IAJE Annual Convention 2008 Toronto, Canada - gennaio 2008 Written by Jamie Baum, flutist/composer
E' un vantaggio ed uno svantaggio al tempo stesso il fatto che all'Annual
Convention dell'IAJE vi sono così tanti concerti, clinics, masterclasses a cui partecipare,
persone da incontrare, strumenti da provare, stand da vedere e chiacchiere da fare…Decidere
il da farsi e giungere in tempo alle mete prefissate, sono i due principali "problemi"
da affrontare appena usciti dalla calda e accogliente stanza del proprio hotel per
avventurarsi nelle numerose offerte.
Dato che vivo a NYC e che spesso posso ascoltare
molti dei musicisti che si esibiscono in queste occasioni, sia noti e consolidati
che giovani promesse, mi piace cercare di seguire musicisti che non ho mai visto.
Ovviamente non mi sono persa il principale evento di quest'anno, il concerto del
sabato sera che prevedeva quattro top band canadesi. In competizione con la star
della tromba Randy Brecker, il quale si esibiva presso il noto Rex Hotel
Jazz & Blues Bar. I partecipati per questo evento presentato dal Canada Council
for the Arts sono stati un po' ridotti. Iniziato con il Francois Houle Octet,
seguito da Les Projectionists, Barry Bromberg's Random Access Large Ensemble
e concluso con il Mainstream Icon Quintet. La musica ascoltata ha spaziato
dallo straight-ahead modern jazz alla fusion intrisa di rock. Sebbene il set eseguito
da ogni band fosse piuttosto lungo per una serata contenente quattro gruppi, il
pubblico ha mostrato grande entusiasmo, gradendo i differenti stili proposti.
L'Inghilterra ha avuto una non usuale vasta presenza alla conferenza di quest'anno,
supportata dall'Arts Council, etichette discografiche, radio e aziende del settore.
Con un raduno di aziende e musicisti irlandesi, scozzesi e britannici che si sono
esibiti o che hanno semplicemente partecipato al più grande stand della Industry
Exposition. Il loro obiettivo era riassunto nel titolo del loro CD promozionale
"Brit Jazz breaks Out". Due esibizioni che hanno
particolarmente colpito hanno incluso il gruppo di "giovani leoni" Empirical,
già vincitori dell'EBU European Jazz Competition 2007
e la sempre ispirante esibizione di Kenny Wheeler e Norma Winstone
insieme alla Big Band dei Conservatori inglesi. Sebbene molta della musica proposta
fosse interessante e ben suonata dal gruppo, il pubblico - me compresa - non ha
gradito il fatto che gli artisti ospiti principali fossero stati fatti uscire solo
per l'ultimo brano,in una performance durata un'ora.
Come compositore, cerco di prender parte tra I brani che sono seguiti annualmente
alla Conference Opening General Session. Sponsorizzata da IAJE e ASCAP, questi premi
sono assegnati sia ad un compositore famoso che ad un emergente per i risultati
ottenuti riguardo le loro capacità compositive. Ogni musicista ha l'incarico di
comporre un lavoro in onore di un artista scelto dal IAJE e, quest'anno, si è trattato
di Frank Foster ad ottenere tale tributo.
Ad
aggiudicarsi il riconoscimento come compositore noto è stato Tim Hagans,
rinomato trombettista, compositore/arrangiatore che ha ottenuto anche una nomination
ai Grammy per uno dei suoi numerosi album. "Per il brano
Box of Canoli, ho composto quattro differenti episodi
che erano apparentemente non correlati tra loro nella melodia, nell'armonia e nell'impatto
sonoro in generale. Le differenze erano evidenti e ovvie, ma man mano che lavoravo
sul materiale, similitudini, sottili e nascoste, diventavano ovvie. I tre minuti
finali del brano combinano questi materiali per costituire come un quinto episodio.
Mi piace molto lavorare in questo modo. Sebbene ho scritto 4 diversi momenti, nel
subconscio ho inserito pochi elementi comuni sapendo che avrei poi provato a combinare
tutti gli ingredienti per un compendio finale. Questa riuscita conclusione musicale
offerta all'ascoltatore un senso di completezza e soddisfazione così come suonarla,
fornisce ai musicisti una interessante esperienza. Vi sono anche alter influenze
collaterali al brano oltre Frank Foster che si possono individuare in
Dmitri Shostakovich, Einojuhani Rautavaara, Aaron Copland e
Thad Jones."
La compositrice emergente Ayn Inserto ha ricevuto diversi premi per
le sue composizioni ed è un'insegnante del Berklee College of Music. "Il mio
brano, Vinifera, deriva dalla frase Vitis vinifera
che è un tipo di uva commune da cui si ottengono molti vini. L'ispirazione per questo
brano nasce dall'essere andata ad assaggiare il vino nella Napa Valley. Penso sia
il pezzo più variegato che abbia mai scritto. Ho voluto comporre un brano che fosse
energico, fuori dalle tonalità convenzionali ma comunque accessibile a molti. Spero
di essere riuscita ad ottenere ciò scrivendo prevalentemente in chiave "minor" ed
utilizzando molti più contrappunti di quanto ne abbia fatto uso nel passato. Nell'insieme,
ho voluto semplicemente comporre un buon brano musicale che scorra in modo fluido
e che possa essere gradito dall'ascoltatore."