Jazzitalia - Michael Cuscana, Charlie Lourie, Francis Wolff: The Blue Note Years: The Jazz Photography of Francis Wolff
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Rizzoli International Publications - 2004

Michael Cuscuna, Charlie Lourie, Francis Wolff
The Blue Note Years: The Jazz Photography of Francis Wolff




300 Park Avenue South, 3rd Floor
New York, NY 10010
(212) 387-3400 -Telephone
(212) 387-3535 - Fax



Tutto comincia per caso, per passione. Alfred Lion e Francis Wolff, due tedeschi che fuggono dalla Germania a causa dell'avvento di Hitler, si ritrovano a New York. Gli anni iniziali della Blue Note sono molto duri, il business è sempre duro e spietato. Produrre dischi in un mercato dove c'erano già competitor come la Columbia era veramente difficile così loro cercavano di essere presenti con delle registrazioni che miravano a scoprire nuovi talenti, nuovi suoni. Novità sulle quali, manco a dirlo, nessuno scommetteva più di tanto. Quelle novità, a volte erano nomi come Thelonious Monk e Bud Powell, Art Blakey e Horace Silver...il quale ricorda come Lion e Wolff non abbandonavano mai un musicista in cui credevano, anche se questo non vendeva a sufficienza.

Alfred e Francis erano attenti ai dettagli, chiamavano gli artisti e parlavano con loro, stabilivano insieme l'idea, le prove erano pagate pertanto l'incisione poteva anche ripetersi e questo è uno dei motivi perchè la Blue Note possiede un gran numero di alternate takes. I dettagli però non erano solo nella musica ma anche nel packaging, foto incluse. Alcuni dicevano che Lion e Wolff registravano solo ciò che piaceva loro. Be', hanno fatto bene perchè il piacere non era vincolato ad un gusto in particolare ma molto più semplicemente ad un sentimento positivo che avvertivano all'ascolto della musica. Erano onesti con loro stessi, con i musicisti che gravitavano intorno alla Blue Note e, soprattutto, con l'ascoltatore che acquistando Blue Note sapeva di acquistare qualità, storia.

Quando Charlie Laurie insieme a Michael Cuscuna ha creato la Mosaic prendendo gran parte degli inediti della Blue Note, ricevettero una lettera. Era Alfred Lion. Come fondatore della Blue Note, Lion chiedeva spiegazioni circa i diritti...Dopo una risposta chiarificatoria, Lion telefonò e parlò a lungo con Cuscuna. Laurie descrive quell'animata telefonata come quella tra un figlio cresciuto che parlava ad un padre mai conosciuto. A Lion è bastato poco tempo, comunque, per comprendere che le cose dovevano andare avanti e che il lavoro di Laurie e Cuscuna era quasi una fortuna che ci fosse stato. Così continuarono le telefonate ma per condividere e scambiare molti pareri, o anche solo per chiaccherare su Prince piuttosto che sul business delle case discografiche o anche di medicine, visto che la salute di Alfred non era più delle migliori. Il tutto avveniva anche in una forma "clandestina" nei riguardi della moglie di Lion, Ruth, la quale era molto attenta alla salute del marito pertanto cercava di limitargli lo stress che gli procura l'essere nel mondo del jazz. Ma una passione vera è irrefrenabile pertanto il tutto colma addirittura in un invito ad un concerto organizzato da Cuscuna presso la Town Hall di New York che segnò il riavvio ufficiale della Blue Note. Lion, dopo ventanni, tornò all'interno delle sale prova dove aveva visto nascere tutti i più grandi musicisti jazz al mondo e quando alla Town Hall fu accolto con un grandioso entusiasmo, probabilmente comprese lo spessore di ciò che la Blue Note avesse significato per il mondo del jazz. Dopo quel concerto ne seguì un altro, in Giappone e anche lì, con grande sorpresa di Alfred e Ruth, il tripudio fu grande. Purtroppo è stato l'ultimo atto di Lion, morì nel 1987 e fu sepolto non lontano dalla tomba di Francis Wolff, grande, vero e unico suo amico.

Wolff, essendo fotografo, trovò naturale fotografare le session per puro diletto. In breve, però, l'avvento delle copertine, della pubblicità, dell'immagine, determinò un'importanza strategica e basilare delle foto di Wolff per la Blue note. Quando la Blue Note fu venduta e Lion si ritirò in Messico (Cuernavaca, lo stesso posto in cui si ritirò Mingus), Wolff impacchettò in una scatola gigante migliaia di fotografie e relativi negativi e spedì il tutto a Lion in segno di una profonda amicizia. La scatola era talmente grande che Lion non l'aprì, la mise direttamente nella casa degli ospiti. Rimase lì per vent'anni e nell'86 concesse a Cuscuna e Laurie di utilizzare quelle foto per impreziosire i booklet della Mosaic. Alfred stesso selezionava le foto e le inviava a Cuscuna e Laurie. Alla sua morte, la moglie Ruth consegnò tutto direttamente nelle loro mani pregandoli di cercare un modo per far ottenere a Francis Wolff il giusto alto riconoscimento che meritava.

