Eventi Jazz 2005
22-28 ottobre 2005, Busto Arsizio
testo e foto di Bruno Gianquintieri
Dal 22 al 28 ottobre 2005 si è svolta
la terza edizione di "Eventi
in Jazz" a Busto Arsizio. Corre l'obbligo preliminare di esprimere un
plauso all'amministrazione comunale, al direttore artistico, responsabile del jazz
club "Art Blakey" e a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione
e al successo di questa bella rassegna itinerante nei cinque teatri cittadini. Le
proposte artistiche sono state varie e bene concepite, finalizzate a rappresentare
al pubblico alcuni dei linguaggi della nostra musica.
Nella
prima serata sono state presentate le composizioni di Stephane Grappelli, magistralmente
eseguite dalla sua pupilla Florance Fourcade, accompagnata da Vittorio
Silvestri alla chitarra, Michel Altier al contrabbasso, Vincent Calmettes
alla batteria e
Marc
Fosset, uno dei migliori chitarristi francesi che per sedici anni ha supportato
Grappelli nei concerti in giro per il mondo. Madame Fourcade, che
ha bene recepito le lezioni del suo maestro, è brava e capace di esprimersi con
grande personalità e grinta; sicuramente all'altezza di essere ritenuta una delle
migliori interpreti della musica "grappelliana".
La seconda serata è stata dedicata allo stile "Swing! Swing?" o "Jazz
Manouche" eseguito da Biréli Lagrène, accompagnato da Frank Wolf
al sax, Laurent Gautier al contrabbasso e, Hono Winterstein, seconda
chitarra d'accompagnamento, come richiede la tradizione di questo stile.
Incredibile
la performance di Biréli Lagrène che per due ore ha espresso musica splendida,
improvvisata, suonata con l'anima e con una tecnica sbalorditiva. La mano sinistra
inarrestabile sul manico
della
chitarra a comporre note e armonie inimmaginabili, da fare strabuzzare gli
occhi persino agli "addetti ai lavori" presenti in teatro.
Sarebbe bello potere ascoltare insieme in concerto Birèli e Florance Fourcade.
Sicuramente riuscirebbero a creare qualcosa di incredibilmente bello e affascinante.
Persino Reinhardt Jean Baptiste (Django) ne sarebbe orgoglioso!
Ospite della terza serata di "Eventi
in Jazz" è stata
Sheila Jordan,
accompagnata dal collaudato trio tutto italiano, Roberto Cipelli al pianoforte,
Attilio Zanchi al contrabbasso,
Gianni Cazzola
alla batteria e da un quartetto d'archi, sempre caro a Sheila, Omnia String Quartet.
La vocalist è sempre magica; riesce a tenere costantemente alto il livello di tensione
e di attenzione del pubblico che non perde occasione per ricambiarla con applausi
calorosi e riconoscenza per ciò che ha saputo esprimere nel corso di tanti anni
di carriera, trascorsi a cantare ballads, composizioni scat o improvvisare al momento
testi formati da sequenze logiche.
La quarta serata è stata dedicata al "latin jazz" interpretato da Horacio
"El Negro" Hernandez con il suo gruppo "Italuba Quartet" composto da
Amik Guerra alla tromba, Ivan Bridon al pianoforte, Daniel Martinez
al basso.
Il
concerto di questo gruppo di musicisti cubani, che ha deciso di chiamarsi Italuba,
in omaggio al nostro paese che li ha ospitati per lungo tempo è stato brillante
e all'altezza delle aspettative.
Bravissimo
il trombettista Amik Guerra che con il suo sound deciso e potente ha ispirato
Horacio, funambolico, capace di trasformare per alcuni attimi la sua batteria
in tamburi dai quali, uscivano sequenze di suoni caratterizzati da ritmi afro.
Nella penultima serata della rassegna si è assistito ad un concerto di
grandissima levatura, grazie al "French Quartet" di
Rosario Giuliani,
accompagnato dal bravo pianista Pierre Bethmann, Remi Vignolo al contrabbasso
e Benjamin Hanocq alla batteria. Il musicista nostrano sorprende sempre di
più. Suono e tecnica magnifici. Interpretazione da vero leader. Nel corso del concerto
ha proposto alcuni brani tratti dal suo ultimo cd quali: "Suite
et Poursuite", strutturato in tre parti, "Bianco
e Nero", "More Than
Ever", "London by night"
(scritta a Parigi!). Rosario mentre suona ondeggia costantemente, il suo corpo spinge
il sassofono verso la ricerca di suoni intensi, pieni, fatti di passaggi di note
e ritmi velocissimi, intervallati da improvvisi rallentamenti per riprendere subito
percorsi tortuosi, per inerpicarsi verso vette lontane che Rosario certamente intravede
e sa come raggiungere.
"Eventi In jazz" si è concluso con il concerto di Ron Carter, accompagnato
dal talentuoso pianista Stephen Scott, dal percussionista Steve Kronn
e dal batterista Pyton Crossley. Per circa due ore Carter ha proposto
composizioni splendide di rara bellezza e fascino, eseguite con una semplicità che
solo i più grandi sanno esprimere. La musica di Carter è indescrivibile,
come sono indescrivibili le emozioni che riesce a creare. Solo l'ascolto permette
la reale percezione della sua grandezza.