Jazzitalia - Live: Parma Jazz Frontiere 2012
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�



Parma Jazz Frontiere 2012

Non tacciono i canti
1 - 16 dicembre / Casa della Musica, Teatro Due, Palazzo Sanvitale
di Nina Molica Franco

1 dicembre 2012
Sources
Atlas Trio (Francia)
Louis Sclavis - clarinetti
Benjamin Moussay - pianoforte, Fender rhodes, tastiere
Gilles Coronado - chitarra elettrica



Debutto all'insegna della Francia per la diciassettesima edizione del ParmaJazz Frontiere festival. Protagonista della prima serata, alla Casa della Musica, l'Atlas Trio, il nuovo progetto del clarinettista francese Louis Sclavis che vede la partecipazione del creativo Gilles Coronado alla chitarra, e del poliedrico Benjamin Moussay che, per l'occasione, si è destreggiato tra pianoforte, tastiere e piano elettrico Fender Rhodes. I musicisti hanno eseguito brani tratti da Sources: il lavoro discografico frutto di questa inedita collaborazione tra gli artisti, edito da ECM Records. L'Atlas Trio è stato accolto sul palco da applausi e un pubblico entusiasta, al quale Sclavis e i suoi, hanno regalato momenti di esemplare jazz contemporaneo di matrice europea. Brillanti i dialoghi nati dall'interazione tra la chitarra di Gilles Coronado e il Fender Rhodes di Benjamin Moussay. Il tutto incorniciato dai virtuosismi di Sclavis ai clarinetti, dai suoi fraseggi lunghi e articolati, dalle minime pause tra un percorso idiomatico e l'altro. Le improvvisazioni hanno confermato il suo estro e la sua abilità nel conciliare un modello di free jazz con i suoni classici della musica contemporanea. Il risultato finale è stato un jazz molto creativo, in cui la ricerca stilistica e sonora tipica di Sclavis trova dei validi interlocutori in Benjamin Moussay e Gilles Coronado. I due riescono, inoltre, a porre un freno all'irrompente personalità del clarinettista francese, dando vita ad una performance dal carattere equilibrato, ma pur sempre originale. In particolare Moussay è riuscito, alle volte, con il suo tocco al piano, a smorzare i toni più irruenti rendendo al pubblico una dimensione più intimistica. Esemplare anche l'uso della chitarra di Gilles Coronado, una chitarra dal suono semplice, pulito e poco artificioso. Insomma, un debutto all'insegna della classicità, della tradizione, anche se la cifra stilistica dominante dell'Atlas Trio può essere identificata nella volontà di sfruttare il suono al fine di creare un'atmosfera emozionante.

2 dicembre 2012
Dentro l’orizzonte

Mario Piacentini solo (Italia)
Mario Piacentini - pianoforte

I Want to Play What I Like to Hear
Roberta Baldizzone Ensemble (Italia)
Claudio Morenghi - sax soprano
Giuseppe Fierro - sax contralto
Gabriele Merli - sax contralto
Rudi Manzoli - sax tenore
Tomas Marvasi - clarinetto basso
Roberta Baldizzone - pianoforte
Andrea Grossi - contrabbasso, basso elettrico
Riccardo La Foresta - batteria