Ecco che si arriva a questo libro meraviglioso dove sono percepibili numerosi dettagli espressivi, di scena, ogni foto ha una profondità impressionante. Gli scatti di Wolff documentano un periodo di storia di enorme importanza per la musica jazz. Si va dal '55, quando la Blue Note partecipa alla definizione del suono dell'hard bop al 1967 quando John Coltrane morì e Miles Davis  iniziò il suo cammino verso la fusion.

Il libro, stampato dalla Rizzoli International Publications, dopo l'introduzione di Cuscuna e Laurie si dipana con il racconto dell'era Blue Note, suddivisa in periodi. I grandi nomi entrano in scena uno dopo l'altro e ritrovi ragazzini talentuosi come Curtis Fuller, Hank Mobley, Herbie Hancock, Lee Morgan, Horace Silver, Dexter Gordon ...mostrare tutta la loro gioventù ancora ignari di cosa avrebbero "combinato". Gli aneddoti fluiscono uno nell'altro in un racconto pregno di umanità, le foto, splendide, assolutamente, scorrono con tutta la loro magia, come fossero animate, trasformando questo eccellente libro in un film, una storia che racconta uno stile, unico, irripetibile, lo stile Blue Note.

Un libro-documento che non può - e non deve! - mancare dalla libreria di chiunque voglia fregiarsi di essere un amante della Musica Jazz.
Marco Losavio per Jazzitalia



Herbie Hancock
: "ricordo l'entusiasmo di Francis Wolff e Alfred Lion ad ogni incisione. Wolff aveva sempre con un sorriso stampato in faccia. La discrezione di Wolff nel fare foto era tale al punto che diventava uno della band, nessuno ci faceva caso. Il carattere molto alla mano di Wolff e la forza della sua presenza erano diventati influenti ai fini del risultato anche se lui rimaneva in secondo piano. Solo oggi mi rendo conto della grandiosità dei suoi scatti."







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Luciana Souza & Romero Lubambo "Brazilian Duo" al Blue Note di Tokyo: "Lo scat fluisce morbidamente, senza inciampi, anche a metronomi velocissimi. La voce è delicata, leggera, esile, ma non nasale. L'espressione del viso è spesso sognante. Sembra una bella persona, seria, professionale, che rifugge dal cantare solo per onorare gli impegni presi e che cerca di trasmettere quello che sente dentro a chi la ascolta..." (Giovanni Greto)

25/02/2008

Sarah Jane Morris al Blue Note di Milano: "Il suo timbro è caldo, corposo, a tratti graffiante, mai scontato, con capacità di scansione ritmica della melodia e delle parole da interprete di gran classe, sempre contestuale e mai inopportuna." (Ernesto Losavio)

04/02/2008

Alessandro Francesio al Blue Note: "Dai classici del Jazz alla musica contemporanea, Francesio riempe il Blue Note di poesia" (Giorgio Motta)

27/01/2008

Matteo Brancaleoni al Blue Note: "Una delle cose più importanti per me è "sentirsi nel brano" rispecchiarsi, trovare una propria chiave di lettura nell'interpretazione essendo onesti con sé stessi e con il pubblico." (Eva Simontacchi)

27/01/2008

Gonzalo Rubalcaba Quintet al Blue Note di Tokyo: "Rubalcaba rivela sempre una tecnica invidiabile ma, col trascorrere degli anni, è riuscito a staccarsi dalla tastiera, a selezionare meno note, il che giova all'equilibrio di ogni brano." (Giovanni Greto)

11/01/2008

Chiara Civello al Blue Note: "...la musica che propone va al di là di qualsiasi etichetta, e include tante influenze e contaminazioni...In questa serata ho sperimentato una bella energia sul palco, e la performance è stata molto ben giocata sugli equilibri, le atmosfere e le energie." (Eva Simontacchi)

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The Color of Jazz (Pete Turner)

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Intervista e recensione del concerto che le Blue Dolls hanno tenuto al Blue note di Milano: "Molto brave le tre vocalist che oltre ad avere un'ottima preparazione vocale si muovono in sincrono sulla scena evocando nello spettatore gli anni a cui fanno riferimento le canzoni. I musicisti accompagnano le voci con dinamiche perfette, attenti a non coprire l'impasto, e il risultato finale è estremamente morbido e gradevole..." (E. Simontacchi - M. Losavio)

