Presentato il 15 luglio all' Auditorium Parco della Musica di Roma, il
disco celebra la lunga attività degli Aires Tango: dieci come gli
album pubblicati, quindici come gli anni di attività. La band si è formata nel 1994
dall'idea di
Javier
Girotto e ciò viene ricordato con vibrante espressività
dal sassofonista e compositore argentino, sostenuto dall' estro dell'ottimo pianista
Alessandro Gwis, in linee melodiche avvolte in esecuzioni sicure e
fluide di basso e batteria affidate, rispettivamente, a Marco Siniscalco
e Michele Rabbia: una sperimentazione piena di passione e malinconia,nella
quale il riferimento ad Astor Piazzolla, la cui estetica aleggia per tutto il concerto,
lascia andare ad immagini di paesaggi dai confini indefiniti, immersi da sonorità
che evocano i barrios e la pampa, pur restando vigorosamente vicini
a movenze d'ensemble assolutamente contemporanee.
Il quartetto torna a fare musica assieme dopo
un periodo di distanza, durante il quale ognuno ha lavorato per conto proprio, per
riproporre il sound atipico che li ha sempre contraddistinti, dal tango argentino
all'improvvisazione jazzistica. Dalle dichiarazioni del band leader ben s'intuisce
quanto sia stato voluto questo nuovo lavoro, quanto ancora senta di dar vita ad
un evento musicale in cui proporre varietà timbriche in un cromatismo sfumato e
cangiante, ora lieve e sognante, ora intenso ed incisivo. La sua carriera, documentata
da una copiosa produzione discografica e da un gran numero di esibizioni dal vivo,
è stata sempre all'insegna della ricerca personale che meglio riflettesse le esigenze
espressive che di volta in volta prendevano luce nel corso della vita.
In questo contesto la variante latina è preponderante, ritmicamente perfetta
per le virtuose evoluzioni blue di
Girotto.
Su questa base, con la sobria ma discutibile aggiunta degli effetti elettronici,
si alternano melodie intense, sentimentali e rapide, riprodotte mantenendo un'articolata
varietà di modulazioni che consentono di disegnare un filo conduttore e di arginare,
pur non sempre riuscendovi, il rischio che l'insieme risulti ridondante. Qualche
perplessità, specie nell'esecuzione live, circa gli assoli: le riflessioni
sonore fra jazz e tradizione argentina, tra musica "colta" e spirito gaucho,
offrono affreschi melodici suggestivi ma talora, a parere di chi scrive, non del
tutto lineari da un punto di vista stilistico rispetto ai luminosi incipit,
eccessivamente ampliati ad un'ipotetica sintesi tra free e stilemi inaspettatamente
vulcanici che finiscono per recedere in toni dal contenuto evanescente nei quali
si ha la sensazione che non esprima, con la libertà che vorrebbe, il proprio complesso
quanto ricco mondo interiore.
In ogni caso, il disco si sviluppa e prende forma partendo dai temi malinconici
ed i fraseggi determinati di "10/15" passando per la ballata "Para Biagio",
tra i momenti quieti di "Corale I", i soli di puro tango di "Pasos"
e l'arrangiamento romantico di "Pasion Albiceleste". il brano che sembra
maggiormente distinguersi è "Buster Keaton", omaggio all'eccentrico e straordinario
attore e regista statunitense, dove il ritmo frenetico dell' interplay trai
piano e sax prende forma attraverso un tema originale e lo sfondo di una macchina
da scrivere, nell'intento di rafforzare la ritmica della batteria.
Un disco personale ed evocativo, in definitiva, un' interessante rilettura
di un genere che è la cultura di un intero popolo, amalgamato con originalità ad
evocazioni jazzistiche, ma che non appare del tutto all'altezza delle prove cui
Girotto
aveva abituati.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 26/12/2009
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