Oltremente Festival. Itinerari di Jazz Contemporaneo Scoglitti (Vittoria), 2-4 settembre 2016 di Vincenzo Fugaldi
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La terza edizione del festival in provincia di Ragusa, patrocinato
dal Comune di Vittoria, organizzato dall'Associazione Quattroetrentatre presieduta
da Claudio Zarba, per la direzione artistica di Alessandro Nobile, si è svolta
in tre serate al Molo di Levante, affiancata da un laboratorio musicale sull'improvvisazione
e la musica d'insieme condotto da Giancarlo Schiaffini.
La suggestiva collocazione del palco su un molo affiancato
da due lati dal mare ha accolto nella prima serata un gruppo tutto siciliano denominato
Manziluna e costituito dal batterista Carmelo Graceffa, dal chitarrista
Leonardo Grimaudo e dal sax alto Calogero Genco, con ospite la cantante
Laura Lala. I quattro hanno proposto composizioni originali che accolgono
e inglobano istanze elettroniche, fresche e comunicative grazie alla perizia di
ciascuno e a un approccio che, pur di respiro globale, non dimentica le radici mediterranee
a partire dalla scelta del nome (in arabo "nostra casa") e coniuga una grande apertura
ritmica affidata alla batteria e un respiro armonico particolare garantito dalla
chitarra elettrica di Grimaudo (musicista trapanese da molti anni stabilitosi in
Olanda), su cui si innestano i colori delle terse sonorità del sax alto di Genco
e la bella voce di Laura Lala, sicura sia nei vocalizzi che nei brani cantati in
inglese e in quelli in siciliano.
Davvero coraggiosa la scelta di ospitare nell'incantevole - ma non silenzioso -
palco sul molo uno dei gruppi più interessanti della scena del jazz italiano più
avanzato, il duo Vocione composto dalla voce di Marta Raviglia e dal
trombone di Tony
Cattano. Attivo da un decennio, due cd incisi («Vocione», Monk
Records 2011 e «Le armi di Ares», Aut Record 2016), il duo
propone una musica essenziale (nuda, verrebbe da dire citando un altro duo italiano),
nella quale contano la grande perizia di entrambi, un gusto teatrale, un evidente
taglio ironico e autoironico. Nel canto di Raviglia (e nella declamazione di alcuni
brani dell'Odissea) traspare una conoscenza a tutto campo di vari stili musicali,
dal jazz "puro", celebrato con swing trascinante in un bel trittico monkiano (Monk's
Dream, Epistrophy, Evidence) al Brasile di Jobim (Fotografia) e Gil (Lamento
Sertanejo), allo spiritual (Sometimes I Feel Like A Motherless child),
alle musiche colte del Novecento (Study For The Left Hand di Bartok), al
barocco (O cessate di piagarmi di Alessandro Scarlatti) a composizioni originali
(Cencio, Nuelle, Silly Song, So Waltz), per chiudere
su una datata hit estiva, Alghero di Giuni Russo. L'efficacia del duo si
basa anche sullo stile di Cattano, che non si limita a creare una base per il canto,
mostrando una tecnica sopraffina che tiene conto delle innovazioni introdotte nello
strumento da Albert Mangelsdorff, e un ottimo controllo dello strumento.
Prima del saggio conclusivo degli allievi del laboratorio OltreLab tenuto da
Giancarlo Schiaffini, la serata finale ha ospitato un trio denominato Out
to Wind con Alessandro Nobile al contrabbasso, Giancarlo Schiaffini
al trombone e Antonio Moncada alla batteria. Le composizioni di Nobile, scarne,
essenziali, prevalentemente giocate su tempi lenti, con atmosfere notturne, davano
modo ai tamburi e ai piatti di Moncada, uno dei nomi storici del jazz siciliano,
di mostrare le grandi qualità del suo stile, mentre l'esposizione dei temi e gli
assolo erano affidati a Schiaffini, che come ci si attendeva ha dato una prova magistrale,
interpretando ogni brano da par suo, con un suono pieno, assorto, meditativo, un
fraseggio agile e la consueta creatività. Da lodare anche lo stile contrabbassistico
di Nobile, asciutto, dalle sonorità profonde e coerenti col suo mondo espressivo.