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Intervista a Karrin Allyson: "...Sono sincera nel voler portare gioia e bellezza, divertimento e raccoglimento all'ascoltatore. Non si tratta di posare. Si tratta di raggiungere le persone. Ed è ciò che spero accada..." (Eva Simontacchi)

26/05/2007

Karrin Allyson al Blue Note: "...Karrin Allyson dimostra prontamente la sua versatilità e le sue doti eseguendo canzoni in stili diversi con diversi tempi e moods, passando dal vocalese allo scat. Il suo scat è superbo; precisione e creatività non le mancano, e trasmette gioia e giocosità..." (Eva Simontacchi)

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Intervista a Billy Cobham: "...la musica è il linguaggio universale, ma una cosa è crederlo e un'altra cercare di dimostrarlo ... Questo è il mio compito della vita di ogni giorno, di confermare e far comprendere ogni volta questo concetto, e anche come viverlo, praticarlo per potermi sentire ogni giorno una persona migliore..." (Mario Livraghi)

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Gli SwingMatics al Blue Note: "...un organico insolito che nell'eccezionalità della sua struttura ha creato un fenomeno consueto nella musica jazz: l'originalità e l'importanza della timbrica come ricerca di qualcosa di diverso..." (Mario Livraghi)

01/04/2007

Ahmad Jamal Trio al Blue Note di Milano: "Ahmad Jamal è il leader indiscusso del proprio trio. Il suo stile sa essere nel contempo ricchissimo o minimalista. Ha una padronanza totale dello strumento e si percepisce tanta musica classica nel suo attuale modo di suonare. Ma vi è anche il blues. Un grandissimo contrasto di mondi, di stili, di sonorità ... Ha il carisma del capogruppo. Ha un suo modo di suonare che non assomiglia a nessuno. E' Ahmad Jamal. Con l'unicità dei grandi." (Rossella del Grande)

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Jimmy Scott al Blue Note di Milano, ha detto di lui Ray Charles: "Quest'uomo è tutto feeling. Ha definito cosa significhi la parola "soul" nel canto prima ancora che a qualcuno venisse in mente di usarla." (Eva Simontacchi)

15/10/2006

Gal Costa al Blue Note di Tokyo: "Gal Costa è apparsa fisicamente appesantita - ha compiuto 61 anni - ma ha conservato il timbro giovane della voce, assieme all'apparente facilità con cui spazia dalle tonalità alte a quelle basse." (Giovanni Greto)

02/09/2006

Chris Potter al Blue Note: "La mia esperienza con Dave Holland è stata molto significativa. Ora ho molta libertà con la mia band. Pur essendoci parecchi aspetti in comune con la musica di Holland, la mia musica di adesso è differente, per via del sound elettrico, per il tipo di struttura." (Rossella del Grande)

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01/06/2006

Tuck and Patti al Blue Note di Milano: "...Tuck e Patti non solo riescono ad arrivare a toccare delle corde profonde e nascoste nell'ascoltatore, arrivando a commuoverlo, ma lo fanno anche sorridere e divertire." (Eva Simontacchi)

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Intervista a Michel Camilo: "Credo che la cosa più importante sia imparare e conoscere la tradizione. Una volta che si è compresa la tradizione e si ha rispetto per essa allora si può esplorare il proprio suono e la propria interiorità..." (Marco Losavio)

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13/11/2003

Dianne Reeves: "Ha un approccio recitativo al canto, ed esprime con molto vigore ed energia i sentimenti e le sensazioni che i testi le suggeriscono. Osservandola cantare, ho pensato: Una vera Signora del Jazz". (Eva Simontacchi)

10/10/2003

Written in the stars (Bill Charlap)

23/08/2003

Kurt Elling al Blue Note: "...si resta affascinati dalla padronanza ritmica, melodica, dalla semplicità e facilità con le quali Kurt si esprime, facendo delle cose che per un comune mortale sono quasi impensabili..." (Eva Simontacchi)

11/08/2003

Anita O'Day e Karrin Allyson al Blue Note di New York: "Il 23 luglio 2003, a New York, sul palco del mitico Blue Note, si sono alternate una grande leggenda del passato ed una nuova stella del jazz americano..." (Laura Pigozzi)

23/07/2003

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06/07/2003

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31/05/2003

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Video:
NPR Live at the Village Vanguard Webcast: Joe Lovano - January 12
On January 12th, celebrate the release of Joe Lovano's new Blue Note Recording, "Bird Songs" with a live webcast from the Village Va...
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Data pubblicazione: 19/11/2006

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