Come spesso accade al ParmaJazz Frontiere, la seconda serata di questa nuova edizione del festival si è articolata in un doppio set di esibizioni. Il primo a salire sul palco è stato Mario Piacentini, pianista molto noto in ambito jazz e non solo. In lui si fondono più influenze e stili musicali che confluiscono in un'unica esperienza, fatta di momenti intensi e toccanti per un'esibizione dal carattere intimo e personale, che conduce verso qualcosa di trascendente. Ogni suo singolo tocco al piano è sublime emozione che come per osmosi si propaga al pubblico. Accostamenti di piano, forte, una musica ora lenta, ora fugace quella che esce fuori dalle corde del gran coda di Piacentini. Il maestro ha presentato il suo progetto Dentro l'orizzonte, cimentandosi in sue composizioni e, infine, ha regalato come bis un'esecuzione di A house is not a home di Burt Bacharach. Il secondo set è stato animato da un'inedita formazione, il Roberta Baldizzone Ensemble. Come il nome stesso suggerisce l'Ensemble è figlio di Roberta Baldizzone, pianista uscita dalla classe di jazz del Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma. Ciò che lei ha proposto, insieme ai suoi musicisti (anch'essi studenti del Conservatorio di Parma), è stata una rivisitazione e una nuova lettura del mito di Bill Evans. I want to play what i like to hear sono le parole di Evans e il presupposto dal quale parte la Baldizzone per condurre il suo studio, che l'ha portata alla stesura di arrangiamenti raffinati. L'Ensemble è riuscito a creare l'atmosfera tipica delle sonorità evansiane, anche se in una veste del tutto inedita, vista la formazione. La Baldizzone al piano, ha schierato in campo sax soprano (Claudio Morenghi), due sax contralto (Giuseppe Fierro e Gabriele Merli), sax tenore (Rudi Manzoli), clarinetto basso (Tomas Marvasi), contrabbasso e basso elettrico (Andrea Grossi) e batteria (Riccardo La Foresta). Entrambi i set sono stati applauditi in maniera decisa. Fortemente apprezzata l'esibizione in solo di Mario Piacentini e, allo stesso modo condivisa la performance del Roberta Baldizzone Ensemble.

5 dicembre 2012
Vidya (Italia)
Vincenzo Mingiardi - chitarra
Pampa Pavesi - tastiere
Ugo Maria Manfredi - basso
Oscar Abelli - batteria, percussioni

Dopo vent'anni di assenza dalle scene, eccezionalmente per il ParmaJazz Frontiere, sul palco i Vidya, band culto degli anni Settanta. Frammenti della loro carriera si sono materializzati in una gremita Sala Concerti della Casa della Musica, sottoforma di suono, di musica, di vibrazioni. Un sound molto particolare quello dei Vidya, creato dalla commistione di jazz, ritmi esotici e orientali, rock e perfino la psichedelica. Considerare questo spettacolo come un concerto sarebbe assolutamente riduttivo, poiché il pubblico si è trovato di fronte a quello che potrebbe essere considerato un vero e proprio evento. Come un percorso rituale, i Vidya hanno marcato le tappe musicali più significative della loro carriera, dai primi anni Settanta ad oggi, anche se con quella piccola pausa ventennale che caratterizza la loro storia. E quegli stessi anni li hanno fatti rivivere, con il suono graffiante della chitarra di Vincenzo Mingiardi, la stessa chitarra che non ha smesso di ruggire fino alla fine del concerto. E ancora Ugo Maria Manfredi al basso, con la sua eleganza e precisione; l'eclettico Pampa Pavesi alle tastiere e all'organo, e infine, ma non meno importante, Oscar Abelli con la sua instancabile energia. I ritmi serrati, l'andamento metronomico, questo è il suo stile, ed è lui adesso a dettare le regole del gioco con le sue bacchette, un tempo usate da Otello Gorreri, amico scomparso che i Vidya hanno ricordato con molta commozione. A lui è stato dedicato l'ultimo brano, Vidya per l'appunto, una musica emozionante, calda. Un eccezionale ritorno questo, carico di emozione, di ricordi, di rock: i Vidya di un tempo sono tornati, più carichi di prima. E il feeling tra i musicisti è quello di quattro vecchi amici che si incontrano dopo molto tempo e riprendono esattamente da dove avevano lasciato. Il rock e il jazz pulsano nelle loro vene, al punto che è difficile comprendere dove finisce l'uno e inizia l'altro, ammesso che sia così. Sarebbe più plausibile pensare che jazz e rock si fondono nei Vidya in un'amalgama inedita.

7 dicembre 2012
Baboon Moon
Nils Petter Molvaer (Norvegia)
Nils Petter Molvaer - tromba
Stian Westerhus - chitarra
Erland Dahlen - batteria

