Cordoba Reunion venerdì 22 ottobre 2011 al
Folk Club di Torino.
di Cinzia Guidetti foto di Francesco Truono
Javier Girotto - sax soprano Gerardo Di Giusto - pianoforte Carlos 'el Tero' Buschini - basso semi-acustico Gabriel 'minino' Garay - batteria e percussioni
Il basso di Carlos "el tero" Buschini e la batteria di Gabriel "Minino" Garay hanno
portato immediatamente il raccolto pubblico del Folk Club di Torino nel cuore dell'Argentina.
La musica è quella dei quattro cordobés "Cordoba Reunion" e il concerto del
22 ottobre fa parte della tournée, da poco iniziata, per promuovere il nuovo album
"Sin Lugar a Dudas", recentemente uscito per l'etichetta Abeat Records.
Il concerto si è aperto sulle note del brano "La Vuelta" di Buschini ed il sax soprano
incisivo di Girotto ha introdotto la melodia. L'energia del gruppo è stata immediatamente
respirata dal pubblico. Ritmiche argentine, mescolate alle melodie molto cantabili
del sax soprano di
Javier
Girotto, zambe, chacarere, milonghe nelle mani dei quattro
musicisti si sono tinte di quell'energia che contraddistingue da oramai oltre dieci
anni i "Cordoba Reunion". Garay è una macchina del tempo, cambia ritmo, si ferma,
improvvisa, batte sul muro e sul termosifone con le bacchette, tiene il tempo sullo
strumento di Buschini che lo squadra in malo modo, ma sorride. Passa dalle spazzole
alle bacchette, suona il cajón, e le sue mani sono pura energia. E dalla base delle
sue ritmiche sudamericane esce un substrato di contaminazioni europee e afro. Le
sue dinamiche si incastrano perfettamente con l'altra parte della sezione ritmica
in mano a Carlos "el tero" Buschini, questa sera solo con il basso semi-acustico.
Energico trascina il gruppo, scandisce il tempo, il suono del suo strumento è pieno,
caldo e avvolgente, i suoi assolo morbidi e incisivi.
Dall'altra parte del palco il pianoforte di Gerardo Di Giusto. Molti dei
brani di stasera portano la sua firma ("Chacaraca", "Ya esta", "Endeveras").
Il suo tocco sul pianoforte è inconfondibile, delicato ed energico nello stesso
tempo, e nel brano "Sin Lugar a Dudas" regala un trascinante assolo. Il cristallino
sax di Girotto canta le melodie e la voce sul suo strumento conquista la platea.
Le sue scale salgono e scendono, si articolano in modo semplice, ma non per questo
banale. Il suo assolo su "La Vuelta", di oltre tre minuti, lascia il pubblico con
il fiato sospeso che lo ricambia con un lungo e fragoroso applauso.
Dall'iniziale struttura, a turno, tutti i musicisti si ritagliano un loro assolo
lasciando ampio spazio all'improvvisazione che fa sì che ogni serata del gruppo
sia sempre diversa e ricca di novità. Sotto si fondono non solo ritmi argentini,
ma di tutto il Sud America, contaminati anche dall'Europa dove i quattro vivono
e lavorano spesso.
Girotto, spiegando il nome del gruppo, scherza sulla provenienza dei suoi compagni,
tutti nati a Cordoba ad eccezione di Buschini proveniente da Despeñaderos (che "comunque
si trova nella provincia di Cordoba" tiene a precisare il sassofonista), oppure
scherza con il batterista Garay sulla provenienza della samba "in argentino zamba"
che come sostiene il batterista è migliore di quella brasiliana. Brani dell'album
nuovo, ma anche del vecchio come "La Chacaracas" e "Ya Esta" richiestissimo bis,
vengono riproposti durante il concerto di quasi due ore, dove i quattro cordobés
hanno conquistato il pubblico del Folk Club.