Pure Songs
La purezza di Laura Lala e Sade Mangiaracina raccontata in
musica.
Roma, Casa del Jazz, 12 febbraio 2010
testo e foto di
Francesca
Maiolino
Laura è la voce e l'anima delle loro creazioni,
Sade, il corpo, è al piano in tutte le sue sfumature, dalla dolcezza mediterranea
ad un vigoroso virtuosismo jazzistico. Un dialogo perfetto e una sintonia oltre
la musica, "two women in one", come raccontano. Accompagnate da Marco
Spedaliere ai sassofoni, Diego Tarantino al contrabbasso e Claudio
Mastracci alla batteria presentano a "La Casa del Jazz" il nuovo cd dal nome
"Pure Songs".
Un richiamo verso la terra, l'amore, l'infanzia. Tutto ciò che richiama
purezza, tra uno swing e un jazz a tratti tendente al pop. Un agitato con stile.
Testi in Inglese, italiano e in dialetto siculo, che si intrecciano senza darsi
fastidio ma che si compensano e offrono un carattere sempre nuovo al brano stesso.
Stornelli, filastrocche e modi di dire ritmano con allegria e caratterizzano in
modo particolare i brani in dialetto. Canta in "S'iddu Moru" "Abballati,
abballati femmini schietti e maritati" tratto e modificato dalla "Cavalleria
Rusticana" di Mascagni, l'allegria della danza paesana, dove tutte le donne sono
invitate a ballare, che prende un ritmo jazz attraverso un canto popolare e l'immagine
di una danza ad una festa di paese. Inutile dire che la melodia così come il ritornello
(unico testo del brano) continua a fare compagnia nella mente anche a canzone finita.
Una Sicilia baciata dal calore del sole e delle tradizioni e che si sprigiona
attraverso le sonorità smooth jazz e la morbidezza della voce di Laura, mentre al
piano Sade vola tra un jazz tradizionale e un jazz fusion. Un ritmo scanzonato sostenuto
da un basso e da una batteria perfettamente in sintonia con voce e piano.
È così che da brani come "In the Night", "Love" e "Bread"
melodiosi e romantici cantati in lingua inglese dove la dolcezza e la delicatezza
del piano lasciano senza fiato, passa a "Idda", "l'urtimo degli urtimi"
e "La varca" dove "u suli russo s'astuta unn mari oro nero" e che
come "s'iddu moru" appartengono alla terra siciliana in tutte le sue forme,
il dialetto, la melodia cantilenante, il mare, i pescatori, i colori di un jazz
che si tinge di rosso.
Un jazz contaminato da citazioni popolari quindi, da storie di vita che
raccontano e lasciano toccare con mano la quotidianità e i sentimenti più candidi.
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Data pubblicazione: 13/03/2010
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