way Home" (Windham Hill) con i loro brani originali. "Chocolate Moment" è il loro nono album
in duo chitarra/voce.
Patti scrive le sue canzoni, che sono pervase da una profonda e serena spiritualità, alcune delle quali sono state scritte a quattro mani con Tuck.
Si presentano sul palco del Blue note Tuck & Patti con la terza protagonista della serata: la Gibson di Tuck. Il primo brano che ci presentano è " Take This Feeling", che Patti ci offre con la sua voce vellutata, meravigliosa. Il pubblico è già in delirio…e parte il secondo brano, "My Romance", in cui Patti ci dona tutto il suo cuore e tutta la sua anima. Una slow ballad che mette in risalto la straordinaria capacità interpretativa e vocale di questa generosa artista.
Insieme formano una coppia formidabile dal punto di vista musicale ed artistico. Le mani di Tuck, che si spostano veloci sul manico della chitarra accompagnando, creando la ritmica, cantando nei soli e nelle improvvisazioni, saltellando sui pick up e creando armonici lungo tutto il manico sono un vero spettacolo sia per gli occhi che per le nostre orecchie.
Tra i vari
brani della serata ci vengono proposti "Learning How To Fly", "Heaven Down Here", e "Wildflower", che Patti dedica a tutte le "wildflowers" presenti in sala: le donne, che come i fiori selvatici, continuano a risorgere e a ricrescere nonostante le intemperie della vita.
Patti trasmette grande calore e generosità dal palco. Ci sta veramente donando sé stessa senza riserve, e il pubblico lo sente.
Infatti
risponde con grande entusiasmo. Dopo questo brano, Patti lascia il palco e Tuck
intrattiene un po' il pubblico in modo spiritoso presentando il brano
successivo, che eseguirà alla chitarra: "Over The Rainbow". Ci offre una magistrale interpretazione di questo celeberrimo brano. Ovazioni meritatissime da parte del pubblico per questo eccezionale virtuoso della chitarra…
Risale sul palco Patti, che
canta "Love Is The Key"…. E sui testi e le note di questo bellissimo brano, che arricchisce nel finale, in cui viene lasciata sola, con uno scat percussivo che mi lascia ammutolita ed estasiata, scopro che mi stanno scendendo delle lacrime senza che possa fare nulla per arrestarne il flusso. Ci fa sentire le pulsazioni della Madre Terra…. Siamo immersi tutti in un forte e potente battito cardiaco costante, intervallato da sospiri e suoni. Patti ci sta comunicando qualcosa di Grande e di Arcano, ci sta comunicando il mistero della vita sul palco del Blue Note.
L'ultimo brano che ci propongono
Tuck & Patti è "Time After Time", in cui Patti chiede al pubblico di partecipare. Ci divide in tre sezioni e ci fa armonizzare un coro. Il pubblico del Blue Note canta assieme a questi due grandi artisti.
Termina il set, e Tuck & Patti salgono al loro camerino, accompagnati da applausi e ovazioni che non accennano a diminuire per almeno una decina di minuti, forse anche quindici. Il pubblico batte i piedi, le mani, li richiama. Si ripresentano sul palco scusandosi per non essere ridiscesi prima. Patti dice che non avrebbe mai permesso al pubblico di applaudire per un quarto d'ora prima di farsi rivedere…. Il problema era che si trovavano dietro a una porta insonorizzata, e dunque per un po' non si sono resi conto che le ovazioni fossero proseguite così a lungo. E generosamente ci regalano gli ultimi brani prima dell'inizio del secondo set, ormai imminente.
Grandissimi artisti, imperdibile serata. E, per chi è in grado di comprendere i testi, un balsamo per l'anima.
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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COMMENTI | Inserito il 22/4/2008 alle 15.02.08 da "pinomoschetta" Commento: C'ero anche io,è stato un indimenticabile evento. Per la prima volta ho assistito ad un loro concerto, è stato qualche cosa di straordinario. L'affiatatissimo duo trasmette magia.... il talento vocale di "Patti" è meraviglioso, "Tuck" più volte mi ha fatto venire la pelle d'oca per la maestria e la straordinaria tecnica usata nel suonare la chitarra. Quando hanno lasciato il palco non ho resistito..... li ho seguiti e chiesto loro un autografo. "Tuck" mentre saliva le scale mi ha guardato e con assoluta e spiazzante gentilezza mi ha invitato nel loro camerino. Mentre "Patti" era impegnata a mettersi un paio di scarpe più comode "Tuck" si cimentava con garbo e assoluta disponibilità ad autografare il mio biglietto d'ingresso del loro concerto. Dopo essersi accomodata, "Patti" mi guarda, scusandosi e mi accoglie con un grande e affettuoso abbraccio di ringraziamento. Difficile dimenticare un ricordo come questo....... Pino - Andria (Bari) | |
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Data pubblicazione: 25/02/2004
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