Il secondo weekend della diciassettesima edizione del ParmaJazz Frontiere festival si apre sotto il segno della Norvegia. Sul palco il trombettista Nils Petter Molvaer con il chitarrista Stian Westerhus e il batterista Erland Dahlen, per un concerto dal sound pieno e ricco di suggestioni. I tre artisti hanno suonato, senza soluzione di continuità, brani tratti da Baboon Moon il progetto discografico che li ha visti uniti per la prima volta. Un concerto in cui più anime si fondono insieme, quella assolutamente rock di Westerhus e di Dahlen e quella più classica di Molvaer, che in linea con la tradizione del jazz nordico riesce a dare alla sua tromba un suono molto particolare, con un che di rarefatto, anche se molto intenso. Suoni prolungati che puntano alla creazione di emozioni, di suggestioni, di una visione intimistica del jazz, ben distante dal rock che si dipana dalla chitarra di Westerhus e dalle bacchette di Dahlen. Il chitarrista è un volto già noto per il pubblico del ParmaJazz Frontiere, grazie ad un particolarissimo concerto che due anni fa ha realizzato con Vincenzo Mingiardi: un concerto costruito come dialogo tra due chitarre. In Baboon Moon Westerhus non si esibisce in particolari virtuosismi, ma mantiene un suono che si costituisce come filo rosso tra il giovane Dahlen preso dal rock e Molvaer con il suo jazz. Usa l'arco per suonare la sua chitarra e improvvisamente, chiudendo gli occhi si percepisce il suono di un violoncello dal sapore quasi barocco. La stessa viene trasformata poi in una chitarra ruggente impegnata in suoni acutissimi e in loop grunge. E Dahlen, impegnato in una ritmica molto particolare, con cambiamenti di tempo repentini e controtempi che dialogavano, in disaccordo, con la chitarra di Westerhus. Particolare anche il canto di Dahlen, un canto che di jazz ha ben poco, ma confina piuttosto con il folk. Il tutto viene sublimato dal suono della tromba, un suono a tratti romantico, molto nordico, ma allo stesso tempo caldo, potenziato dall'uso dell'elettronica che gli conferiva intensità emozionale. Il pubblico non si è risparmiato in applausi per un trio, questo di Molvaer, che ha emozionato e cha ha portato in campo la sapienza di tre grandi talenti del jazz europeo, attraverso un connubio inedito tra un'anima rock, a tratti aggressiva, e un sound classico, emozionante.

8 dicembre 2012
Roses and Blue Arghawan
Roberto Bonati Ensemble (Italia)
Riccardo Luppi - sax soprano, flauto
Simone Mauri - clarinetti
Alberto Tacchini - pianoforte
Roberto Bonati - contrabbasso
Roberto Dani - batteria, percussioni

Protagonista della quinta serata del ParmaJazz Frontiere festival 2012 il Roberto Bonati Ensemble: nuova formazione che, come il nome suggerisce, è stata creata da Roberto Bonati, direttore artistico del festival. Ad accompagnarlo sul palco della Sala Concerti della Casa della Musica, tre grandi amici di sempre, con i quali più volte si è esibito, Alberto Tacchini al pianoforte, Riccardo Luppi ai sassofoni e al flauto; e Roberto Dani alle percussioni. Ma anche Simone Mauri ai clarinetti. Il concerto è stato il frutto del nuovo progetto musicale di Roberto Bonati, dal titolo significativo di Roses and Blue Arghawan, citazione letteraria che deriva da Coleman Barks. E le citazioni e il tratto colto sono le caratteristiche principali delle musiche che Bonati ha composto per l'occasione e che i musicisti che lo hanno accompagnato sul palco hanno eseguito magistralmente. Musiche inedite, molto emozionanti e suggestive, che richiamano immagini dalla realtà, come Aquiloni nel cielo di Beslan, composizione nata da una riflessione sulla tragedia che nel 2004 ha colpito l'Ossezia. La particolarità di Bonati è proprio questa: partire da un'immagine e trasformarla in suono, anzi in danza. Proprio il ritmo della danza caratterizza spesso le sue musiche, una danza che è quasi un rito, che ci trasporta nell'antico mondo medievale, al tempo dei trovatori. In tutto questo turbinio di ricerche stilistiche, letterarie, sonore Roberto Bonati ha avuto la fortuna di essere assecondato dalla bravura dei suoi musicisti, che costituiscono il valore aggiunto alle già stupende musiche che egli ha composto. Alberto Tacchini al piano con il suo tocco leggero e raffinato, capace di trasmettere malinconia e all'opposto anche tanta energia. Roberto Dani che in realtà accarezza la sua batteria, ricercando costantemente un suono nuovo, attraverso le sue bacchette, o lo sfregare delle spatole e perfino con l'archetto. Simone Mauri, che si è destreggiato ai clarinetti quasi come un incantatore di serpenti. E infine Riccardo Luppi capace, con i suoi sassofoni e il flauto, di dare un suono ora leggero e raffinato, ora energico e deciso. Questo è Roses and Blue Arghawan, nuovo lavoro di composizione che conferma la linea stilistica raffinata di Roberto Bonati.

