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La Preservation Hall Jazz Band porta New
Orleans al Blue Note
Blue Note - New York - 5 aprile 2009
di Dr. Roberta E. Zlokower
trad. Andrea Gaggero
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The New Yorker Hotel
The New Yorker Hotel is a historical,
first-class, landmark hotel.
481 Eighth Avenue
New York, NY 10001
(866) 800-3088
Preservation Hall Jazz Band
(Preservation Hall
Jazz Website)
Benjamin Jaffe on Tuba
Walter Payton on Bass
Mark Braud on Trumpet
Clint Maedgen on Saxophone
Joe Lastie, Jr. on Drums
Rickie Monie on Piano
Charlie Gabriel on Clarinet
Frank Demond on Trombone
Blue Note
131 West 3rd Street at Sixth Ave.
NYC, NY
212.475.8592
www.bluenotejazz.com
General Manager: Tom Bailey
photo Courtesy by Roberta Zlokower
Qualche tempo fa, ho avuto il grande piacere di poter visitare, in due
momenti diversi, la Preservation Hall nel quartiere francese di New Orleans con
la sua jazz band. Il concerto di questa sera mi ha riportato, vividamente, a quei
momenti. Ovviamente alcuni musicisti erano nuovi per me, Ben Jaffe alla tuba
(al contrabbasso quando il bassista canta e danza). Ben è il figlio dei fondatori
della Preservation Hall, Allan e Sandra Jaffe, che nel
1961, all'apertura di questo venerando locale,
iniziarono la missione di preservare la musica di New Orleans e iniziarono così
a mandare in giro per il mondo una band di professionisti specializzata nel genere.
Il concerto finale di questa domenica sera, ultimo della serie, ha ispirato la folla
stipata ad applaudire, ad alzarsi in piedi, ballare e sorridere di gusto in questo
ambiente dove la melodia fa star bene.
"Bourbon Street Parade"
inizia con la vivace orchestra che a turno vede i suoi musicisti alzarsi e suonare
in un microfono dal gusto retrò. Mi sono seduta abbastanza vicino al palco, così
da notare come lo spirito cameratesco e la magia della band potessero essere in
bella mostra. Poi hanno suonato "Short Dressed Gal"
seguito da "Sweet Substitute", inviti a nozze
per questo gruppo tutto al maschile che adora scherzare, con grande buonumore, parlando
delle mogli, degli amanti e di qualsiasi cosa gli venga in mente. Praticamente ogni
membro del gruppo a turno si trova cantare e Walter Payton canta pure lo
Shimmy. La musica è stata ballabile e sognante. Ben Jaffe, elettrizzato,
ha trasmesso questa sua carica alle canzoni utilizzando i suoi toni profondi.
Charlie Gabriel al clarinetto, musicista di lunga esperienza come Walter Payton,
è stato un regalo per ogni volta che ha suonato: musicista coraggioso e dal gusto
melodico elevatissimo. Mark Braud alla tromba ha baldanza giovanile, è energetico
ed è inoltre un grande cantante. La sua tromba, sordinata o a campana aperta, ha
riempito il Blue Note di frasi infuocate.
La musica è stata fascinosa e seducente. "I Whish
I Could Shimmy" è stato seguito da "I Don't
Want To Set The World On Fire", giocoso il primo brano, romantico il
secondo. Uno dei migliori cantanti del genere, Clint Maedgen, anche sassofonista,
con i suoi capelli scuri pettinati indietro e con la riga nel mezzo, i baffi sottili
e l'abbigliamento retrò, ha cantato con convincente passione. Quando ha ripetuto
"sweet" per tre volte, nella canzone arriva dopo che ha "lui" incendiato
il cuore di una donna, ha trasportato il pubblico giocosamente nel suo sogno d'estasi.
Frank Demont al trombone prende poi un straordinario assolo, prima che
Mark Braud metta la sordina alla tromba per ottenere quegli effetti di suono
in distanza e ricchi di feeling in "Sugar Blues",
poi vocalizza le parole swinganti, sopra un riff di trombe. Charlie Gabriel
raccoglie il tema citando di sfuggita "Ain't She Sweet" come...l'aggiunta
di zucchero. L'"Ice Cream" era bollente, non
freddo, con un tempo swingante in stile Savoy. In "Blue
Yodel #9" Mark Braud sordina la sua tromba con una "mute" mentre
la tuba di Ben Jaffe bombarda dal palco. Clint Maedgen canta
le liriche yodel e Joe Lastie Jr. sale alla ribalta con un "selvaggio"
assolo di batteria.
Poi sono subito apparsi sul palco tamburelli e altri piccoli strumenti a
percussione in legno e così l'orchestra si è scaldata ancora di più. Sono passati
in parata in mezzo al pubblico come fossero ad una festa del Mardi Gras e Rickie
Monie è rimasto solo per una grande sorpresa. Per tutta la serata Monie ha aggiunto
accordi, ritmi contagiosi e coinvolgenti assolo di piano raramente ascoltati. Adesso,
dopo la parata dei fiati, Monie è passato ad un assolo di piano classico di grandissima
qualità e grande tecnica. Avrei voluto che quel momento non finisse mai, il suono
era magnifico e il contrasto con la parata fulminante. Quando l'orchestra ritorna
suonano come bis, "Tiger Rag", con tale gioia
e swing autentico che la folla inizia ad applaudire, canticchiare e dondolarsi sulle
sedie. Un cantante ospite si alza dal pubblico, così, tanto per aggiungere un'altra
lieta sorpresa. Gloria alla Preservation Hall Jazz Band!
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 15/05/2009
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