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I duetti di Ella & Louis #2: Don't be that way
di Maria Francesca Piazzolla

Don't Be That Way


Questa song è firmata da Benny Goodman ed Edgar Sampson, con testo di Mitchell Parish.
Nel 1934, Edgar Sampson, sassofonista e arrangiatore, ne cura la prima incisione in una versione strumentale1 per l'orchestra di Chick Webb, orchestra che nel 1935 annovererà come cantante la giovanissima e talentuosa Ella Fitzgerald.
La struttura del canzone è AA'BA" (8+8+8+8) La tonalità originale è probabilmente Mi bemolle.

Segue il testo della canzone con la traduzione in italiano.

April skies are in your eyes
But darling, don't be blue

Don't cry
Oh honey, please don't be that way
Clouds in the sky
Should never make you feel that way

The rain will bring the violets of May
Tears are in vain
So honey, please don't be that way

As long as we see it through
You'll have me, I'll have you

Sweetheart, tomorrow is another day
Don't break my heart
Oh honey, please don't be that way.
I cieli d'aprile sono nei tuoi occhi
Ma cara, non essere triste

Non piangere
Oh cara, per favore, non stare così
Le nubi nel cielo
Non dovrebbero mai farti sentire in questo modo

La pioggia porterà le violette di maggio
Le lacrime sono inutili
Allora cara, per favore, non stare così

Finché lo superiamo insieme
Tu avrai me, e io avrò te

Dolcezza, domani è un altro giorno
Non spezzarmi il cuore
Oh cara, per favore, non stare così.

Questo brano è stato inciso il 13 agosto 1957 presso i Capitol Studios di Hollywood ed è la traccia n°1 del primo disco di cui è composto l'Lp Ella And Louis Again.
La tonalità d'impianto di questa versione è La bemolle.
Oscar Peterson (p), Herb Ellis (g), Ray Brown (b) e Louie Bellson (d) sono i musicisti che suonano in questa incisione.
La struttura del brano segue il seguente schema.

Intro/verse libero Ella
1 32 AA'BA" Ella tema
Ton Ab maj
2 32 AA'BA" Louis tema variato
Ton Db maj
3 16 AA' Tema Louis Ella risposte
8 B Ella scat
8 A" Risposte + scat
4 8 A Louis variazioni su tema Ella scat
8 A' Ella Variazioni Louis scat



Il brano inizia con un breve verse cantato da Ella in tempo libero ed accompagnata dal solo pianoforte a cui seguono tre chorus interi e le due sezioni AA' del quarto chorus.
Nella nostra analisi s'intende come battuta n°1 la prima battuta del primo chorus.
Il primo chorus è l'esposizione molto elegante della ballad da parte della dolce voce di Ella Fitzgerald. Al termine del primo chorus una modulazione ci porta rapidamente in Re bemolle, tonalità nella quale canta Louis Armstrong e in cui rimarremo fino alla fine del brano. Nel terzo chorus si ha la possibilità di apprezzare un tipo di duetto meno frequente nella coppia: mentre Armstrong espone il tema, Ella risponde utilizzando sia delle parti del testo sia frasi scat e scale.
Un lungo e ruvido "mmmh" serve da lancio per il terzo chorus, poi Louis pronunciando la parola "cry" lascia che il si bemolle vibri per tre quarti, mentre Ella intercala "don't cry, don't cry" con un fraseggio prima discendente poi ascendente.



Come seconda frase di risposta Ella sfoggia subito un tipico fraseggio costruito con un arpeggio discendente di tre crome reiterato tre volte su una divisione di quartine, generando un effetto ingannevole di tre su quattro.



Questa idea melodico-ritmica è molto comune nei ragtime dei primi del novecento. La caratteristica che la rende più interessante è il fatto che parta in levare. Il musicologo Luca Bragalini, in un saggio analitico sul ritmo di Armstrong degli anni '20, evidenzia la presenza di una frase molto simile, all'inizio del sesto chorus del brano "Just Gone", nell'incisione del 5 aprile del 1923, suonato dalla King Oliver Creole Jazz Band. In quell'incisione il trombettista Armstrong accompagna King Oliver con una frase composta dalla ripetizione dell'arpeggio discendente di Fmaj7 in crome facendola partire dopo una pausa di croma, cioè creando un ulteriore spostamento ritmico2.