9 dicembre 2012
Gianluigi Trovesi, Vaghissimo ritratto (Italia)
Gianluigi Trovesi - clarinetti
Umberto Petrin - pianoforte
Fulvio Maras - percussioni, electronics

Ospite della diciassettesima edizione del ParmaJazz Frontiere, già noto amico di questo festival, il clarinettista bergamasco Gianluigi Trovesi. Sul palco della Sala Concerti della Casa della Musica Trovesi si è esibito con il suo recente progetto musicale – concepito con l'aiuto di Umberto Petrin al piano e Fulvio Maras alle percussione e agli electronics – dal suggestivo titolo di Vaghissimo Ritratto. Il nome potrebbe non suggerire nulla ad un pubblico di profani, ma l'evidente richiamo a Giovanni Pierluigi da Palestrina, offre già un'idea dello spettacolo a cui ha assistito il pubblico. Un viaggio attraverso la musica, dal Rinascimento fino ad arrivare alla musica contemporanea, del novecento. Un percorso di canzoni, anzi di canzonette, come Trovesi stesso le ha definite. Omaggi a importanti compositori che hanno fatto la storia della nostra cultura musicale, da Monteverdi a Desprez, fino a cantautori italiani come Luigi Tenco, con una rivisitazione particolare della sua Angela. L'idea del vago, anzi del vaghissimo, emerge in tutti i brani eseguiti dal trio, poiché resta la melodia originaria degli antichi compositori, ma come base per le sperimentazioni e le improvvisazioni. Trovesi riesce a catturare le frasi principali di queste musiche e ad immergerle in un fluido cameristico, ben lontano dalle antiche tradizioni, cui esse appartengono. Al clarinetto e al pianoforte, per ovvi motivi, è affidata la presentazione del tema musicale, sul quale poi si andranno ad innestare le loro improvvisazioni, e la ritmica e l'elettronica di Fulvio Maras. Questi costituisce forse il valore aggiunto di questa allegra compagnia riuscendo, infatti, a creare delle particolari atmosfere, e un tappeto ritmico che permette ai suoi due compagni di sviluppare i loro discorsi. Eccezionale la performance di Petrin al pianoforte, sulla cui tastiera le dita dell'artista sembravano scivolare, quasi senza neanche sfiorare i tasti. E Trovesi, come sempre, ha mostrato con l'eleganza e l'ironia che lo contraddistinguono, la stoffa del grande maestro.

15 dicembre 2012
Voci dalla collina. Progetto Spoon River
Ruvido Insieme (Italia)

Com'è ormai consuetudine per il ParmaJazz Frontiere, anche quest'anno sul palco della Sala concerti della Casa della Musica, il Ruvido Insieme, l'orchestra formata da studenti ed ex studenti del Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma, diretta da Roberto Bonati. Ogni anno il Ruvido Insieme propone dei progetti originali, frutto del lavoro di studio e di composizione dei musicisti stessi. Al ParmaJazz Frontiere 2011 riuscirono ad emozionare il pubblico con un suggestivo omaggio a Graham Collier; quest'anno invece hanno fatto i conti con la poesia di Edgar Lee Masters e la sua Antologia di Spoon River. I musicisti sono stati protagonisti della serata in una doppia veste, quella di compositori dei brani e quella di esecutori, dando voce ad alcuni degli abitanti di Spoon River. In particolare, abbiamo udito la voce di Lydia Humphrey grazie alle partiture di Fulvia Gasparini; George Gray di Marika Pontegavelli; Richard Bone, a cui Michele Bonifati ha dato vita con le sue note; Columbus Cheney di Andrea Pellegrino. E ancora due composizioni della già nota Roberta Baldizzone, la quale ha reso giustizia alla Signora Williams e ai fallimenti di "Indignazione" Jones. Infine, anche Roberto Bonati, direttore artistico del festival e anche del Ruvido Insieme, ha voluto offrire le sue note per i versi di Jennie M'Grew. Un programma ricco e suggestivo, che mette insieme composizioni che hanno uno stile e una maturità molto diversa. Il tutto ha avuto, comunque, una sua organicità, ed è stato dato spazio ai giovani musicisti che, sulla scia del maestro, hanno mostrato di essere sulla via giusta per diventare degli artisti. Marika Pontegavelli alla voce, Inesa Baltatescu al violino, Cinzia Zucchi al flauto, Fabio Frambati alla tromba, Claudio Morenghi al sax soprano, Roberto Vignoli e Giovanni Palandri al sax contralto, Gabriele Fava al sax tenore, Luisa Rosso al clarinetto basso. E ancora, Domenico Mirra e Andrea Pellegrino al pianoforte, Michele Bonifati e Vincenzo Moramarco alle chitarre, Andrea Grossi al contrabbasso e Riccardo La Foresta alla batteria. Questo è il Ruvido Insieme e, ancora una volta, si è mostrato all'altezza della situazione emozionando il pubblico.

