Alfamusic - distr. Egea (2010)
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Massimo Fedeli Fidus Band
Fidus Band
1. Zaworn
2. Tutto e Niente
3. BB Jam
4. Carovane Volanti
5. Amleto Reggae
6. Il Pianeta Evanescente
7. Sexing Blues
8. Flash Gordon
9. Ballata per Ivano
Massimo Fedeli - Piano, Keyboards
& Compositions
Pasquale Angelini - Drums
Pierpaolo Ranieri
- Bass
Simone Salza - Tenor, Soprano And Alto Sax
Egidio Marchitelli - Guitars
Ivano Fortuna - Percussions
Max Rosati - Acoustic Guitar (Track 9)
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ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
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Massimo Fedeli è un musicista solido con una
visione del jazz ben definita. I suoi riferimenti sono Joe Zawinul, il jazz rock
e la fusion soft in stile
Pat Metheny.
Per confezionare un disco come questo, non certo celebrativo, raduna un gruppo di
musicisti che possano percorrere queste strade, magari già battute da altri, ma
sostenendo il progetto con capacità e passione. I suoi partners nella "Fidus band"
non sono molto noti, ma si rivelano estremamente adeguati. A cominciare da Simone
Salza, all'intera famiglia dei sax, in possesso di un timbro non decisamente
personale, ma in grado di dire la sua sia nelle ballads come nei brani a tempo più
vivace. Il chitarrista Egidio Marchitelli sottolinea l'aspetto rock dei vari
brani con un uso insistito, ma non fastidioso, del distorsore.
Pierpaolo
Ranieri al basso fa un lavoro oscuro ma redditizio. Pasquale Angelini
e Ivano Fortuna a batteria e percussioni, infine, sono elementi di notevole
spinta propulsiva.
Il cd si apre con "Zawron" e subito ci immergiamo in un'atmosfera debitrice
del nume ispiratore di Massimo Fedeli, Joe Zawinul appunto. Fanno un'ottima
figura in questo brano, in particolare, i due percussionisti, a cui viene lasciato
un intermezzo in solitudine, che dimostrano di poter costituire una vera e propria
macchina da ritmo. Nelle altre tracce il clima si fa meno teso e trascinante, in
generale. C'è spazio, ad esempio, per un "Sexing blues", caratterizzato da
un andamento volutamente languido, malizioso. In "Amleto reggae" siamo trasportati
in un ambiente caraibico, dove i dubbi di identità sono eventualmente risolti. "Il
pianeta evanescente" mette in luce le doti di pianista romantico di Massimo
Fedeli, autore di un bel solo introduttivo. E' toccante il finale attraverso
"La ballata per Ivano", dedicata ad un amico recentemente scomparso, dal
retrogusto inevitabilmente malinconico.
Insomma un disco non certo originale, ma suonato bene, da musicisti preparati
e dotati di professionalità
Gianni B.Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/04/2010
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