L'incipit in levare è una delle rielaborazioni della tradizione jazz compiute da Armstrong e ci dimostra come il fraseggio di Ella si avvalga di questa innovazione nata circa 30 anni prima proprio dalla tromba del Maestro con cui sta duettando.

Nella terza frase di risposte Ella presenta la sua prima coppia di terzine di semiminime creando un vero e proprio tre su quattro. La pausa nel battere delle terzine distoglie dalla pulsazione ritmica. L'idea viene subito raccolta, infatti Louis trasforma le semplici crome della battuta 70 in due terzine di crome che partono però sul secondo movimento, inoltre le prime due crome della terzina sono legate.
 


A questo punto Ella non si lascia intimidire e rilancia con una frase molto interessante. Nella battuta 71 si può nuovamente parlare di terzine di minima, ma queste sono ritmicamente un po' più complesse delle precedenti.



La frase avrebbe potuto essere semplicemente "so- don't- be - that - way": sono cinque parole monosillabiche, se nel battere della prima terzina avessimo una pausa, le restanti cinque note, magari anche ribattute, avrebbero accolto la nostra frase. Ella ci spiega in soli quattro quarti la differenza tra una brava cantante ed una cantante grandiosa! Si è già detto che la prima nota della terzina è una pausa. La seconda è un re bemolle con cui canta la sillaba "so". Ella divide la terza semiminima della prima terzina in due crome e fa la stessa cosa con la sillaba "don't" trasformandola in "do-on't" e facendo scivolare la seconda croma una quarta sotto. La stessa cosa accade al "tha-at" che si trova al centro della seconda terzina. Si può dire che anche l'ultima parola monosillabica "way" ha la stessa sorte, anche se in realtà questa parola finisce a metà della battuta successiva espandendosi su una minima di re bemolle e una di fa. Questa suddivisione confonde l'ascoltatore soprattutto per quel ribattere del re bemolle interrotto dai la bemolle che generano uno spostamento d'accento.

Ma ecco che il testo crea un nuovo spunto per la frase successiva. Louis canta il verso "Dig the rain" e così Ella fa cadere delle coppie di semicrome dal do5 fino al si bemolle posizionato una nona maggiore sotto. Il suo pitter patter (suono che riproduce onomatopeicamente il rumore della pioggia e che potrebbe corrispondere al nostro tic toc) comincia sul levare del secondo movimento con il primo pit-ter e la prima coppia di semicrome; segue una pausa di semicroma e il secondo pit-ter che si trova ad una terza maggiore discendente; il terzo pit-ter, anch'esso coppia di semicrome dopo la pausa di semicoma si trova ad una terza minore discendente rispetto al precedente. L'ultimo pit-ter crea un intervallo di un'ottava rispetto al primo. Segue, dopo un'ulteriore pausa uguale alle precedenti, il pat-ter questa volta solo un tono sotto. Questa successione di coppie di semicrome intervallate da una pausa di semicroma crea un continuo spostamento di accenti che induce la percezione di un tempo terzinato.



Alla battuta 75 c'è la successiva risposta di Ella Fitzgerald. Questa volta Ella usa una frase più semplice dal punto di vista ritmico: dal levare del secondo movimento parte una successione di otto crome a cui seguono due semiminime. Canta solo due note (la bemolle e si bemolle) alternandole, la semplice sostituzione del terzo la bemolle con un si bemolle un'ottava più in alto crea uno spostamento di accenti che rende interessante anche questa frase.



Nella battuta 77 abbiamo dei salti d'ottava in un tempo sincopato, una novità che, come approfondiremo, non è affatto casuale.


Sulla frase di risposta a battuta 79 bisogna soffermarsi un po'per apprezzarne la sua articolazione. Questa infatti è composta da tre frammenti identici che partono sul levare e sono divisi da pause di croma, ottenendo così nuovamente una poliritmia. L'accento si poggia sull'ultimo sedicesimo del primo movimento, sul secondo sedicesimo del terzo movimento e sull'ultimo sedicesimo del quarto movimento, ingannando la percezione del battere e del levare.