16 dicembre 2012
“Una Stanza per Caterina”
Impressions intimes. Anja Lechner, François Couturier (Germania, Francia)
Anja Lechner - violoncello
François Couturier - pianoforte

Titoli di coda per la diciassettesima edizione del ParmaJazz Frontiere festival che arriva alla meta con il consueto appuntamento con "Una Stanza per Caterina", la serata in memoria di Caterina Dallara. Per questo evento di particolare rilevanza per il festival, due ospiti molto importanti si sono esibiti nella suggestiva Sala delle Feste di Palazzo Sanvitale: la violoncellista tedesca Anja Lechner e il pianista francese François Couturier. I due artisti hanno consolidato la loro unione musicale durante la collaborazione nel Tarkovsky Quartet, dopo la quale hanno compreso che formare il duo avrebbe permesso ad entrambi di esplorare nuove frontiere musicali. È così quindi che Anja Lechner e François Couturier hanno deliziato il pubblico con brani di G.I. Gurdjieff, Frederic Mompou, Anouar Brahem, e dello stesso Couturier. Musiche di repertorio che vengono esplorate, studiate, arrangiate e interpretate dai due artisti in modo libero, con un uso frequente di improvvisazioni. Musiche che appartengono a mondi, stili completamente differenti, apparentemente molto distanti tra loro, ma unite dalla ricerca che su di esse è stata condotta dai due musicisti. Finezza, eleganza, ritmo, talento: questo è quello che trapelava da ogni singola nota emessa dal violoncello e dal pianoforte. Le dita di Couturier sembravano appena sfiorare i tasti del gran coda che si stagliava di fronte a lui. E come non ammirare l'eleganza e il movimento disinvolto delle mani di Anja Lechner, il suo modo di dare alla musica dei respiri ora corti ora lunghi che si sincronizzavano con quello del pubblico in sala. Era come se un alone magico avvolgesse la Sala delle Feste e tutti i presenti seguissero la musica e respirassero in funzione di essa. Anja Lechner e François Couturier hanno dato note, melodia, talento, anima e passione ieri sul palco per un pubblico a dir poco incantato che non si è affatto risparmiato in applausi e apprezzamenti nei confronti dei due artisti. Insomma, ancora una volta il ParmaJazz Frontiere festival non delude e con Anja Lechner e François Couturier chiude in bellezza un percorso musicale denso di artisti e di talenti.






Articoli correlati:
20/11/2022

Parmajazz Frontiere Festival 2022 - XXVII Edizione: "Il contrabbassista e compositore Roberto Bonati ha scritto una complessa suite in quattro movimenti in occasione del centenario delle Barricate..." (Aldo Gianolio)

16/01/2022

Some Red Some Yellow (Tor Yttredal-Roberto Bonati)- Gianni Montano

30/01/2021

Ensemble (Maurizio Brunod)- Gianni Montano

20/12/2020

La Misteriosa Musica della Regina Loana (Gianluigi Trovesi & Gianni Coscia)- Gianni Montano

13/10/2019

Talos Festival Internazionale 2019: "...lo storico festival pugliese ha ancora una volta centrato il segno con scelte valide premiate da un pubblico attento e caloroso, che è stato presente in massa a ciascuno dei concerti e delle performance di danza durante le dense quattro giornate." (Vincenzo Fugaldi)

