Sperando di fare cosa gradita agli Amici di Jazzitalia ho pensato di
realizzare l'adattamento di un MINUETTO tratto dal repertorio di viola da
gamba di epoca settecentesca.
La ovvia domanda potrebbe essere: "Cosa ci fa un Minuetto per due
contrabbassi, e pure suonati con l'arco, in un Web Site dedicato al Jazz?".
La risposta sarebbe da ricercare nell'ottica dello studio del
contrabbasso che, in quanto strumento ad arco con sue peculiarità e
problematiche ben precise, ci imporrebbe una certa conoscenza della letteratura
ad esso legata oltre che all'acquisizione di un minimo di abilità nell'utilizzo
dell'arco.
E' cosa nota, infatti, che la padronanza dell'intonazione
nella pratica contrabbassistica, sia essa a livello classico che jazzistico, si
acquista e quindi si perfeziona con la scuola dell'arco che, comunque,
accompagnerà il contrabbassista, anche quello più esperto, per tutta la sua
carriera e mai si potrà definire come "totalmente" raggiunta.
L'intonazione ha
la tendenza ad essere sempre insicura e claudicante nella pratica contrabbassistica, come in quella di tutti gli altri strumenti ad arco, poiché
legata a fattori di impostazione, meccanici e tecnici, e quindi è chiaro che
necessita di assidua attenzione.
Un altro motivo che mi ha indotto a proporre
questo "Minuetto" per due contrabbassi è la difficoltà che spesso gli allievi
mostrano allor quando si tratta di "suonare insieme", specialmente con un altro
contrabbasso. L'esecuzione di frasi che si incastrano con altre, induce
all'osservanza di una "intonazione" reciproca e all'"adattamento" dei suoni
eseguiti, se si vuole far emergere la costruzione contrappuntistica del brano in
tutta la sua efficacia e bellezza.
La capacità di eseguire la singola melodia, poi, mentre se ne ascolta un'altra di fianco, abitua l'orecchio proprio alla
pratica del suonare insieme. Se a ciò si aggiunge il mero esercizio dell'arco e
la possibilità di divertirsi nell'eseguire i duetti (che sono stati da sempre
molto ben visti da strumentisti di tutte le epoche), si comprenderanno
facilmente i motivi che mi hanno indotto a presentare tale brano
in questo contesto.
Prima di salutarvi e darvi appuntamento alla prossima
imminente lezione, mi corre l'obbligo di formulare qualche raccomandazione.
- Studiare a tempo lento entrambe le melodie ed alternarsi col partner
nell'esecuzione.
- Eseguire le melodie con l'arco tendenzialmente "alla punta", onde ottenere
quel suono NON eccessivamente poderoso che, "filologicamente", è più vicino
all'esecuzione
gambistica.
- La velocità di esecuzione di un Minuetto è indicativamente sul
"moderato" e
mai più di tanto.
- Chi riesce, adotti un vibrato sulle note lunghe
che sia piuttosto stretto (ma
non "frenetico")
Sperando di essere stato esaustivo e che la mia scelta sia di Vostro gradimento,
vi do appuntamento alla prossima puntata...magari con qualcosa di più....
jazzistico!
MARCELLO SEBASTIANI
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Data pubblicazione: 05/12/2001
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