Atina Jazz Winter IV Edizione Atina, 4-5-6 gennaio 2013
di Vincenzo Fugaldi
Uno sfondo di monti innevati ha fatto
da cornice ai luoghi del festival della cittadina della Valcomino, giunto quest'anno
alla quarta edizione invernale, ma la cui versione estiva ha già superato il traguardo
del venticinquennio. Condotte con entusiasmo e competenza da Maurizio Ghini
ed Elide Di Duca, le tre giornate, realizzate in collaborazione con CamJazz
e Jando Music, erano interamente dedicate ad alcune interessanti realtà del jazz
italiano, con concerti in anteprima, tutti gratuiti, e presentazione di nuovi progetti.
Alla musica si sono affiancati dei workshop realizzati in collaborazione con l'Università
di Cassino (Comunicare lo spettacolo e Gestione del marchio e delle sponsorizzazioni),
una mostra di fotografie di Andrea Boccalini, degustazioni di prodotti tipici e
un breve tour della valle.
Dopo il Marco Valeri Quartet, che ha proposto in anteprima
il cd «The Apple», appena pubblicato da Jando Music, lo spazio imponente
del salone del Palazzo Ducale di Atina ha accolto il trio del pianista Alessandro
Lanzoni, classe 1992, che insieme al contrabbasso di Matteo Bortone e
alla batteria di Enrico Morello ha presentato le musiche del suo cd per l'etichetta
CamJazz, «Dark Flavour». Ben supportato dalla ritmica, il pianista, sulla
scena da anni nonostante la giovane età, ha spaziato tra brani originali (da citare
il brano che dà il titolo al cd) e standard eseguiti con gusto, come nel caso delle
monkiane Crepuscule With Nellie, addizionata di una introduzione a tempo
libero, Introspection, e della coltraniana Satellite. La sua proposta
si concreta in un modern mainstream padroneggiato con competenza.
Lo spazio suggestivo del Cantinone Visocchi ha ospitato la performance
in solitario di Michele Rabbia, che sempre per CamJazz è autore del dvd
«Dokumenta Sonum». Dedicato a John Cage e Carmelo Bene, il concerto multimediale
del percussionista, creativo e concentrato, spaziava tra elettronica e suggestioni
acustiche, evidenziando la convenzionalità dell'idea di separare ritmo, melodia,
suono e rumore. Un gesto di poesia che ha ben pochi precedenti, coeso e affascinante
nella sua semplicità e trasparenza, da parte di un artista ammirato da pubblico,
critica e musicisti.
Premiato come miglior nuovo talento 2012 nel Top Jazz promosso
dalla rivista Musica Jazz, il giovanissimo pianista Enrico Zanisi, in trio
con Francesco Ponticelli al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla
batteria, ha suonato i brani contenuti nel suo ultimo cd (CamJazz), «Life Variations».
La sostituzione del contrabbassista, che sul cd era Joe Rehmer, non ha nociuto all'insieme,
e Zanisi ha evidenziato piena maturità compositiva ed esecutiva, mostrando di essersi
ben meritato il riconoscimento ottenuto.
Enzo
Pietropaoli ha presentato ad Atina le musiche contenute nel suo recentissimo
cd «Yatra vol. 2», edito da Jando Music, alla testa del quartetto composto
da Fulvio Sigurtà alla tromba, Julian Mazzariello al pianoforte e
Paternesi alla batteria. Le musiche del quartetto del contrabbassista continuano
a caratterizzarsi per senso melodico e freschezza, alternando splendide composizioni
originali (In Praise Of B, Ricordi, Ogni domenica) a brani
come Gracias a la vida di Violeta Parra, Tonight di David Bowie e
Iggy Pop, Long Journey di Sarah Jarosz, brano che ha visto la suggestiva
partecipazione dello zampognaro Diego Fusco. Il quartetto ha mostrato un affiatamento
encomiabile, grazie al contributo di ciascuno, da Sigurtà che spaziava dalla massima
liricità a un fuoco swingante, a Mazzariello che ha suonato con indomita perizia
nonostante un infortunio alla schiena, a Paternesi col suo drumming musicalissimo
ed entusiasta, al leader che si è prodotto in assolo colmi di grazia e leggerezza.
Il quintetto di Alessandro Paternesi, con Simone La
Maida al sax alto, Enrico Zanisi al pianoforte, Federico Casagrande
alla chitarra e Gabriele Evangelista al contrabbasso, ha recato ad Atina,
raggruppate in due suite, le valide e articolate composizioni contenute nel cd
«Dedicato», pubblicato nel 2012 dalla Radar. Pur penalizzato da un guasto
all'amplificatore della chitarra a metà concerto, il quintetto, anche con il cambio
di chitarrista (nel cd era Francesco Diodati), si è confermato fresco e comunicativo,
e un ruolo di spicco, oltre al leader che ha scatenato la propria grande inventiva
ritmica, era rivestito dal moderno e dinamico sax alto di La Maida, che in assolo
ha palesato doti notevoli.
Il compito di chiudere il festival è toccato al trio New LoKomotive
(Tommaso Folchetti, pianoforte e composizioni; Mario Mazzenga, basso
fretless a cinque corde; Giulio Marcelli, batteria), che accoglieva nella
formazione la pocket trumpet, il flicorno e l'elettronica di Luca Aquino.
Dopo iniziali atmosfere sognanti a tratti debitrici della lezione evansiana, l'ingresso
di Aquino ha fornito alla musica piglio e sicurezza, conducendola su terreni elettronici
e contemporanei, ma anche su spazi colmi di swingante energia.