13/04/2019

Bergamo Jazz 2019: "41ma Edizione del prestigioso festival lombardo che chiude il ciclo quadriennale con la direzione artistica affidata a Dave Douglas per annunciare il passaggio dell'incarico a Maria Pia De Vito" (Aldo Gianolio)

22/02/2016

L'astrolabio (Roberto Ottaviano)- Alceste Ayroldi

30/01/2016

Il Jazz incontra il mondo dei cartoni: "...una proposta raffinata e accattivante insieme, un modo intelligente per avvicinare i bambini alla musica, un invito di grande valore per la qualità con cui è stato formulato." (Barbara Bianchi)

17/01/2016

Django Bates presenta Belovèd, personalissimo omaggio a Charlie Parker: "...un profondo lavoro musicale fatto di introspezione e consapevolezza." (Barbara Bianchi)

03/01/2016

Oregon: il fascino intramontabile della ricerca: "Complessi, raffinati, intensi, questo dopo tanti anni sono ancora oggi gli Oregon per la XX edizione di ParmaJazz Frontiere" (Barbara Bianchi)

27/12/2015

Mark Turner Quartet: "...un progetto che, pur navigando i mari della più classica tradizione d'oltreoceano, sa lasciarsi contaminare da colori e profumi del tutto anticonvenzionali." (Barbara Bianchi)

01/11/2015

Intervista con Roberto Bonati - ParmaJazz Frontiere: "Il jazz rischia di diventare un sistema di scale e accordi e una specie di gioco di abilità, chi suona più note nel percorso più difficile...L'esecutore diventa più importante della musica e non dovrebbe essere così... " (Nina Molica Franco)

11/01/2015

ParmaJazz Frontiere Festival: "...per il diciannovesimo anno consecutivo, si conferma come uno dei festival più interessanti d'Europa." (Andrea Grossi)

28/09/2014

Talos Festival 2014, "La melodia, la ricerca, la follia": "...il Talos è ben più che un semplice festival: intorno a questo evento si raccoglie un intero territorio con le sue eccellenze paesaggistiche, monumentali ed enogastronomiche, e l'amministrazione comunale si impegna attivamente grazie anche al supporto di numerosi sponsor e di un gran numero di giovani volontari, costituendo un modello da seguire." (Vincenzo Fugaldi)

21/09/2014

Gianluigi Trovesi, il risotto allo zafferano ed il suono del melograno: "E' il mio piatto preferito in assoluto perchè fin da bambino era il piatto domenicale per antonomasia, servito prima del bollito misto" (Davide Ielmini)

26/01/2014

The Complete Remastered Recordings on Dischi della Quercia (Giorgio Gaslini)- Marco Losavio

06/01/2014

ParmaJazz Frontiere 2013 - IIa Parte: "Michele Rabbia ed Eivind Aarset, Franco d'Andrea Trio, Factor-Y Trio, Evelina Petrova Duo" (Nina Molica Franco)

06/01/2014

ParmaJazz Frontiere 2013 - Ia Parte: "Tim Berne' Snakeoil Quartet, Jim Black Trio, Slanting Dots, Ricardo Costa, Ruvido Insieme, Artijoke, Luca Savazzi Trio e Alessia Galeotti, Emanuele Parrini" (M. Buttafuoco, N. Molica Franco)

28/10/2013

Faces And Tales (Daniele Cavallanti & The Brotherhood Creative Trance Music Ensemble)- Marco Buttafuoco

20/10/2013

Talos Festival 2013: Dopo una sosta forzata, rinasce nel 2012 grazie al formidabile agitatore culturale Pino Minafra e giunge quest'anno al ventennale con un grande successo di pubblico. (Vincenzo Fugaldi)

07/09/2013

Bianco il vestito nel buio (Roberto Bonati)- Alceste Ayroldi

10/03/2013

Jon Balke piano solo: "Balke, oltre a mostrare la sua immensa bravura ha dato prova di quella grande umiltà che solo i veri artisti possiedono." (Nina Molica Franco)

20/01/2013

Musica ai Frari 2012 - Duets: La voglia di suonare di Gianluigi Trovesi & Gianni Coscia e l'unicità auditiva di Paolo Fresu & Daniele di Bonaventura ai Frari per la serie "Duets"

20/01/2013

Manu Katchè Quartet: "Un tentativo, tutto sommato riuscito, di rinnovare e ampliare la sua proposta jazzistica." (Dario Gentili)

