Ho piacere di presentare agli amici di Jazzitalia un altro pregevole frammento
solistico di quel grande personaggio che è Ron Carter, contrabbassista dalle
grandi qualità e dalla tecnica straordinaria. Stralciamo uno dei chorus solistici
su Yardbird Suite, brano che appare nell'omonimo
CD (OJC 0252187-2001) di quel grande altista
che è Frank Morgan accompagnato per l'occasione da Mulgrew Miller
al piano e Al Foster alla batteria.
L' hit parkeriano, a tempo medium/up consta
di 32 battute in forma AABA e forse è uno dei brani più noti del mitico padre del
bop. Tuttavia, a parte le consueti pregevoli perle di buon gusto musicale e spiccato
senso melodico, questo solo di Ron Carter ci offre, ancora una volta, la
possibilità di riflettere su alcuni passaggi tecnici e su una ricorrente finezza
melodica tipica del bop. Ci stiamo riferendo ai frammenti di battuta 2-5-7-15 ed
altre più avanti, in cui, propri del linguaggio bop, compaiono dei cromatismi. E'
interessante notare come questi cromatismi rendano plasticità (anche) al fraseggio
di uno strumento come il contrabbasso, strumento non tra i più agevoli da piegare
a siffatte esigenze linguistiche, specialmente se inserito in un contesto bop.
Dunque l'esempio N° 1 mostra come sia possibile, facendo riferimento all'accordo
di dominante A7 e alla nota E che ne rappresenta il V° grado, spostarsi di un semitono
avanti e di uno indietro tanto che appunto il suono E ne risulti enfatizzato;l'ultimo
quarto della battuta 1 vede E-C# che di A costituiscono l'accordo, risolvere sul
D della battuta 2, accordo di Dmaj7 del quale se ne enfatizza subito il terzo grado,F#,
mediante cromatismo ascendente e discendente. Stesse considerazioni nell'EX. 2,
in cui il A7 b9 viene enfatizzato nei suoi suoni caratterizzanti mediante lo spostamento
cromatico di cui si è detto nell'EX 1 e che risolve sul D min7.
Altro aspetto, questa volta più schiettamente tecnico, è l'interessante
frammento che caratterizza battuta 28 e 33, una serie di terzine che si spostano
cromaticamente in senso ascendente e discendente. Precisato che i fraseggi che si
snodano su una scala cromatica "funzionano", per loro stessa natura, su più tipi
di accordi, diciamo che gli aspetti tecnici da considerare sono 2: l'intonazione
e l'articolazione. Gli esempi 3 e 4 mostrano un approccio con le terzine cromatiche
che si spostano in senso ascendente avanzando di semitono. In questo caso è bene
fare riferimento all' 1° dito che deve restare sempre pigiato a contatto con la
corda e avanza senza alzarsi, quando deve. Parimenti anche nell'esercizio 4, che
consta di terzine discendenti, è sempre l'indice che indietreggia anche se la nota
da eseguire è sul IV° dito. Ad esempio nell'esercizio 5 la prima terzina G-Gb-F
termina con il 1° dito sul F; nell'affrontare la terzina successiva, che inizia
dal F#, piuttosto che pensare di collocare il IV° dito su detta nota conviene spostare
il 1° dito, l'indice, sul E e così via.
Gli esercizi 5 e 6 e 7 mostrano approcci simili ai precedenti ma con spostamenti
di tono, ascendente e/o discendente. Dunque è tutto per questa puntata e confermando
la mia disponibilità a rispondere a quesiti vi diamo appuntamento ad una prossima
lezione.
Buon Lavoro
Marcello Sebastiani
Frank Morgan - sax alto
Mulgrew Miller - piano
Ron Carter - contrabbasso
Al Foster - batteria
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21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 07/02/2010
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