Splasc(h) records 2005
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Riccardo Fassi Tankio Band
Plays the Music of Eric Dolphy
1. Hat And Beard - 7.13
2. Less - 3.49
3. For Eric - 1.44
4. Something Sweet Something Tender - 4.41
5. Seventeen West - 3.48
6. Miss Ann - 4.03
7. Straight Up And Down - 5.47
8. Miss Ann - 1.27
9. Out There - 5.18
10. Out To Lunch - 6.47
11. Gazzelloni - 1.25
12. Gazzelloni - 7.07
Riccaro Fassi - piano Andy Gravish - tromba Giancarlo Ciminelli - tromba Massimo Pirone - trombone, trombone basso Roberto Pecorelli - tuba, trombone basso Sandro Satta - sassofono alto Michel Audisso - sassofono alto e soprano, clarinetto basso Mauro Verrone - sassofono alto Torquato Sdrucia - sassofono baritono Achille Succi - clarinetto basso Ricardo Luppi - flauto Steve Cantarano - contrabbasso John Arnold - batteria
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Grazie alla commissione del festival jazz di Tivoli e dell' Associazione
Costa della Forma, Riccardo Fassi ha celebrato lo scorso anno con l'uscita
su CD di un progetto dedicato alla musica di Eric Dolphy i 20 anni di attività
dal primo disco Splasc(h) records, datato 1985.
Come afferma il pianista e compositore varesino, "l'idea di arrangiare per grande
organico la musica di Dolphy si è rivelata un'interessante sfida sia dal punto di
vista dell'arrangiamento che dell'improvvisazione". Non dev'essere stato semplice
coordinare un organico numeroso – 10 fiati, oltre alla sezione ritmica – eppure,
ascoltando il disco, tutto sembra andare per il verso giusto e concordiamo con il
pensiero di Fassi riguardo al fatto che il suono dell'orchestra risulta arricchito
grazie alla presenza, oltre al sax contralto, del clarinetto basso e del flauto
(suonati nell'ordine da Sandro Satta, in alternanza con Mauro Verrone,
Achille Succi, che figura come artista ospite, e Riccardo Luppi),
in modo da avere una sezione composta dai tre strumenti di Dolphy suonati
contemporaneamente. Un'ultima annotazione interessante del leader riguarda gli arrangiamenti
che "si sviluppano su strutture che tengono conto di tutte le tracce lasciate
da Dolphy: strutture aperte, giri armonici inconsueti, improvvisazioni collettive,
accostamenti timbrici, contrasti ed ironia". Il CD comprende l'esecuzione integrale
dell'album Out To Lunch – inciso dal sassofonista
nel febbraio 1964, pochi mesi prima della morte
improvvisa e inaspettata, alla fine di giugno, causata da una forma diabetica che
non gli era stata diagnosticata – più altre perle del suo repertorio. Le 12 tracce
sono in realtà 11, perchè l'undicesima è l'introduzione per flauto solo della dodicesima,
Gazzelloni. 10 sono composizioni di Dolphy –
9 in realtà perchè Miss Ann è eseguita sia per
grande organico che per solo sax alto (Sandro Satta) – ed uno,
For Eric, è un breve omaggio del leader per piano
solo.
Pur essendo pensati per ampio organico, i nuovi arrangiamenti non tradiscono
il suono e lo spirito dolphyano. I musicisti sembrano molto concentrati, creativi,
pur nel rispetto delle parti, e ispirati, sin dal brano d'esordio,
Hat and Bread, nel quale emergono, nell'ordine,
gli assolo di Massimo Pirrone al trombone, di Giancarlo Ciminelli,
alla tromba con sordina - con una citazione dell'ultimo Davis ("Jean Pierre")
- e libera, e di John Arnold alla batteria che costruisce nella prima parte
un assolo in stile Swing Era, mentre nella seconda alterna uno stile Bop ad uno
moderno.
Dei 13 musicisti, ognuno si ritaglia almeno un intervento solistico, ad
eccezione di Roberto Pecorelli, alla tuba e al trombone basso, tuttavia distinguibile
nettamente nell'insieme delle varie esposizioni tematiche. L'ospite Achille Succi
si pone in bella evidenza con un lungo assolo pieno di sfumature in
Something Sweet, Something Tender, mentre restiamo
favorevolmente impressionati dall'incisione ‘overdubbing' di ben 4 tromboni, di
Massimo Pirrone, che interpreta con perizia, groove e brio l'arrangiamento
ideato da Fassi per Seventeen West. Di
Miss Ann, oltre alla versione per grande organico, possiamo apprezzare anche
una sintetica esposizione per solo sax contralto di Sandro Satta, che dà
vita ad un assolo trascinante in Out There,
organizzato secondo un emozionante climax ascendente.
Straight Up And Down, con ben sei interventi
solistici è un brano in cui si respira un'atmosfera di mistero, che crea una tensione
non risolta nemmeno nel tema finale, di più facile comprensione.
Ottima Gazzelloni, introdotta dal
celestiale flauto di Riccardo Luppi, che detta il tema per l' ensemble e
si costruisce il primo dei tre assolo, assecondato dal pulsare del contrabbasso
di Steve Cantarano e dal fraseggio spezzettato della batteria di John
Arnold.
Un disco da ascoltare più volte, per assaporarne le diverse sfumature
timbriche ed apprezzarne gli arrangiamenti e da confrontare in un secondo momento
con le versioni originali di un gigante del jazz, che sebbene scomparso troppo presto
ha lasciato nei dischi una musica originale, precorritrice delle avanguardie sviluppatesi
nella decade a cavallo tra gli anni '60 e
'70.
Giovanni Greto per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 21/01/2007
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