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Alessandro Lanzoni
Unplanned Ways
Cam Jazz (2019)
1. Shiny Stockings (F. Foster) / Misty (E. Garner) 9:17
2. Conception (G. Shearing) 6:25
3. Relay (A. Lanzoni – T. Morgan – E. McPherson) 2:42
4. The Peacocks (J. Rowles) 6:27
5. Amaruq (A. Lanzoni – T. Morgan – E. McPherson) 1:23
6. Upper Manhattan Medical Group (B. Strayhorn) 7:46
7. Near Collapse (A. Lanzoni – T. Morgan – E. McPherson) 1:36
8. Blood Count (B. Strayhorn) 6:38
9. Thelonious (T. Monk) 4:57
10. Coda (A. Lanzoni – T. Morgan – E. McPherson) 1:41
Alessandro Lanzoni - piano Thomas Morgan - double bass Eric Mcpherson - drums
Recorded in Astoria, NY in March 2018
Non ancora trentenne, miglior nuovo talento del Top Jazz 2013,
il fiorentino Alessandro Lanzoni è da tempo uno dei giovani pianisti di riferimento
in Italia: prima di essere pienamente valorizzato dalla CamJazz, etichetta che tiene
in particolare considerazione i giovani artisti per la quale Lanzoni ha inciso quattro
dischi, egli si era già fatto notare con prestigiose collaborazioni, ad esempio
con Roberto
Gatto e con Aldo Romano, e incidendo per l'etichetta Philology. In
questa registrazione il produttore Ermanno Basso ha mostrato di ritenere Lanzoni
pronto per un salto oltreoceano, facendolo incidere in uno studio newyorchese con
due grandi nomi del jazz internazionale: Thomas Morgan, richiestissimo contrabbassista
stabile in casa Ecm e noto per la collaborazione con
Bill Frisell
(e in Italia anche per la lunga vicinanza a Giovanni Guidi) e il batterista Eric
Mcpherson, attivo nel trio di Fred Hersch e in innumerevoli altre importanti formazioni.
La scelta del repertorio – tutti classici, a eccezione di tre
brevi, significativi siparietti improvvisati dal trio – verte su brani non scontati,
a partire dalla inziale medley Shiny Stockings/Misty. Si coglie da subito
la ricerca armonica del pianista, con gli enigmatici cluster dopo l'esposizione
del tema, e il suo fraseggio memore della lezione monkiana, che transita liberamente
verso la celeberrima ballad di Garner. Il vertice del disco è l'ineccepibile, equilibrata
interpretazione della ballad The Peacocks, nella quale il pianoforte e il
contrabbasso improvvisano sull'accompagnamento delle spazzole con creativa concentrazione,
interagendo come nella migliore tradizione del piano trio. Ma va citata anche la
bella versione della intensa Blood Count
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 16/04/2022
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