Sam Production SAM 9026
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Dino Betti van der Noot
God Save the Earth
1. God Save the Earth
2. In the Beginning Was Beauty
3. Maybe
4. Like a Circle in the Water
5. Alone in the Crowd
6. City Mornings
Alberto Mandarini, Beppe Virone, Marco Sozzi, Andrea Terzuolo
- tromba
Beppe Caruso, Graziano Soave, Dario Cozzi, Sergio Lombardi -
trombone, tuba
Sandro Cerino, Giulio Visibelli, Maria Teresa Battistessa, Daniela Ievolo, Gilberto
Tarocco - flauto, sax
Elio Marchesini - vibrafono, marimba
Marco Ricci
- violoncello
Alberto Tacchini - pianoforte
Matteo Corda - live electronics, sound programming
Vincenzo Zitello - wire-strung harp, bawu, dizi, kalimba
Gianluca Alberti - basso elettrico
Francesco D'auria, Tiziano Tononi - batteria e percussioni
Ginger Brew, Sofia Woodpecker - voce
Registrato a Milano, primavera 2009
Composizioni di Dino Betti van der Noot
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Impossibile non dire bene di
Dino Betti
van der Noot, qui al suo nono disco in poco più di trent'anni: beniamino
della critica italiana e straniera, ha vinto numerosi e meritati premi a partire
dagli anni '80, fino al Top Jazz del
2007 come miglior compositore. Le spalle dei
giganti su cui Betti è salito, tra i quali l'ultimo Gil Evans, gli consentono
di guardare oltre l'orizzonte con i suoi progetti per big band, e di realizzare
ottimi dischi. E anche questa volta ha fatto centro: un organico molto vasto, la
presenza di voci femminili, la partecipazione di Vincenzo Zitello con i colori
dei suoi multiformi strumenti, fanno di "God Save the Earth" un cd che rivela
nuove ricche sfumature a ogni ascolto, un'opera intensa e colta.
Una musica di sintesi, affollata di suoni come per reazione a una sorta
di horror vacui, ricca di interferenze, commistioni tra suoni elettronici
e acustici, tra atmosfere etniche e solido swing orchestrale, costruita intorno
alle notevoli personalità musicali coinvolte e dedicata all'emergenza dell'ambiente,
con due composizioni cantate su testi di Stash Luczkiw e Lou Faithlines,
come già nel cd precedente, "The Humming Cloud",
e altre quattro di ampio respiro, ricolme di suggestioni. Ogni brano meriterebbe
una recensione a sé, per la ricchezza di particolari: l'atmosfera libera e africaneggiante
della canzone iniziale, caratterizzata dal timbro della marimba, con un dialogo
tra tromba e flicorno a punteggiare il canto di Ginger Brew e le pennellate
orchestrali di sfondo; il lirico tema di In the Beginning Was Beauty, seguito
da un lungo splendido assolo al flauto di Sandro Cerino su uno strabiliante
tappeto percussivo; l'assolo di sax tenore di Giulio Visibelli sull'ossessionante
e apocalittica Maybe; l'altro assolo di flauto di Sandro Cerino in
Like a Circle in the Water; l'infuocato tema di Alone in the Crowd,
con un intervento al trombone di Beppe Caruso dallo swing trascinante; la
canzone conclusiva, impreziosita dal pianoforte a coda di Alberto Tacchini,
che occupa la seconda parte del brano con un assolo di stupefacente essenzialità,
contrapponendosi per alcuni minuti alle folte sonorità che caratterizzano l'intero
disco.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 22/11/2009
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