Girotto-Servillo-Mangalavite
Siena,
26 giugno 2011
di
Pietro Scaramuzzo
Una cornice suggestiva, Fonti di Pescaia a Siena, un'organizzazione impeccabile,
quella del festival Voci di Fonte; un' intesa ineccepibile, quella tra i grandi
artisti che, questa volta, unisce il trio Girotto-Servillo-Mangalavite. Le aspettative
di chi segue l'ensemble già dal loro primo disco, "L'amico di Cordoba" (2004)
non vengono certo tradite. L'intero concerto, infatti, pur sviluppandosi su brani
già noti ai fans, come quelli del disco già citato e di "Futbol", concept album
ispirato all'opera omonima di Osvaldo Soriano, non può che lasciare il cospicuo
gruppo di presenti con la sensazione di essere catapultati in un film. Un film fatto
di piccole storie a volte collegate tra loro, altre volte libere. Piccoli cortometraggi
che il più delle volte raccontano il calcio fotografato da più punti di vista: quello
del tifoso in Maradona era meglio e Pelè, quello dell'allenatore in "Lo sfogo del
mister", nella quale Servillo ricorda Trapattoni e il celebre sfogo su Thomas Strunz;
quello del calciatore - nel caso Varela - in forza all'Uruguay dal 1939 al 1954.
Quasi tutti i brani di Futbol sono introdotti da Servillo, artista in grado di rendere
ancor più interessanti i suoni che Girotto e Mangalavite sanno intrecciare. Particolarmente
accattivante è stato il prologo sulla finale della Coppa del Mondo del 1950 tra
Brasile e Uruguay, vinta da quest'ultima per un 2 a 1 che rappresentò la Hiroshima
dei brasiliani. Certo il cantante della Piccola Orchestra Avion Travel cita vistosamente
e ripetutamente Totò, ma la dialettica e la teatralità tipicamente partenopea, seppure
sicuramente non originale, riescono a fare del tutto una amalgama intensa e divertente.
Mangalavite, dal canto suo, mette in mostra ogni virtuosismo condito da ironia e
sentimento, mentre Girotto puntella magistralmente le basi armoniche donando al
complesso movimento e ritmo.
Il brano di chiusura, "Ninannanna del GRA", acronimo
per Grande Raccordo Anulare, tratto dal disco del 2004,
è il degno finale di un film tanto intenso quanto breve, almeno nella sensazione
di chi ne ha goduto ogni frangente.
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Data pubblicazione: 31/07/2011
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