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F. Zeppetella - E. Bex - G. Laurent - R. Gatto
Chansons!
Via Veneto Jazz Millesuoni (2017)
1. E la chiamano estate (Califano-Martino-Zanin)
2. Bocca di rosa (De André)
3. Buonanotte fiorellino (De Gregori)
4. A me me piace ‘o blues (Daniele)
5. Napule è (Daniele)
6. Luna rossa (De Crescenzo-Vian)
7. Avec le temps (Ferré)
8. C'est si bon (Betti-Hornez)
9. L'été indien (Dassin)
10. Le temps des cerises (Clément-Renard)
11. Le bon dieu (Brel)
Fabio Zeppetella - guitar Emmanuel Bex - organ and vocals Géraldine Laurent - alto sax Roberto Gatto - drums
Terreno estremamente scivoloso quello della canzone, per il jazz.
Qui non si parla ovviamente delle canzoni nate in seno ai musical statunitensi,
che hanno proprio una vocazione a diventare standard jazzistici, ma delle canzoni
italiane e delle chansons d'oltralpe. Notevole dunque l'ardire di Zeppetella,
che coinvolge nel suo progetto due francesi, il navigato organista Bex e
la più giovane sassofonista Laurent, e il nostro
Roberto
Gatto, sempre a suo agio in ogni contesto.
Nonostante il valore oggettivo del quartetto in cui ciascun componente
svolge il suo compito più che correttamente, alcune canzoni, specie italiane, tranne
E la chiamano estate e le due di Pino Daniele, si mostrano decisamente deboli
innanzi a un arrangiamento jazzistico. Così non è per Avec le temps di Leo
Ferré che, da capolavoro qual è, viene resa dal sax alto della Laurent con intensa
partecipazione; persino C'est si bon, in versione dinamica e swingante, non
sfigura, e altrettanto l'ottocentesca (ma conosciuta nella versione di Yves Montand)
Le temps de cerises, e ovviamente anche la splendida Le bon dieu di
Jacques Brel opportunamente accelerata, mentre altrettanto non può dirsi per
L'été indien, solo parzialmente riuscita.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
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Data pubblicazione: 21/04/2018
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