17/11/2012

Baboon Moon (Nils Petter Molvaer) - Alceste Ayroldi

07/10/2012

Quiet Journey (Antonio Jasevoli Chamber Project) - Alceste Ayroldi

24/12/2011

Parma Jazz Frontiere - XVI Edizione: Il profumo di Norvegia dell'Arve Henriksen Trio, l'ensemble pieno di suono e solarità di John Surman con la Big Band di Bergen, l'omaggio a Graham Collier di Roberto Bonati e l'ensemble "Ruvido Insieme", la contaminazione fra arte contemporanea e musica del duo chitarra & tela di Luca Perciballi e Mattia Scappini in "Fragile" e poi del Pollock Project, il Bobo Stenson trio a chiudere magnificamente la XVI edizione del Parma Jazz Frontiere festival. (Margot Frank, Nina Molica)

11/07/2011

Songs (Tiziana Ghiglioni)- Gianni Montano

20/08/2010

Quiet Inlet (Food) - Alceste Ayroldi

17/04/2010

Bergamo Jazz 2010: "Tocca sempre a Bergamo il compito di inaugurare la nuova stagione del jazz in Italia, dall'alto di una tradizione di scintillante fattura, impreziosita dalla seconda conduzione artistica di Paolo Fresu, il cui obiettivo quest'anno è stato quello di concentrarsi su alcune delle correnti che attribuiscono al genere nuova linfa." (Vittorio Pio)

13/03/2010

14ma edizione di Parma Jazz Frontiere 2009, "A viva voce": "E' una rassegna piena di coraggio. L' artista oggi si trova davanti tante porte. Magari dietro molte di queste porte non ci sono percorsi da seguire. Ma bisogna aprirle ugualmente e rischiare, perchè senza ricerca e senza rischio c' è la cristallizzazione, che è nemica dell'arte. Un festival non deve far solo ascoltare il noto ed il già sentito. Non deve invitare solo i musicisti più che conosciuti, o invitarli solo perchè americani e-o afro-americani." (Marco Buttafuoco)

06/01/2010

L'Opera va/Carmen (Enrico Rava)- Marco Buttafuoco

25/08/2009

La ECM sta per scrivere un altro capitolo della lunga e complicata storia d'amore fra jazz e canzone "leggera". L'etichetta di Manfred Eicher ha infatti commissionato a Umberto Petrin un cd dedicato al grande Jaques Brel. Il progetto è stato ufficialmente presentato a Novara Jazz nel giugno di quest' anno, ma chi scrive ha avuto la fortuna di assistere ad una pre - anteprima, tenutasi nel lodigiano il 26 aprile. (Marco Buttafuoco)

21/06/2009

Antonio Marangolo e Umberto Petrin all'interno della rassegna "L'arte del duo": "Si possono far convivere Debussy e Schoenberg con il pianismo percussivo e febbrile di Cecil Taylor e poi il tutto con il "rumorismo" di Cage? E Wayne Shorter con Sidney Bechet, quest'ultimo con il "belcanto" italiano?" (Andrea Gaggero)

25/04/2009

Un sospeso silenzio (Roberto Bonati)

07/04/2009

Orchestra (Bolzano Creative) 2007 (Anthony Braxton + Italian Instabile Orchestra)

12/01/2009

Profumo di Violetta (Gianluigi Trovesi all'Opera)

21/12/2008

Parma Jazz Frontiere: The Book is on the Table (Pietro Bandini)

19/08/2008

Reggio Top Jazz Festival 2008: "Il sondaggio fra i critici specializzati che il mensile Musica Jazz dedica da ben cinque lustri al meglio del jazz in circolazione, in questo venticinquesimo anno è stato per la prima volta incentrato esclusivamente sul jazz italiano. Da qui la nascita del Reggio Top Jazz Festival, che nella prima edizione ha schierato buona parte dei vincitori del referendum, durante quattro serate primaverili nella città di Reggio Calabria." (E. Fugaldi - G. Taormina)

29/02/2008

Roberto Bonati e i Sacred Concerts di Ellington a Parmafrontiere: "...il vasto ensemble, nel suo complesso, ha fatto sentire quel mix indicibile di spiritualità e sensualità, quel superamento della scissione fra arte e vita, fra danza e preghiera, fra religione e quotidianità proprio dell' arte africana prima e afro americana poi." (Marco Buttafuoco)

