Già, il bassista pugliese si ritaglia un ampio spazio nell'arabesco mosaico
delle ultime produzioni che, non sempre, spiccano per originalità. Ciò non vale
assolutamente, invece, per questo lavoro discografico licenziato dalla sempre prolifica
Splasc(H) Records.
La variegata composizione, sia per duttilità armonica che per estrazione
geo-musicale, crea un'atmosfera d'eccitata partecipazione. Impressiona l'affiatamento
istantaneo che ben traspare da ognuna delle otto tracce, tutte composte dal leader
ad eccezione di La belle dame sans regrets (Sting-Miller)
e Madame Walker (Tosques).
L'equa danzabilità di ogni singolo brano è data, ora dall'accordion di
Luciano Biondini, che scuote di passione
Eluard, in particolare, ed ora dal dialogo di note
scolpite dal violoncello di Rejiseger (eccellente come sempre) e sottolineate
dalle corde di Gadaleta (Leggero).
Il gusto per la misura classica di
Balducci
pervade ogni brano ponendo in evidenza la sua brillantezza solistica (Swimple,
La Belle Dame Sans Regrets).
La ricerca di una cantabilità arcana si dipana anche nelle soluzioni timbriche
adottate, in alternanza, da Berlen e
Lanzo.
Le molteplici sfaccettature dell'ego musicale di
Balducci
si rivelano anche nel suo essere sardonico, giustamente beffardo come in
Bushladen e nel sostenuto rincorrersi delle note
lanciate da Gadaleta,
Biondini e
Tosques
e controllate dal bassista con particolare savoir-faire.
Un lavoro fuori dai codici, elegantemente discorsivo ed eseguito con attento
scrupolo filologico.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/09/2007
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