A
pochi giorni dalla scomparsa di una pietra miliare del contrabbasso jazz al
quale ogni contrabbassista è debitore, di una colonna portante della musica
afroamericana, uno dei padri del be-bop, corre l'obbligo ricordare questa
mastodontica figura proponendo agli amici lettori di JAZZITALIA un walking bass
con un solo a seguire.
Il brano in questione è riferito ad un blues del mai troppo osannato
bassista Ray Brown, mitico protagonista degli ultimi 50 anni di jazz. Se
si elencassero tutti i vari personaggi del jazz con i quali Ray Brown ha
collaborato, verrebbe fuori una "Nuova Enciclopedia del Jazz". Già al fianco di
Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Bud Powell nel primo
periodo del Bop, Ray Brown è stato conosciuto dal pubblico di tutto il mondo
grazie al lungo e proficuo sodalizio con il pianista canadese Oscar Peterson.
Da allora le collaborazioni si sono intensificate fino a raggiungere lo
straordinario numero di duemila sedute di registrazione effettuate, come si
diceva, con la maggior parte dei personaggi che nel jazz hanno fatto scuola.
Il
motivo di tanto successo è certamente da ricercare nelle grandi capacità di
questo contrabbassista, nella precisione e nella finezza dei walking, nella
efficace musicalità dei solos, nel suono poderoso ed incisivo che caratterizzava
le sue linee.
Non meno intensa è stata l'attività del Ray Brown didatta il cui "Bass
Method", di ormai
lontana pubblicazione, resta un punto di riferimento per intere generazioni di
contrabbassisti e sul quale, a breve, avremo modo di tornare a parlare.
"Port of Rico"
è dunque un brano tratto da uno degli ultimi lavori di Ray Brown (Telarc CD
83388) ed è uno shuffle blues in tonalità di C maggiore.
Particolarmente interessante e moderno è il walkin introduttivo che si
snoda con una sonorità molto particolare, un po' inconsueta, che enfatizza le
note fondamentali dell'accordo meno di quanto abitudinalmente abbia amato fare
il compianto bassista.
A seguire è riportato il primo chorus del solo nel quale si ritrova tutta
la verve solistica del nostro musicista, solo che si profila molto vario
ritmicamente e con una interessante scelta di note.
So Long Ray!!
MARCELLO SEBASTIANI
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Data pubblicazione: 07/08/2002
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