Studs Terkel
I Giganti del Jazz
Traduzione di Marina Premoli
Con una nota di
Pietro
Leveratto
Sellerio Editore - Palermo
Pagine 253 – euro 10,00
Il Jazz si suona, ma si può anche leggere. Anzi, lo si deve leggere per viverlo
meglio e conoscerlo a fondo. E' l'intendimento di questa nuova finestra sul jazz,
attraverso le sue parole, attraverso la voce di studiosi, biografi, musicisti e
chiunque abbia a cuore la musica afroamericana e lo voglia raccontare.
I Giganti del Jazz è
un libro che ho amato subito, alla prima lettura. Sarà per la sua fluidità narrativa
– tanto grazie anche all'impeccabile lavoro svolto dalla traduttrice, Marina Premoli
–sarà per il modo così giustamente disincantato, drammaticamente reale, di narrare
la storia di questi Giganti.
Tredici storie, dannate storie che mettono in evidenza tutta il vissuto
del jazz.
Joe "King" Oliver che sfinisce la sua terrena esistenza lavorando come
inserviente in una sala da biliardo.
Le prodigiose invenzioni di "Dippermouth", bocca di mestolo, al secolo
Louis Armstrong.
L'aureo periodo di Bessie Smith, iniziato con la registrazione
della leggendaria Down hearted blues per la Columbia, conclusosi nello squallore
di localacci ed un incidente stradale che le tagliò l'esistenza.
Il fulminante orecchio dell'incredibile
Bix Beiderbecke,
il ragazzo con la cornetta vissuto – fino a 28 anni – a gin e jazz.
Il genio ridente di Fats Waller, con oltre un migliaio di pezzi
incisi attraverso la sua onnivora gioia di vivere.
Terkel stupisce per la sua capacità di sintesi, anche per artisti più
longevi come Duke Ellington o
Benny Goodman (al quale ultimo dedica il capitolo più lungo), riesce
a far respirare la loro essenza a pieni polmoni, seppur in poche pagine.
E poi, ancora, Count Basie, Billie Holiday ed il suo travaglio
interiore, Woody Herman, le nuove sonorità di Dizzy Gillespie, le
cosce di pollo rosicchiate da Charlie Parker, il suo bere, la sua droga ed
il suo inossidabile ed inarrivabile genio creativo. Si chiude con
John Coltrane,
la sua ricerca, la sua "nuova musica nera".
Un lavoro quello di Terkel ricco anche di particolari musicali
che lo rendono ancora più affascinante.
Louis "Studs" Terkel, giornalista, storico, intrattenitore radiotelevisivo,
autore di teatro e televisione e critico musicale. Ha scritto libri su temi disparati:
dai fenomeni culturali di massa e di costume al lavoro. E' colui che ha dato vita
all'originale metodo della storia orale.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 23/11/2008
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