11/02/2008

European Jazz Expo. International Talent Showcase, 25° Jazz in Sardegna: "Sono impressionanti i numeri dell'expo cagliaritana: 7 sale affollate in 4 giorni da oltre 400 artisti e oltre 20.000 spettatori, in una Città della musica allestita appositamente all'interno della Fiera internazionale della Sardegna. Quest'anno si festeggiavano i 25 anni dell'esistenza di questo celebre evento e...Orientarsi all'interno della pantagruelica offerta musicale cagliaritana è arduo." (Enzo Fugaldi)

11/11/2007

Intervista a Nils Petter Molvaer: "Il suono...penso che arrivi...provando a cercare una voce che sento vicina e in questo senso ci sono suoni che veramente mi stimolano, come il suono della voce stessa, naturalmente, ma anche strumenti musicali Nordafricani come il "Ney Flute" o il Duduk Armeno e il Flauto indiano, hanno questa sorta di...non so, ossigeno nel suono, il respiro che ha, a questo mi ispiro." (Luca Vitali)

15/09/2007

Vaghissimo Ritratto (G. Trovesi - U. Petrin - F. Maras)

16/06/2007

A Silvery Silence - Fragments from Moby Dick (Roberto Bonati - Parma Frontiere Orchestra )

10/05/2007

Sorgente Sonora (Eugenio Colombo)

25/02/2007

Love Songs (Alberto Mandarini/Phoebus Quartet + Strings)

05/01/2007

JAZZin': a photografic story by Luca Buti

03/12/2006

High Five, Gianluigi Trovesi, Fulvio Maras, Umberto Petrin, Rossano Sportiello (Giorgio Bianchi)

09/04/2006

Ottetto di Gianluigi Trovesi + Stefano Bollani al Piacenza Jazz fest: "Il semplice simbolo matematico ha trasformato un dimenticabile lunedì sera in un qualcosa che si deve tentare di raccontare..." (Alessandro Armando)

03/09/2005

Intervista a Gianluigi Trovesi: "...Dico sempre che se non vado dall'analista è perché soffio in un tubo! Penso solo ed unicamente a soffiare nel tubo e quindi alla nota che emetto e non penso a vincere un concorso oppure ad avere un posto fisso, oppure alle realtà della vita..." (Alceste Ayroldi)

28/08/2005

24 luglio, prima giornata di Siena Jazz 2005: la straordinaria Piazza del Campo, i concerti di Pietro Tonolo Quartet e Gianluigi Trovesi Ottetto (Alceste Ayroldi)

11/04/2005

The Blanket of the Dark (Roberto Bonati – ParmaFrontiere Orchestra)

02/04/2004

Gianluigi Trovesi Ottetto special guest Louis Sclavis: "...la contaminazione tra generi musicali così diversi non diventa mai provocazione sonora, anzi ogni brano sembra costruito in modo che l'amalgama non risulti mai forzata, né tanto meno kitsch..." (Dario Gentili)





Video:
Enrico Rava "Rapsodia in Blu" PM Jazz Lab Tentet con Petrella & Trovesi - Umbria Jazz Winter 17(2/2)
Enrico Rava "Parco della Musica" Jazz Lab Tentet ed il suo ultimo progetto, che lo porta a rileggere le partiture di George Gershwin. Lo fa ...
inserito il 09/01/2010  da nickingos - visualizzazioni: 5869
Enrico Rava "Rapsodia in Blu" PM Jazz Lab Tentet con Petrella & Trovesi - Umbria Jazz Winter 17(1/2)
Enrico Rava "Parco della Musica" Jazz Lab Tentet ed il suo ultimo progetto, che lo porta a rileggere le partiture di George Gershwin. Lo fa ...
inserito il 08/01/2010  da nickingos - visualizzazioni: 5420
Gianluigi Trovesi e Dave Douglas al Roccella jazz festival 2008
"DEDALO" BJO BRUSSELS JAZZ ORCHESTRA con il grande Gianluigi Trovesi, il percussionista Fulvio Maras e con special guest Dave Douglas al Roc...
inserito il 28/11/2008  da ipazia99 - visualizzazioni: 5019


Inserisci un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 2.045 volte
Data pubblicazione: 27/01/2013

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti