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Intervista a Daniela Panetta e Sandro Cerino
in occasione della presentazione del loro album "Ampio Respiro"
Milano, presso lo Spazio Zazie, 1 aprile 2007, ore 20:30.
Testi e foto di: Eva Simontacchi

Lo "Spazio Zazie" di Milano in Via Lomazzo, 11 è già affollatissimo alle 20:30 quando arriviamo. Corro nel camerino e saluto Daniela Panetta e Sandro Cerino, che si stanno preparando alla loro impegnativa performance. Stasera c'è la prima della presentazione del loro album "Ampio respiro" da poco uscito su etichetta Splasc(H) Records. Inizio immediatamente l'intervista per permettere loro di avere almeno qualche minuto per concentrarsi prima di salire sul palco dopo l'intervista.

Un meraviglioso progetto a dir poco: la voce di Daniela Panetta e vari strumenti a fiato suonati di volta in volta da Sandro Cerino. Come è nata questa idea? Come vi siete incontrati? Come vi siete conosciuti?

Daniela Panetta: E' una lunga storia!



Sandro Cerino: Io da tempo lavoro come compositore e arrangiatore e una volta quando registravo ancora in casa (adesso per fortuna sono a un punto in cui non ho più bisogno di registrare in casa, ma all'epoca lo facevo), ricordo che stavo preparando una cosa di musica africana per un cantante africano e avevo bisogno di tre coriste, per cui sono arrivate tre coriste, e una di queste non aveva assolutamente le connotazioni della corista, non per incapacità, ma anzi, perché le sue capacità erano spiccatamente solistiche. Così iniziai a frequentare Daniela Panetta e di lì poi la nostra collaborazione artistica è sfociata in collaborazione umana perché ci siamo fidanzati.

Daniela Panetta:
Quindici anni fa questo, specifichiamo!

Sandro Cerino: Quindi praticamente il fatto di stare insieme ci consentiva di avere un tempo a disposizione per la sperimentazione che altrimenti non avremmo potuto avere. Quindi andavamo in vacanza insieme, e spesso amavamo andare in campagna, in Toscana e praticamente quindici giorni erano tutti dedicati alle passeggiate e alla musica da sperimentazione. Questo faceva sì che durante alcuni progetti che avevamo insieme (io infatti ho arrangiato anche il suo primo disco da solista "Fasi Comunicanti" e infatti anche in quel disco c'è un pezzo in duo), noi avessimo sempre uno o due brani che avevamo preparato, venivano bene, e li suonavamo. E spesso eravamo stimolati anche da Gaslini che ci aveva ascoltato, e da altri amici e colleghi nonché dagli stessi componenti dei gruppi…

Daniela Panetta:
Che non ci sopportavano molto, e ci dicevano "Fate da soli, fate da soli", e ci spingevano…. (sorride)

Sandro Cerino:
Si, ci dicevano "Fate soli!" E così è nata questa idea. Questo ovviamente che cosa significa? Il duo, le formazioni piccole se non sono intese o non hanno la pretesa di sostituire gli altri strumenti, ci danno una dimensione che difficilmente è udibile in formazioni più allargate in quanto determinati armonici si perdono. Per esempio, tanto per dire una cosa: la cassa della batteria lavora su determinate frequenze che in parte assorbono quelle che per esempio sono le frequenze basse del clarinetto basso. Quindi questa atmosfera che noi abbiamo, non solo ci da l'opportunità di invertire i ruoli da solistico ad accompagnamento, ad armonico, ma ci da anche la possibilità di fare ascoltare la voce dei miei strumenti a fiato in una dimensione che altrimenti non sarebbe percepibile in un organico più vasto.

Capisco il discorso perché anche il pianoforte lavora su determinate frequenze che assorbono alcune frequenze della voce umana, e cantare accompagnati da un pianoforte è diverso dall'essere accompagnati per esempio da una chitarra o un contrabbasso che meglio si sposano alla voce.

