Andrea Pozza Quartet
Jazz Festival 2012 - Teatro della Gioventù,
Via Cesarea - GENOVA - 13 aprile 2012
di Andrea Gaggero
Andrea Pozza
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pianoforte
Mattia Cigalini - sassofono contralto
Aldo Zunino - contrabbasso
Nicola Angelucci - batteria
Nuova gestione per il centralissimo Teatro della Gioventù in Genova, e inoltre nuova
direzione artistica, sulla locandina campeggia il logo del Borgo Jazz Club,
e nuovo spazio dedicato, ricavato nei fondi dell'edificio. A scorrerne il calendario
la rassegna, di transizione e rodaggio in attesa dello Spring Jazz Festival,
pare nutrita quanto variata; è mancato forse un poco di coraggio in più con l'inserimento
di qualche data meno "sicura", in parte prevedibile, ma di questi tempi la sola
esistenza di rassegne ci pare un piccolo miracolo.
Del miracoloso ha anche l'essere riusciti a predisporre una piccola sala dedicata,
sotto i 100 posti, pensata ed attrezzata per permettere concerti in acustico, come
il presente.
Il concerto del quartetto di
Andrea Pozza,
che crediamo non necessiti di presentazioni, è illuminato dallo smisurato talento,
passione e generosità del giovane Mattia Cigalini. Il sassofonista è uno
di quei talenti naturali che capita di sentire di rado e che continuano a nascere
e crescere, in un paese come l'Italia.
Quartetto rodatissimo, verrebbe da scrivere, se non che a fine concerto apprendiamo
come questo sia la prima data in assoluto del combo e che le prove si siano limitate
a poche ore prima del concerto.
La formazione non ha apparenti punti deboli ed è sorretta dallo swing possente e
granitico del non sufficientemente stimato Aldo Zunino, dal drumming arioso,
mobile e fantasioso di Nicola Angelucci di cui perdoniamo agevolmente qualche assolo un po' troppo ginnico.
Non energetico e brillante, come in altre occasioni, il pianismo di Pozza che rimane
uno dei migliori e più sottostimati pianisti in circolazione; in questa occasione
sembra lasciare la ribalta al contralto di Cigalini che è la sorpresa più vivida
della serata.
Il concerto scorre fluido senza sbavature e momenti di stanca, con un interplay
stupefacente se pensiamo che, perlomeno nel rapporto tra ritmica e contralto, tale
sintonia è figlia della grande musicalià, umiltà e capacità d'ascolto dei quattro.
Inutile soffermarsi sui singoli brani ci preme invece sottolineare ancora una volta
la naturalezza, precisione, inventiva ed energia di Cigalini, doti tutto sommato
rare in tale misura e tutte insieme.
I nomi gloriosi di Adderley e Dolphy ci tornano alla memoria e nella cadenza iniziale
di "Lullaby Of Birdland", fulminante per tecnica, proprietà di linguaggio e generosità
d'inventiva, questi riferimenti paiono riassorbiti in un desiderio di esprimersi
personalmente; desiderio sul quale crediamo Cigalini possa e debba ancora progredire.
Il pianismo accordale di Pozza è forse omaggio all'autore del bel tema e alla storia
del pianismo jazz nel suo insieme.
Debitore della lezione di Roach il batterismo swingante di Nicola Angelucci che si fa
grandemente apprezzare anche quando utilizza le mani e le spazzole.
Concerto di una formazione con un approccio tradizionale ma che riesce a tenere
desto l'interesse e l'attenzione per il valore dei singoli, per l'equilibrio timbrico-dinamico
e per la varietà che aggiunge all'abusato schema tema/assolo/tema con cadenze, chorus
stop-time, parti in duo e altro.
In chiusura ad un concerto riuscito e godibilissimo una nota dolente che non onora
la città in cui si è svolto: il pubblico è composto da sole 37 persone e il concerto
precedente ancora peggio. Forse il problema è di più ampio spettro e portata (nazionale
o internazionale?) rimane la certezza di quanto ci sia da fare per la crescita e
diffusione della cultura musicale in questo paese; triste considerazione se si pensa anche alla giornata
UNESCO dedicata al jazz anche come possibile stimolo per un maggiore impegno comune degli operatori
del settore.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 26/05/2012
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