In
questa puntata ci occupiamo di un musicista dai lunghi trascorsi musicali,
creativo, profondo conoscitore della letteratura contrabbassistica, stimato
collaboratore di musicisti come Roland Kirk...,nonchè personaggio
impegnato sul fronte dei "diritti umani" (per saperne di più visitate il suo
sito:
www.globaldialog.com/~rdavis/index.html).
La trascrizione che ho il piacere di presentare agli amici lettori è
relativa quindi ad un brano "traditional", un blues che contiene in se tutta la
genuina atmosfera della musica popolare americana e che Richard Davis
interpreta con l'arco sia nell'esposizione del tema sia nella parte
improvvisata.
Per
maggior chiarezza ho ritenuto opportuno trascrivere anche la parte pianistica
suonata da John Hicks al pianoforte nel CD "The
Bassist" (Palmetto
Records PM.2071 ) al quale questo brano si riferisce.
Si tratta di un tema abbastanza semplice, come d'altra parte si conviene
ad un brano "popolare" che risulta essere tendenzialmente cantabile nelle prime
quattro battute mentre nelle successive quattro lo spunto è essenzialmente
ritmico, per poi riallacciarsi alla semifrase iniziale, quadro espositivo che
resta pressocchè invariato nella ripetizione del tema.
Nell'improvvisazione, anche questa con l'arco, Mr Davis parafrasa
leggermente il tema iniziale ma aggiunge delle significative varianti ritmiche (bar
36-37) per poi tornare alla fase di estremo finale del suo primo chorus.
Nella seconda parte l'improvvisazione riprende con una figurazione
ritmica che ha la pretesa di dare dinamicità al brano (bar 40-41),
dinamicità che viene incrementata da una figurazione ritmica (bar 42-43),
in cui si alternano terzine e quartine di semicroma che conducono al rapido
"gruppetto" (bar. 44-45) di note alternate alle pause.
Il solo si chiude con una ovvia, ma efficace, citazione delle ultime
quattro battute del tema originale, anche questa tipica prerogativa dei blues
popolari.
Per comodità degli amici di Jazzitalia, riporto anche le arcate mentre si
lascia ampia libertà per le diteggiature che, comunque, diventano pressocchè
scontate se manteniamo per buone le due regole fondamentali di una buona
esecuzione: intonazione e facilità (meccanica) di azione.
Alla prossima.
Marcello Sebastiani
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Data pubblicazione: 14/10/2002
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