Sandro Cerino: Addirittura c'è chi dice che anche nella classica non dovrebbero esistere i duetti flauto e pianoforte perché il pianoforte mangia un sacco di armonici.

Certo, ascoltando per esempio il vostro album, si possono ascoltare certe sfumature e certi colori, degli armonici che non sarebbero percepibili con un accompagnamento diverso.
Daniela, questo progetto musicale credo che sia altamente stimolante ed estremamente formativo per una cantante.

Daniela Panetta: Si per me lo è stato tantissimo. Innanzitutto siamo due fiati in pratica, due voci. E la voce non ha alcun riferimento armonico. Io devo avere tutta l'armonia in testa da quando Sandro improvvisa e lui va libero! Ha gli accordi in testa. Non ha un pianoforte, non ha una chitarra che lo accompagnano per cui io spesso improvviso il contrabbasso per cui creo delle vere e proprie linee di basso e questo mi ha stimolato nello studio; mi ha fatto crescere tantissimo, perché da quando seguo questo progetto (la voce veramente fatica tanto), anche l'intonazione! Uno dice: Vabbé, la Panetta canta da quindici anni, dovrà ancora perfezionare l'intonazione? E invece no! L'intonazione si perfeziona per tutta la vita!

Sandro Cerino: Tanto per dirti, proprio recentemente si è fatta una cosa con Morricone dove c'erano anche gli archi e io provavo determinati accordi perché anche gli archi che sono degli strumenti a fiato hanno bisogno di sapere quale posizione occupano nel corso dell'accordo perché se tu hai un accordo comunque dissonante, se è un accordo di Do maggiore di settima con la nona bemolle, ha il Mi, ma ha con la nona eccedente, anche il Re #, quindi c'è sia il Mi che il Mi bemolle, e quindi praticamente anche per uno strumento è difficile! Figuriamoci per una voce!

Daniela Panetta: Bè certo, perché io devo pensare alla nota e poi emetterla. Non ho riferimenti, e questo, ti dico, è stato molto stimolante e mi ha fatto senz'altro crescere a livello di conoscenza e di padronanza dello strumento. Ora posso dire che rispetto a qualche anno fa utilizzo le corde vocali proprio come uno strumento, e questo mi è piaciuto tantissimo e mi ha stimolato molto. Sandro poi è anche abbastanza folle come compositore, come arrangiatore, per cui a volte io mi arrabbio, vado in ansia quando mi fa vedere certi arrangiamenti e dico: "Ma è incantabile! Non è per voce" gli dico, e lui risponde: "Infatti, è per flauto!" (ridono entrambi). E poi anche in alcuni brani che sentirai stasera è stata stimolante la ricerca del suono. Cioè, alcuni strumenti li ho proprio ricercati sulle corde vocali e nelle mie casse di risonanza e spero in qualche modo di avere simulato, anche se non c'è la pretesa di sembrare, un flauto. Deve comunque sembrare una voce umana che utilizza quegli armonici, quel soffiato, quelle particolarità del suono che si sposano perfettamente con gli armonici del flauto piuttosto che con il clarinetto, per cui stimolante anche dal punto di vista tecnico, di ricerca.

Come vi sentite in questo momento, visto che state per salire sul palco?

Daniela Panetta: Io agitatissima! Come se fosse il primo concerto, poi la critica in sala fa sempre un certo effetto…..Io molto agitata, ma mi succede sempre anche in situazioni più piccole. Solitamente nel primo pezzo belo come le pecore. Non tengo una nota tenuta neanche a pagamento… Ma pazienza! Fa parte dell'emotività e aspetto il secondo brano che rende meglio! Sono emozionata ma va bene così!

Avete già in mente qualche altro progetto……?

Daniela Panetta: Forse ci sarà un assaggio stasera di quello che potrebbe essere un futuro sviluppo di "Ampio Respiro"….