La sensazione che mi accompagna potrebbe rimandare ad una tenera conversazione tra un'affiatata coppia di adulti e una giovinetta triste. Lui conduce la parte principale della conversazione e lei, come spesso fanno le donne s'intromette rafforzando le sue parole, ribadendo e spiegando. Lui dice " don't cry" e lei lo ripete due volte. Poi lui cerca di parlare delle nuvole e lei s'intromette nuovamente, lo anticipa sottolineando l'instabilità e la mutevolezza del cielo. Louis completa la metafora consigliando di non lasciare che le nuvole influenzino l'umore, Ella spiega, scandendo e ribattendo le note: "so, don't be that way". Nel verso successivo lui parla della pioggia e lei la disegna con la sua voce e poi spiegano che sarà proprio il tic toc delle gocce di pioggia a portare le violette di maggio. Poi Ella prende dal testo la parola "tears" (lacrime) e la ripete due volte con salti d'ottava in un tempo sincopato, come abbiamo visto analizzando la battuta 77, simulando in modo geniale un singhiozzo. Alla fine lei torna a scandire "don't be that way" in maniera ancora più incisiva.
Nel bridge cambia il tipo di duetto. In questa sezione Ella non risponderà più usando il testo, ma utilizzerà prevalentemente delle scale pentatoniche ascendenti e discendenti. Nel frattempo pare che Louis si liberi dalla necessità di esporre il tema e ripete un do per tutta la frase per poi finire glissando sul sol.



E' il gioco delle parti: lui ripete la stessa nota e lei canta la scala.
A battuta 86 Ella con delle terzine di crome sembra imitare il canto di un usignolo.



A cavallo tra le battute 88 e 89 mentre Ella canta si bemolle e re bemolle, Louis canta re bemolle e si bemolle. Questi due intervalli sottolineano il passaggio alla sezione A" come se spalancassero le porte al cambiamento che sta per avvenire. La prima battuta di questa sezione vede come protagonista indiscusso il lungo acuto di Ella.

Da battuta 89 a battuta 102 le caratteristiche del duetto restano costanti: Louis espone il tema ed Ella lo "decora" con delle bellissime frasi scat. Fa eccezione la battuta 91, in cui lei imita le note ribattute di Armstrong nella parafrasi della melodia utilizzando lo stesso testo.

L'ultimo chorus è di sole 16 battute è ha la struttura AA'(8+8) e, come abbiamo visto, A ha le stesse caratteristiche di A" del precedente chorus.

verse libero Ella Numeri battuta
1° chorus AA'BA" Tema Ella 1 – 32
2° chorus AA'BA" Tema variato Louis 33 - 64
3° chorus AA' Tema + Risposte Louis + Ella 65 – 80
Bridge Tema + Scat Louis + Ella 81 – 88
A" Tema + Scat e risp Louis + Ella 89 – 96
4°chorus A Tema + Scat Louis + Ella 97 – 104
A' Tema + Scat e risp Ella +Louis 105 – 112

In A' accade il contrario: Ella fa una parafrasi della melodia mentre Louis risponde sia con frasi scat che con frammenti di testo. La natura del suo scat è completamente diversa, molto più semplice: le frasi sono brevi e ritmicamente molto più essenziali di quelle di Ella. Ascoltando con attenzione si può notare un piccolo rumore sull'ultimo movimento della battuta 108, sembra che questo rumore sia stato captato dal microfono di Armstrong. Probabilmente è solo frutto della mia fantasia ma potremmo ipotizzare che in quel momento con un gesto un po' maldestro, egli abbia espresso il desiderio di concludere il brano. Del resto in un'intervista a John McDonough, il chitarrista Herb Ellis ha ricordato che il primo giorno di registrazione del primo Lp, Granz aveva preparato alcuni fogli con delle indicazioni sommarie sulle strutture e su quali parti erano affidate all'uno o all'altro.

 

1. Dal 1943 al 1955 sono stati venduti ventidue milioni di suoi dischi per la casa discografica Decca.
2. Nella musica vocale, viene detto melisma (dal greco: µ , melos,  "aria, melodia, canto") quel tipo di ornamentazione melodica che consiste  nel caricare su di una sola sillaba testuale un gruppo di note ad altezze  diverse. La vocale della sillaba viene "spalmata" sulle varie note, e quindi  cantata modulando l'intonazione ma, in linea di principio, senza  interrompere l'emissione vocale.






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Data pubblicazione: 08/12/2011

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