Ultima serata e unico set stasera per Jane Monheit e il suo quintetto, alle ore 22:00 al Blue Note. Jane Monheit e il suo gruppo si sono esibiti per varie serate di fila;
ciononostante la sala è gremita di persone intervenute per ascoltare in concerto questo astro nascente del jazz leggero, che nel giro di pochi anni si è fatta conoscere grazie a una prolifica produzione di cd (siamo al quarto) e al suo curriculum di tutto rispetto. Poco prima del concerto, Alberto Gottardelli ed io incontriamo Jane Monheit per una breve
intervista. Fatta l'intervista, ci accomodiamo al nostro tavolo, e alle 22:00 si presentano sul palco Rick Montalbano, marito di Jane Monheit, alla batteria, Michael Kanan al pianoforte, Orlando Le Fleming al contrabbasso, Miles Okazaki alla chitarra, e Jane Monheit, i lunghi capelli bruni sciolti e folti a incorniciarle il volto, fisico statuario. Jane Monheit e la sua touring band sono al Blue Note per presentare il loro ultimo cd su etichetta Sony, "Taking A Chance On Love".
Il primo brano eseguito è proprio il brano che da il titolo al nuovo cd. Si tratta
appunto di "Taking A Chance On Love"
e già da subito si capisce che il talento c'è e si sente. Jane ha una intonazione perfetta, è precisissima e sa usare molto bene le dinamiche, oltre ad avere un ottimo senso dello swing. Sul palco si muove con estrema disinvoltura, e ama adottare la gestualità e le movenze delle grandi dive del passato. Ascoltiamo poi in successione "In The Still Of The Night", "Honeysuckle Rose" di Fats Waller, che parte in duo, contrabbasso e voce per poi continuare dopo la prima strofa, con tutta la band al completo. Jane e la sua band ricevono grandi applausi ed ovazioni. Poi si
prosegue con un paio di brani brasiliani, "No More Blues" (Chega De Saudade) di Jobim, e "Remember Me" di Ivan Lins. Canta con estrema naturalezza e fluidità vocale sia le ballad che i brani più ritmati e carichi di swing, e dà colore e profondità ad ogni
esecuzione attraverso l'uso sapiente delle dinamiche. Ci presenta altre due
song prima della pausa: "Why Can't You Behave" e "Old Black Magic". Il pubblico
ha rispettato molto la musica stasera, anche perché Jane Monheit tende a cantare soft, e per tutto il concerto il pubblico è rimasto (quasi) in religioso silenzio.
Riprende il concerto con "Wave"; Jane ha presentato tutti i
pezzi brasiliani in lingua inglese. Poi abbiamo ascoltato "Cheek to Cheek", "Tea For Two" eseguito in duo, piano e voce. Michael Kanan ha accompagnato Jane con molto gusto: estremamente piacevole questa parentesi più intima inserita nella serata…Jane ha poi presentato "I Won't Dance", brano che nel suo cd canta in duo con
Michael Bublé, e "Love Dance" di Ivan Lins. Jane Monheit ha tenuto a sottolineare che si tratta di uno dei suoi brani preferiti...E in effetti l'ha cantato con particolare convinzione e coinvolgimento. L'ultimo brano della serata è "Lover Come Back To Me".
Grandi applausi da parte del pubblico. Alcuni giovanissimi si sono avvicinati al palco con i cd in mano per farseli autografare, e Jane si è chinata ed ha accontentato con un sorriso i suoi ammiratori. Dopo una richiesta di bis da parte del pubblico, Jane Monheit ci ha presentato una toccante versione di "Over the rainbow", eseguendone la prima parte a cappella.
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