Sandro Cerino: La prossima volta sarà un lavoro a tema.

Diciamo che c'è qualcosa che bolle in pentola; si profila qualcosa all'orizzonte ma per ora desiderate mantenere il riserbo, giustamente!

Daniela Panetta: Il "respiro" continuerà "ampiamente"!

Termino l'intervista chiedendo a Daniela e a Sandro di farmi più tardi una dedica sul CD una volta terminato il concerto, e loro mi fanno una particolarissima dedica inaspettata, suonando solo per me in anteprima uno spicchio di un brano flauto e voce………Incantevole!

Il Concerto
Accolti da uno scroscio di applausi proveniente dal folto pubblico in sala – la serata ha avuto un successo sensazionale, arrivando al sold out – Daniela Panetta, visibilmente emozionata, e Sandro Cerino prendono posto sul palco, allestito molto artisticamente da Debora Liebe con le sue maschere in ceramica Raku. Gli applausi sfumano per lasciare posto a un silenzio religioso. Stiamo per ascoltare due solisti straordinari: la voce di Daniela Panetta e a turno, sax alto, clarinetto basso, flauti e ottavino di Sandro Cerino.

La performance si apre con il primo brano, "The Shadow of Your Smile" e con una lettura tratta da "Musica" di C. Baudelaire. I due valenti artisti vengono ascoltati in silenzio. Grande è il rispetto che incutono e lo stupore che suscitano per ciò che riescono a fare senza avere un accompagnamento armonico. Non posso fare a meno di pensare a ciò che mi aveva detto Daniela al termine dell'intervista pochi minuti fa, e cioè che "bela" sul primo brano per l'emozione. Al contrario, nonostante l'emozione che si percepisce nei tratti del suo volto, la voce è ferma e limpida. Al termine del brano il pubblico dimostra il proprio entusiasmo con un applauso per ora ancora composto, mentre verso la fine della performance ci saranno anche ovazioni e applausi dopo i vari "soli". Seguono "Odeon" (Nazareth), "Love for Sale" (C.Porter), una lettura tratta da "Poesie d'Amore" di Pablo Neruda, la composizione originale "La Follia del Terzo Millennio", (Panetta-Cerino), "The Meaning of The Blues" (Troup-Worth), una citazione tratta da "Bird Lives!" di Charlie Parker seguita da una entusiasmante performance di "Parker's Madness" (Cerino-Panetta). Le loro voci si alternano o si accompagnano; a volte si rincorrono, scambiandosi melodia e ritmica creando particolari effetti, riuscendo a trascinare l'ascoltatore nella loro giocosità e nel loro viaggio che spazia dalla musica etnica al jazz, dal pop alla musica classica. La timbrica calda e ambrata di Daniela Panetta si sposa alla perfezione con i flauti, il sax, il clarinetto basso e l'ottavino, e Sandro Cerino è un vero mago che incanta. Con i vari strumenti a fiato ha saputo creare scenari suggestivi in cui la voce di Daniela è stata messa in risalto in maniera irresistibile. Hanno raccontato non solo storie di viaggi, ma anche fiabe e incantesimi. Sandro Cerino ha eseguito dei brani creando un tappeto ritmico difficilmente immaginabile con uno strumento a fiato, oltre ad alternarsi a Daniela diventando solista, e lasciando a Daniela l'arduo compito di creare con la voce un tappeto ritmico o un accompagnamento vocale.

Dopo la lettura tratta da "Un Sogno in un Sogno" di E. A. Poe e l'esecuzione di Night And Day di Cole Porter, acclamati da un pubblico ancora affamato di note – delle loro note – ritornano sul palco ed eseguono un particolare omaggio a Mozart, "A Wolf Named Amadeus" (Cerino-Panetta) carico di citazioni che il pubblico si è divertito a trovare.

Un progetto singolare e notevole, che merita certamente attenzione da parte del pubblico e della critica.










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Data pubblicazione: 15/07/2007

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