Emarcy
Il 23 gennaio 1943 Duke Ellington rappresentò la prima del suo lavoro
mitico, la prima Suite che la storia del Jazz ricordi: "Black, Brown and
Beige" articolata in tre sezioni, The Blues, Emancipation Celebration e Come
Sunday. Ed è proprio in questa ultima sezione che si ispira il lavoro in Duo
di Hank Jones e
Charlie
Haden i quali ripercorrono il repertorio legato alla prassi religiosa
degli schiavi negri d'America nel loro giorno free, dedicato alla preghiera,
momento di speranza e al tempo stesso di liberazione. "Take My Hand My Precious
Lord ", scritto da Tommy Dorsey, è il primo brano del CD "Come Sunday"
registrato nel 2011 e pubblicato nel
2012 per la EMarcy (Decca Records). Prendiamo
dunque in considerazione questo brano per soffermarci ancora sulla figura del mitico
contrabbassista provando a trarre qualche utile spunto didattico analizzando il
tema, l'accompagnamento e il solo del nostro beniamino.
Il Tema del contrabbasso ha inizio dopo una
breve intro pianistica di 4 battute nella tonalità di F maggiore. Nella tessitura
semplice ed essenziale della melodia, così come vuole la tradizione popolare afroamericana,
si evidenzia tutta la pregnanza espressiva del linguaggio contrabbassistico di Haden,
espressività fatta di pronuncia cruda priva di enfasi, dal suono pieno e naturale,
dalla declamazione sicura ma non ostentata. Per questa sezione forse è molto utile
ascoltare lo stralcio audio disponibile notando anche come siano ben differenziate
le figurazioni binarie e ternarie, tuttaltro che meramente accademiche anzi naturali
e spontanee come lo sarebbe una linea melodica cantata dalla voce che sgorga dal
profondo dell'Anima.
All'esposizione tematica segue l'intervento pianistico di Hank Jones (magistrale)
e anche in questo caso l'accompagnamento del contrabbasso si limita ad una
efficace sobrietà, perfettamente coerente alle caratteristiche espressive e ritmiche
che abbiamo rilevato nel tema. La tendenza sarebbe quella di adeguare l'incedere
contrabbassi stico alle evoluzioni solistiche del pianoforte, mentre invece Haden,
con rigorosa precisione adegua la linea ai leggeri ritardi e ai minimi anticipi
del solista, indice di grande sensibilità musicale e di profonda conoscenza del
linguaggio musicale afroamericano. Anche in questo caso non si evidenziano inutili
concessioni a giochi ritmici da parte del contrabbasso che da abile declamatore
tematico si trasforma in altrettanto funzionale strumento di supporto ritmico e
armonico, umile e per questo ancor più prezioso.
Molto interessante il solo contrabbassistico di Haden che si snoda con abili movimenti
melodici e particolarità ritmiche che, pur nella solo essenzialità, rendono un grande
effetto. Il costrutto del solo è di estrema efficacia richiamandosi al mood del
brano che ha caratteristiche intimistiche e piuttosto evocative.E veniamo all'aspetto
più specificamente tecnico-musicale che la sezione relativa al solo contrabbassistico
ci offre. L'abilità di produrre spunti improvvisativi è davvero superlativa
in
Charlie Haden, genio dalla creatività estemporanea insuperata
di cui la letteratura jazzistica ne è davvero ricolma. In Haden si coniugano con
sapiente spontaneità rigore ritmico e costruzione melodica, frammenti di respiro
con argute evoluzioni, ritardi ed anticipi come sarebbe possibile nell'eloquio verbale
dando alle frasi una magica espressività. Anche in questo caso giova l'ascolto (e
la riflessione) sul corredo audio disponibile anche perché la trascrizione non restituisce
le sfumature che la notazione musicale renderebbe sia pur in maniera approssimativa.
Gli spunti didattici seguenti sono stati desunti da alcuni passaggi solistici di
Haden e offrono l'opportunità di praticare scale frammenti di esse con alcune varianti
ritmiche così come vengono suggerite dal solo.
Alla bar 37 è associato l'Ex. 1 che consiste in una scala di modo
maggiore nella tonalità di C, scala che poi dovrà essere praticata con la stessa
figurazione e a velocità progressive, in tutte le tonalità. L'EX. 2 invece
tra spunto dalla bar. 39 in cui si evince che la scala inizia dal quinto
grado per terminare sull'ultimo ottavo della battuta. L'EX. 3 è una possibile
variante fra le tante del frammento di bar. 42. In questo caso il nostro
esercizio si basa sulla scala maggiore di C applicando la figurazione ritmica su
i vari gradi della scala che generano gli accordi moralmente. La bar.44 ci
suggerisce un fraseggio su un accordo di dominante basato sull'inizio dal secondo
grado della scala per chiudere sulla tonica dell'accordo così come proposto nell'
EX. 4. Nell'augurarvi buon lavoro vi ricordo che gli esercizi proposti vanno
eseguiti in tutte le tonalità e incrementando progressivamente la velocità metronomica
onde assicurarsi una solida meccanica dell'esercizio.
Un ultimo suggerimento è quello di tralasciare questi esempi dopo lo studio costante
ed evitare accuratamente di riproporli intenzionalmente così come pedissequamente
memorizzati: Le frasi studiate a…tavolino non hanno mai avuto un fascino significativo
e soprattutto vengono meno a quello che è il fondamento del jazz, l'improvvisazione.
Perciò, seguendo l'insegnamento del geniale Dizzy Gillespie ("Studia tutto, impara
tutto, poi dimentica…") studiamo approfonditamente e lasciamo che ciò che è
stato acquisito maturi e scaturisca spontaneamente durante la performance. Buon
Lavoro.
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Data pubblicazione: 02/09/2012
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