CITTA` DEL JAZZ 2004 |
Lil Darling Hot Club
Unforgettable Ella
1 - This could be the start 2,23 2 - Stompin' at the savoy 5,10 3 - Mr. Paganini 4,08 4 - A tisket, a tasket 2,21 5 - 'Round midnight 4,20 6 - Airmail special 4,14 7 - Like Someone In Love 4,59 8 - Cry me a river 4,59 9 - Puttin' on the ritz 3,31 10 - Skylark 2,44 11 - Night in Tunisia 7,21 12 - All the things you are 3,22 13 - Shiny stockines 5,09 14 - Over the rainbow 5,48 15 - It don't mean a thing 6,36
Lil Darling - voce Roberto Andriollo - trombone Marco Parodi - chitarra Paolo Volante - pianoforte Francesco Bertone - contrabbasso Luca Rigazio - batteria
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Giunto alla pubblicazione del suo quinto disco, il
Lil Darling hot club, conferma l'interesse per la canzone jazz degli anni '40, dedicando a una delle sue più celebri interpreti, Ella Fitzgerald, un tributo cosciente e sincero, ricco di una carica che non sfocia mai nell'eccesso.
Un disco diretto, interpretato con intensa vivacità da musicisti eccellenti, che dimostrano un costante affiatamento nel sostenere le solide escursioni vocali della cantante, dominate peraltro da una tecnica impeccabile.
Il gruppo, forte di una storia che supera ormai i tredici anni, sembra aver fatto propri i caratteri di un jazz, che fa volentieri a meno di un virtuosismo spesso fine a se stesso, e che concentra invece l'attenzione nel calibrare i timbri e le dinamiche. La sfida che infatti questo progetto si propone, è da considerarsi tutt'altro che semplice per due ragioni: per prima cosa, tributare un artista con la reinterpretazione dei suoi classici è un'operazione che suscita nel pubblico scetticismo e soprattutto motivo di una facile e spesso spietata comparazione; la seconda ragione sta invece nel fatto, che la cantante a cui si fa riferimento, è una delle voci più significative della musica afroamericana del
XX secolo. Confrontando questi due fattori con il risultato impresso su questo disco, non possiamo fare altro che rallegrarci per la buona riuscita.
La vocalità di Lil Darling
è chiaramente la gemma che impreziosisce il valore dell'album: sicura ed espressiva su tutti i registri, sa permearsi sia di ruggente aggressività che di delicata profondità, in un repertorio complesso, che richiede all'interprete un'ottima padronanza delle tecniche vocali quali il suadente vibrato, usato qui in buona dose.
In una prova difficile per ogni cantate o strumentista come 'Round Midnight, la cantante esibisce un'ottima intonazione e un timbro intenso ed emozionante, arricchito dalla delicata narrazione del pianoforte di
Paolo Volante, capace di regalare in altri episodi come Mr. Paganini, sostenuto dai piatti di
Luca Rigazio, uno swing delicato e funzionale. Nello stesso brano sarebbe impossibile non sottolineare la prestazione della cantante, che riesce ad esprimere tutto il suo talento sia nella sezione a tempo lento, con un vocalità calda, che nella parte finale in cui il ritmo, raddoppiando i suoi battiti, permette alla voce di aggredire la melodia con grande passionalità.
I brani si succedono con disinvoltura, peccando forse di un'eccessiva reverenzialità nei confronti dell'epoca: sono rari i momenti dedicati a un'improvvisazione che, nei suoi brevi respiri, risuona poco sciolta ed articolata, privando la musicalità di una più insinuante effervescenza.
Il cd, è comunque nel suo complesso godibile e funzionale anche ad un ascolto disimpegnato.
Marco De Masi per Jazzitalia